14 giugno 2016

Il destino attende a Canyon Apache - Laura Costantini e Loredana Falcone

Il ritorno del western, tra guerre, amori e praterie. È il 1870 e la giovane Kerry Roderyck, abituata al lusso e ai privilegi ma a cui la Guerra di Secessione ha tolto tutto, è in viaggio per lande desolate e praterie sconfinate: un uomo che disprezza la aspetta per fare di lei sua moglie. Shenandoah, la giovane squaw dai grandi poteri, è in attesa di scorgere una visione sul futuro della sua tribù, ma anche sul passato e su ciò che la differenzia dalla sua gente. Le loro piste sono destinate a incrociarsi e allacciarsi, e con esse quelle di David “Coda che Suona”, l’amico degli indiani, e di Daniel “Occhi d’Inverno”, lo spietato assassino di pellerossa. Mentre la guerra tra bianchi e rossi incombe, le vite dei protagonisti, così diverse e lontane tra loro, finiranno per unirsi e cambiare profondamente e dolorosamente.

Recensione

Il romanzo, dai tratti marcatamente western soprattutto per l’ambientazione storica e locale della trama, curata nei minimi particolari, sviscera molteplici tematiche del vivere umano, sia dal profilo emotivo che razionale.

In primo luogo troviamo il tema del destino, che in qualche modo traccia l’intessuto della storia, intersecando linee, ma soprattutto vite, mettendole dinanzi a delle scelte ben precise e soprattutto portando tutti a un percorso di cambiamento interno, che permea tutta la traccia delle vicende.
Ne è simbolo lo stesso incontro tra due donne come Kerry, una bianca di Richmond nata ricca ma caduta in disgrazia, e Shenandoah, mezzosangue ma con una propensione a essere e a sentirsi totalmente indigena tra la sua gente, nonostante i tratti fisici richiamino l’appartenenza anche alla stirpe dei bianchi invasori. Le due protagoniste non potrebbero essere più diverse ma un macabro (o fortuito?) destino obbliga entrambe a intrecciare con dei nodi netti le loro esistenze, a creare alleanze in un clima di profonda tensione tra due etnie, quella dei coloni bianchi e quella dei nativi indiani d’America, che lottano per prevalere l’una sull’altra.

Proprio il senso del destino, giustificato con Dio o con il Grande Spirito a seconda dei casi, è e rimane il tema centrale dell’intera storia, nella quale tutti i personaggi, in un modo o nell’altro, si muovono sulla scena come semplici pedoni mossi da una motivazione esterna e nel contempo soggettiva, lasciando credere quasi che le scelte compiute siano frutto della ricerca di un equilibrio. Ma nello spazio tempo nulla viene lasciato al caso.

Le due protagoniste sono ben caratterizzate, assurgono a un ruolo di forza che trova la sua stessa espressione nell’estrema femminilità del loro essere e delle loro conquiste: essere libere in una società che, all’epoca, considerava la donna poco più di un oggetto. Loro vivono, si ribellano, si fanno forza l’una con l’altra e affermano il diritto di scegliere chi amare, anche quando colui che diviene l’oggetto dei loro desideri appartiene a una schiera che mai avrebbero preso in considerazione se avessero mantenuto fede alle tradizioni.
Il loro diventa un bell’esempio di sodalizio femminile che porta in entrambe il coraggio di essere e di vivere, quasi un esempio per tutte quelle donne che, ancora oggi, faticano a fare altrettanto.

All’interno della storia risulta inoltre ben congegnata la configurazione degli eventi e il ritmo che a essi viene dedicato, tutti gli elementi partono da lontano, dipanandosi a poco a poco, sino a sciogliersi in modo logico e consequenziale fino alla fine, senza lasciare nessun nodo incompiuto. Una rilevante attenzione inoltre va data anche ai protagonisti maschili della storia, il cupo Daniel, killer di professione che solo per amore riuscirà a ritrovare se stesso e le sue origini, e l’inafferrabile David, l’agente indiano che in qualche modo rimane in bilico tra i suoi doveri di rappresentante dello Stato Americano e i suoi sentimenti simpatizzanti verso la causa indiana, agevolati sovente dalla passione che lo lega a Shenandoah.

Infine, una particolare menzione merita la ricostruzione puntigliosa dell’ambiente western della storia, curato e nel contempo accattivante, con dei precisi riferimenti che vanno oltre al singolo avvenimento per trascendere nella descrizione delle quotidianità, delle suppellettili e dei tipici usi dell’epoca.
La forma appare curata ed estremamente ritmata, quasi assenti refusi ed errori di forma, il finale però rimane un po’ aperto, lasciando pregustare nel lettore un seguito di una storia che, forse, ha ancora tanto da regalare.

Il destino attende a Canyon Apache è un romanzo che merita di essere letto, per quanto come genere non sia usuale incontrarlo, soprattutto per coloro che, come me, non sono abituati a interfacciarsi con questo tipo di storie. Ma le autrici, un’altra volta, hanno saputo dimostrare la loro capacità di essere versatili senza rinunciare alle loro peculiarità, donando al lettore una trama avvincente e convincente, dedicata soprattutto a chi dovrebbe ricordarsi che la libertà si esprime prima con le scelte di vita, più che con le parole.

Giudizio:

+4stelle+ (e mezzo)

Dettagli del libro

  • Titolo: Il destino attente a Canyon Apache
  • Autore: Laura Costantini e Loredana Falcone
  • Editore: Las Vegas
  • Data di Pubblicazione: 2012
  • Collana: i jackpot
  • ISBN-13: 9788895744247
  • Pagine: 332
  • Formato - Prezzo:Brossura - € 15,00

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