18 maggio 2015

Il caso Bellwether - Benjamin Wood

Al termine di una giornata di lavoro come tante, il giovane Oscar si incammina verso casa. Passando accanto alla cappella del King's College, viene attratto dal suono dell'organo e decide di entrare. Mentre si abbandona all'ascolto, incrocia lo sguardo di Iris Bellwether, studentessa di Medicina, violoncellista ed esuberante figlia della ricca borghesia di Cambridge. Oscar si innamora di lei all'istante e, poco a poco, viene accolto dalla sua cerchia di amici, un piccolo gruppo esclusivo che ha origini ben diverse dalla sua. Tra loro c'è anche Eden, il fratello di Iris, un personaggio misterioso, dal fascino ambiguo, convinto di poter curare le malattie attraverso la musica e l'ipnosi. Ma chi è, in realtà, Eden Bellwether? Un taumaturgo o solo un pericoloso seduttore, un manipolatore che tiene in scacco le persone che lo circondano piegandole alla propria volontà? Al suo romanzo d'esordio, Benjamin Wood mette in scena una vicenda abilmente giocata sul confine sottile tra genio e follia, fede e ragione. Irretiti dal crescendo di tensione psicologica che alimenta ogni pagina, ci si lascia trascinare dagli eventi che incalzano, desiderosi di arrivare all'esito finale, di conoscere quanto è profondo l'abisso dell'animo umano.

Recensione

Un gruppo di ragazzi benestanti, di intelligenza superiore alla media e in grado di suonare con competenza diversi strumenti musicali, si lascia trascinare da un compagno, Eden, convinto che la musica, unitamente all’ipnosi, possa curare l’organismo umano più e meglio dei farmaci, in un’avventura surreale che avrà un epilogo tragico.

Il romanzo inizia nel momento più tragico della storia per tornare indietro e spiegare come i personaggi siano arrivati al drammatico avvenimento che conclude tutta la vicenda. Motore della vicenda è Eden, musicista e compositore: è lui ad affascinare e convincere i compagni ad aiutarlo nei suoi esperimenti surreali. In lui si mescolano genio e follia. Ma non è lui il protagonista principale del romanzo, bensì, Oscar, appartenente ad una classe sociale meno elevata dei compagni e che, in qualità di infermiere in una casa di riposo per anziani, è abituato agli aspetti più incresciosi connessi all'invecchiamento delle persone. E' lui a raccontare gli avvenimenti. Un ulteriore spunto di riflessione nel romanzo è dato proprio dalla contrapposizione di classe sociale fra i personaggi.

Ma il romanzo non è solo un racconto sul sottile confine fra genio e follia, ma anche una romantica storia d’amore. Si potrebbe pensare che il sentimento fra Oscar, infermiere, e Iris, giovane e ricca studentessa di Cambridge, venga osteggiato dalla famiglia di lei, tenuto conto di come vanno le cose nella società, e non solo in quella inglese. Invece, nonostante l'uno sia figlio di operai e l'altra di ricchi aristocratici, nessuno trova nulla a ridire, ed è questo forse l'elemento del romanzo meno convincente.

È innegabile che la musica sappia suscitare emozioni (come diceva Johann Mattheson, i compositori, quando scrivono musica, hanno il potere di far provare i sentimenti che vogliono loro), tuttavia alcuni affermano che riesca a svolgere una funzione terapeutica che non si limita ad un semplice effetto placebo. Tutti sappiamo, ad esempio, che la musica viene utilizzata in qualche occasione per migliorare la produzione agricola, ma che poi possa curare alcune modeste infermità fisiche è tutto da dimostrare.
Benjamin Wood, oltre ad essere bravo dal punto di vista formale nello scrivere, tratta due materie complesse e difficili, la musica e la psicologia, in maniera coinvolgente ed originale. Il caso Bellwether viene definito dall'editore thriller e del thriller ha la suspense che avvince il lettore, ma sarebbe più appropriata la definizione di "noir”.

Tenuto conto che Bellwether è un trentatreenne alla sua prima opera e tratta due argomenti complessi, come lo sono la musica e la psicologia, dimostrando una conoscenza della materia sicuramente superiore al normale, non si può non apprezzare le qualità tecniche e formali di ciò che racconta. Il romanzo, inoltre, riesce a catturare l’interesse del lettore come pochi. Il ritmo è sempre sostenuto, i dialoghi credibili e mai banali, indiscutibile l’originalità e la capacità di trattare argomenti difficili dal punto di vista narrativo.
Non meraviglia che il romanzo abbia preso numerosi premi e sia stato un caso letterario abbastanza simile a quello di Joel Dicker, autore di La verità sul caso Harry Quebert. Oltre alla giovane età, ad accomunare i due scrittori è la capacità di saper avvincere il lettore, ma, a mio avviso il paragone non può che fermarsi qui. Benjamin Wood si pone su un livello decisamente superiore per la logica dell'intreccio, la credibilità dei personaggi e una cultura non fine a se stessa. Il romanzo è stato anche paragonato da qualche critico a Dio di illusioni di Donna Tartt, ed effettivamente vi è più di qualche punto in comune fra i due, ad iniziare dal taglio intellettuale del racconto, la differenza di classe sociale fra il protagonista e gli altri studenti, nonché il quid surreale che da l'input alla storia. Tuttavia il racconto di Wood risulta più asciutto di quello della Tartt che ha un ritmo decisamente più lento e, se anche ha preso spunto dalla scrittrice americana per il proprio romanzo -cosa secondo me indiscutibile-, non si può negare che abbia composto un romanzo pregevole ed originale.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il caso Bellwether
  • Titolo originale: The Bellwether Revivals
  • Autore: Benjamin Wood
  • Traduttore: Maurizio Bartocci e Valerio Palmieri
  • Editore: Ponte alle Grazie
  • Data di Pubblicazione: 2015
  • Collana: Scrittori
  • ISBN-13: 9788868333270
  • Pagine: 413
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 16,80

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