13 giugno 2017

L'uomo che credeva di non avere più tempo - Guillame Musso

New York, ai giorni nostri; Nathan Del Amico è uno degli avvocati più famosi della città. Ha fatto una carriera davvero invidiabile, che però ha pagato a caro prezzo: ha lasciato che un vuoto si insinuasse tra lui e la moglie Mallory e l'ha persa. Lei è tornata a San Diego dai genitori, portando con sé la piccola Bonnie, la figlia che Nathan adora e che ormai riesce a vedere così di rado. È un uomo solo. Un giorno riceve una visita inaspettata: un uomo che non ha mai visto prima, Garrett Goodrich, si presenta nel suo ufficio. È un medico di chiara fama, così sembra, eppure farnetica cose senza senso, sostiene di essere in grado di riconoscere le persone prossime alla morte, e dì avere una missione da compiere.

Recensione

Il tema fondante di questo romanzo, come forse lascia trasparire il titolo stesso, è di certo la necessità, a volte da auto-imporsi, di prendersi il proprio tempo contro la frenesia della vita moderna.
E l’autore ci racconta proprio questo, in un costante fil rouge ricco comunque di intessuti di trama inaspettati, attraverso il personaggio di Nathan, un uomo di successo che, nonostante le sue origini, si è costruito dal niente e col tempo ha dimostrato il suo valore divenendo uno degli avvocati più importanti di New York e non solo. Ma da qualche tempo il protagonista, che è sempre stato spinto dall’amore per raggiungere risultati migliori, ha qualche problema: la moglie Mallory lo ha piantato, vede sua figlia di rado e si è gettato senza riserve nel lavoro pur di non pensare alla sua solitudine, al suo essere a metà. Tutto questo è il presente recente, destinato a cambiare con la comparsa del medico Goodrich che gli riferisce di essere un Messaggero, una persona dotata di un dono: la capacità di vedere chi a breve è destinato a morire.
Alla luce di ciò il quarantenne inizia una vera e propria lotta contro il tempo per riconquistarsi la vita perduta e gli affetti, prima che sia troppo tardi con la sua paventata dipartita. E avrà nel medesimo modo la preziosa opportunità di rivivere il suo passato, di cercare in esso gli errori compiuti che lo hanno fatto diventare ciò che ora aborrisce.
Il romanzo, scritto in modo scorrevole e curato nell’edizione, privo di qualsiasi errore di forma, appare come una favola moderna a metà strada tra il contemporaneo, per tema affrontato, e il romanzo d’amore, permeato sui sentimenti del protagonista nei confronti di Mallory e del loro percorso assieme. Oltre al tema fondante, il tutto si mescola con contenuti appartenenti al nostro modo di vivere oggi: la perenne dicotomia tra successo e anonimato, la frenesia della vita moderna che ci bombarda di stimoli non consentendoci comunque di vivere sul serio, il divorzio e le pene della separazione, senza tralasciare una riflessione molto importante, e ben calibrata sul destino degli uomini e il divario sociale.
Nathan impersona l’uomo che ha tutto contro, nato in povertà, ma che grazie al suo impegno è riuscito a emergere, nonostante viviamo in un mondo dove tutto sembra a portata di tutti ma di fatto amplifica in modo pauroso le differenze sulla base dell’estrazione sociale.
Un ragionamento che apre di certo infiniti sentieri di dibattito, sul quale ci sarebbe molto da esternare. E in qualche modo anche Nathan ci riesce, ponendo la sua esperienza e il suo senso di giustizia, al di sopra delle differenze, per quanto poi, passato dall’altra parte della barricata, tra quelli che contano, non si possa fare a meno di chiedersi a che prezzo raggiungere la cima se poi non sei diverso da chi ha la fortuna di chi nasce dalla parte giusta?
La risposta, ovviamente, viene rilasciata ai lettori, da meditare nel proprio intimo.
Buona la descrizione ambientale, che attraversa l’America di un periodo natalizio senza essere troppo luccicante e finta, una caratteristica del testo è di certo la compartecipazione atmosferica che diviene cornice emotiva delle situazioni affrontate di volta in volta: il gelo, la neve, lo spiraglio dei raggi di sole tra le nuvole arricchiscono il quadro emozionale del testo, senza esagerare. I personaggi sono netti, ben delineati nella loro storia e nel loro agire, bucano le pagine senza appesantire la storia nonostante la dovizia di particolari autobiografici e di situazioni di flash-back.
Ne emerge infine un’opera gradevole, capace di rimanere impressa con una speranza nel lettore, dalla cui esperienza si trae di certo beneficio, o perlomeno delle buone ore di relax con una storia interessante.
Ed è così che L’uomo che credeva di non avere più tempo si presenta: un’esperienza di lettura dedicata a chi desidera interfacciarsi con una buona storia dal finale non scontato (anzi!) che riesce a coniugare il piacere di leggere con le riflessioni, sempre presenti, sui mali della nostra modernità occidentale.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: L'uomo che credeva di non avere più tempo
  • Titolo originale: Et aprés...
  • Autore: Guillame Musso
  • Traduttore: Fabrizio Ascari
  • Editore: Sonzogno
  • Data di Pubblicazione: 2005
  • Collana: Libri Oro
  • ISBN-13: 9788817020299
  • Pagine: 380
  • Formato - Prezzo: Copertina rigida ed. economica - € 6,00

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