26 dicembre 2016

L'uomo che cade - Marino Buzzi

Federico è brillante, ambizioso, pieno di vita. Marco è un uomo schivo, riflessivo, con molte fobie. Il destino li ha fatti incontrare e poi li ha brutalmente divisi. Marco, rimasto solo in un mondo che non conosce e non gli appartiene, riesce solamente ad aggrapparsi ai ricordi del passato e agli amici. Ma niente è più sotto controllo nella sua vita e anche i ricordi lo tradiscono rivelando una rete di silenzi e omertà. Una scoperta dopo l’altra, il passato gli si sbriciola tra le mani sotto i colpi di un destino che sembra impazzito. E allora non gli resta che percorrere a ritroso i dolori e le gioie di una storia d’amore che assomiglia sempre di più a una grossa bugia. E quando tutto è compiuto, tutto è rivelato, il destino lo sorprende di nuovo mettendo sulla sua strada Sara. Perché non sai mai come andranno le cose in questo struggente romanzo d’amore, morte e rinascita.

Recensione

Quella di Marco e Federico potrebbe apparire una storia come tante, nonostante detenga alcune peculiarità: in primo luogo, il fatto che si tratta di una coppia con un rapporto consolidato, perlomeno in apparenza, tra due uomini che vivono agli occhi di chi li circonda come una famiglia.
E proprio riguardo a questo voglio portare la mia prima riflessione sull’ultima opera di Buzzi: sono due uomini che hanno un vissuto differente e che soprattutto hanno avuto un’esistenza che in qualche modo si è dovuta raffrontare con le difficoltà di essere omosessuali e farsi accettare per questo, ma nel romanzo tale specificità viene in qualche modo superata, proprio perché alla fine il lettore che si confronta con questa realtà riesce a cogliere l’universalità dell’emozione umana.
Non importa, infatti, chi ami, ma quello che senti. E i sentimenti sulla base delle situazioni con cui ci interfacciamo, permangono esattamente gli stessi.

La storia inizia proprio con il decesso di uno dei due, Federico. Quello che era più libero e indipendente rimane per gran parte del testo presente nella vita di Marco anche dopo la sua dipartita, solo per raccontarci il dramma del loro passato travagliato: ma non tanto come omosessuali, ma come coppia che, inevitabilmente percorre una strada in declino fatta di noia e di ricerca di diversivi. Federico conduce una vita parallela, come tanti altri uomini e donne insoddisfatti della loro vita anche sentimentale, e Marco, oltre a rielaborare il lutto, deve rapportarsi proprio con i segreti che scopre sul suo uomo, su ciò che amava, sull’esistenza insieme in cui si era appiattito.

Lutto, tradimento, senso di libertà e accettazione dell’altro si intersecano con i temi sempre cari dell’omofobia, della famiglia che non ti accetta e della lotta per affermarsi in quanto uomini e omosessuali. Il tutto raccontato con un occhio intriso di estremo disincanto, quasi crudo, non tanto nelle scene quanto concettualmente.
Le figure dei due protagonisti principali appaiono ben assestate, con il giusto spessore: per quanto Marco si configuri come vittima di un inganno dal potere quasi di rendere poco veritiera tutta la sua vita, non si riesce proprio a porsi in termini negativi nei confronti di Federico; laddove il primo è rigido il secondo ostenta una sicurezza che non possiede.
Tutti all’interno della trama si muovono secondo il proprio schema, dando voce alle differenza.
Il rapporto di coppia è sciupato, nonostante a volte sembra che sia evidente a tutti, tranne proprio a Marco. Esistono migliaia di modi per stare insieme, ma alcuni segnali dovrebbero comunque farci capire che, se due persone riescono a dormire nello stesso letto senza vedersi sul serio, qualcosa non va. Al di là delle ritrosie, delle bugie e delle vacanze disgiunte.

Ma la storia ci racconta anche molto altro, e lo dobbiamo soprattutto alla giovane Sara, una ragazza appena adolescente che ha sofferto molto nella sua infanzia e che, forse, è l’unica capace di spalmare sul cuore di Marco il balsamo giusto, non tanto per far sparire il dolore (che purtroppo, sulla base della tragedia che l'ha provocato, non scomparirà mai), quanto per digerirlo.

Il romanzo è ben scritto, scorrevole e curato, racconta comunque con un giusto equilibrio il potere delle emozioni forti. Una lettura di sicuro intensa è quella contenuta in L’uomo che cade, che lascia un segno profondo del lettore, che va dedicata a tutti coloro che rincorrono la felicità, per insegnare loro a cogliere l’attimo di oggi, perché il domani potrebbe non esserci.
Di sicuro, con quest’opera, Marino Buzzi colpisce il bersaglio più importante di tutti noi, lettori per natura sensibili: il nostro animo.

Giudizio:

+4stelle+ (e mezzo)

Dettagli del libro

  • Titolo: L'uomo che cade
  • Autore: Marino Buzzi
  • Editore: Mursia
  • Data di Pubblicazione: 2016
  • Collana: Romanzi
  • ISBN-13: 9788842554219
  • Pagine: 220
  • Formato - Prezzo: Brossura - € 16,00

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