9 agosto 2017

Sherlock Holmes e lo strano caso di Alice Faulkner - Arthur Conan Doyle, William Gillette

Una famiglia aristocratica ingaggia il detective per recuperare alcune lettere compromettenti in possesso di Alice Faulkner, una giovane che, con quei documenti, avrebbe potuto vendicare la sorella, ingannata da un nobile e condotta alla morte. Alice, a sua volta, è stata raggirata da una coppia di truffatori e tenuta prigioniera in casa dove viene continuamente maltrattata perché continua a tenere segreto il nascondiglio dei documenti. A questo punto, Holmes interviene e cerca, a sua volta, di ingannare i due malfattori che si rivolgono al Professor Moriarty per recuperare ciò che cercano e per fare uccidere Holmes. Il loro piano e quello di Moriarty, però, falliscono e Holmes recupera le lettere compromettenti ma poi si rifiuta di consegnarle ai propri committenti in quanto, innamoratosi di Alice, ritiene che dovrebbe essere lei a decidere se restituirle. Quando Sir Edward Leighton, emissario della Corona e il Conte Von Stalburg gli chiedono conto delle indagini, Holmes ammette di aver fallito. Alice, che ha sentito tutto, si pente e restituisce le lettere: il suo gesto induce Holmes a iniziare con lei una storia d'amore.

Recensione

Leggere un testo teatrale, rispetto alla modalità di fruizione per cui viene scritto, cioè la rappresentazione scenica, è sempre una fatica. Vale anche per il giallo scritto quasi a quattro mani da Sir Arthur Conan Doyle e William Gillette, uno dei primi e più fedeli interpreti della sua creatura, l’investigatore con la pipa, sulle scene teatrali. Il valore della pubblicazione è quasi prettamente erudito visto che il motivo che rende importante la pièce teatrale è che da questo lavoro scritto da Conan Doyle insieme all’attore e impresario teatrale nel 1899 è stata tratta la sceneggiatura di uno dei primissimi film con Holmes protagonista, ancora muto e girato nel 1916 negli USA e del quale si credeva non esistessero più copie fino al 2014, quando una vecchia pizza del film muto è saltata fuori dalla Cinémathèque Française.

E va almeno menzionato il fatto che proprio dalle interpretazioni sulla scena teatrale dell’americano Gillette il britannico Holmes nasce l’iconografia classica del britannico Holmes: si devono a lui due tratti inconfondibili del personaggio, il berretto da cacciatore e la caratteristica pipa ‘calebassa’. Dunque il ruolo di Gillette nella creazione di un’immagine che fa ormai parte non solo della storia della letteratura, gialla e non solo, ma anche della cultura popolare è tutt’altro che secondario.

La presenza di una serie di indicazioni – all’interno del testo – molto precise su come l’azione scenica doveva svolgersi, sia per gli spostamenti degli attori e la loro interpretazione sia per le scenografie, se da un lato appesantisce notevolmente la lettura dall’altro fa parte di un modo di scrivere che si avvicina molto alle moderne sceneggiature per il grande schermo. La settima arte era appena agli inizi dei suoi sviluppi ma gli interpreti di Broadway erano già pronti a fare il grande salto in direzione Hollywood, e Holmes si guadagna un posto in prima fila nel tappeto rosso delle glorie in celluloide anche grazie all’abilità di Gillette, che infonde un’anima al personaggio.

Nonostante l’appesantimento dell’apparato di annotazioni e la difficoltà di leggere un testo pensato per essere visto, nella storia di Alice Faulkner si ritrovano tutti gli elementi più classici delle trame di Conan Doyle: lo scontro con l’antieroe maligno di Holmes, il genio del crimine Moriarty, che arriva qui, per la soddisfazione del pubblico pagante, allo scontro diretto con l’eroe; il rapporto con il jet-set di fine ‘800, la casa regnante di un Paese misterioso, e un ricatto legato a lettere pruriginose, secondo un topos consacrato nel racconto di Poe del 1845, ‘La lettera rubata’ con il detective Auguste Dupin; le ambientazioni thriller della Londra di fine secolo, percorsa dai fiacre e coperta da fitte nebbie nelle quali si aggireranno personaggi come il conte Dracula, il dr. Jekyll o Jack lo Squartatore, sospesi tra realtà e finzione; una vicenda sentimentale con la bella e virtuosa fanciulla in pericolo, il cui cavaliere soccorritore indossa gli abiti insoliti dell’investigatore schiavo contemporaneamente della sua ragione e dei paradisi artificiali cui si accede con la soluzione al 7 per cento, ma non – o perlomeno non ancora – dell’amore.

In tutto questo cocktail di stilemi a volte un po’ triti e con tipico finale cinematografico si riconosce la mano di autori – Conan Doyle e Gillette – che conoscono bene i gusti del loro pubblico e sanno come titillarli, creando un prodotto da industria editoriale, come accade quasi sempre nel giallo, ma comunque di alta qualità e la pièce risulta essere una buona mescolanza di temi non originali ma già sfruttati in altri racconti come ‘Uno scandalo in Boemia’ e ‘Uno studio rosso’, tra i più famosi dello scrittore scozzese. Del resto che in fondo alle mirabolanti avventure di Holmes, Watson e company ci siano delle solide esigenze commerciali lo ricorda anche la copertina del libro, in cui i due protagonisti campeggiano con i volti dei loro ultimi, meritatamente fortunati, interpreti televisivi, Benedict Cumberbathc e Martin Freeman.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Sherlock Holmes e lo strano caso di Alice Faulkner
  • Titolo originale: Sherlock Holmes
  • Autore: Arthur Conan Doyle, William Gillette
  • Traduttore: Alessandro Gebbia
  • Editore: Rogas Edizioni
  • Data di Pubblicazione: 2017
  • Collana: DarcyincontraDupin
  • ISBN-13: 9788899700096
  • Pagine: 240
  • Formato - Prezzo: paperback, Euro 16,90

0 Commenti a “Sherlock Holmes e lo strano caso di Alice Faulkner - Arthur Conan Doyle, William Gillette”

Posta un commento

 

La Stamberga dei Lettori Copyright © 2011 | Template design by O Pregador | Powered by Blogger Templates