14 aprile 2016

Il tempo dell'attesa - Elizabeth Jane Howard

È il settembre del 1939, le calde giornate scandite da scorribande e lauti pasti in famiglia sono finite e l’ombra della guerra è sopraggiunta a addensare nubi sulle vite dei Cazalet. A Home Place, le finestre sono oscurate e il cibo inizia a scarseggiare, mentre una nuova generazione prende le fila del racconto. Louise realizza il sogno della recitazione e nel frattempo incontra colui che diventerà suo marito, Polly non fa che pensare a se stessa, e Clary si guadagna tutta la nostra comprensione quando rifiuta di credere alla morte dell’amato padre e attende il suo ritorno. Mentre le ragazze aspettano di poter proseguire le proprie vite per diventare finalmente adulte, l’intera famiglia Cazalet è in attesa, in quegli anni difficili dell’inizio della guerra, in cui nessuno sa quando la vita tornerà quella di prima.

Recensione

Leggere Il tempo dell'attesa è un po' come ritrovarsi tra dei vecchi amici dei quali, nonostante sia passato un po' di tempo, ricordi ancora con affetto pregi e difetti e con i quali ti scopri a intrattenerti con piacevole naturalezza.
Questo secondo romanzo della saga dei Cazalet, in uscita proprio oggi sempre per Fazi, riprende gli eventi narrati ne Gli anni della leggerezza all'incirca dove li avevamo lasciati, con il fatale annuncio radiofonico della dichiarazione di guerra tra Inghilterra e la Germania hitleriana.
Il conflitto che aveva aleggiato minaccioso nella seconda parte del libro precedente è ora finalmente arrivato ma per la maggior parte dei protagonisti questo non si traduce in un presente di azione e cambiamento ma in una fase di attesa.
Fatto salvo per il figlio più giovane, Rupert, che si arruola in marina, e per il secondogenito Edward che approfitta del suo ruolo di volontario in patria per barcamenarsi con successo fra la famiglia e le sue numerose amanti, tutti gli altri membri del clan, per ragioni di età, sesso o invalidità, si ritrovano bloccati nel limbo dell'attesa, costretti ad abbandonare la vivace vita londinese per trasferirsi nella comune residenza di campagna adattandosi ad una convivenza forzata con alle spalle lo spettro dei bombardamenti che sembrano non arrivare mai.

Con saggezza Elizabeth Jane Howard sceglie in questa seconda opera di concentrarsi prevalentemente sui punti di vista delle tre adolescenti della famiglia, Polly, Clary e Louise, diverse per carattere e aspirazioni ma accomunate dal ritrovarsi in un'età di mezzo, non ancora adulte ma nemmeno più bambine, congelate dall'arrivo della guerra in un limbo che impedisce, soprattutto alle prime due, di confrontarsi con coetanei e adulti che non siano i loro famigliari e quindi di imboccare la propria strada nella vita.
L'autrice colpisce nuovamente per il suo alternarsi con convinzione fra punti d vista così diversi come quello della dolce e ansiosa Polly, la brillante e tagliente Clary e la sciocchina Louise, cogliendo le infinite contraddizioni dell'adolescenza e quella straordinaria combinazione di ingenuità fanciullesca e perspicace maturità che non manca mai di stupire e, talvolta, di divertire, soprattutto quando le ragazze si avventurano in speculazioni sull'amore e il sesso che alle smaliziate adolescenti di oggi apparirebbero assurde e forse ridicole, ma che ben rappresentano l'assurdità di certi tabù di cui poi si fatica a liberarsi anche da adulte - come dimostrano le "mamme" del clan - e che finiscono col lasciare alla donna ben poco controllo sul proprio corpo.
Esilaranti, poi, sono anche i piccoli di casa, spesso coinvolti in massa nei piani "diabolici" dell' enfant terrible Neville; a loro la Howard dedica uno spazio inferiore rispetto a Gli anni della leggerezza, all'interno di periodici sipari dedicato all'intera famiglia che intervallano i capitoli narrati secondo il punto di vista delle tre ragazzine.

C'è veramente tanto di "tutto" in questo Il tempo dell'attesa: la guerra, l'universo delle famiglie patriarcali, il rapporto fra i sessi, solo per citare alcune delle mille sfumature che si colgono nella lettura; per questo spiace sapere che l'autrice stia raggiungendo una fama internazionale solo negli ultimi anni, "colpa", forse, dell'aver scritto una saga familiare che dà ampio spazio al punto di vista femminile, caratteristica sufficiente a catalogarla nella categoria dei "romanzi per donne", superficiale etichetta che allude a opere particolarmente sentimentali (come questa in realtà non è).
Ma la Howard, oltre a saper cogliere con infinita arguzia la prospettiva maschile in termini di amore, sesso e legami famigliari, nel riproporre l'evoluzione del concetto di famiglia e del ruolo della donna nel corso del '900, getta una luce critica sul nostro presente dipingendo con vivacità e ironia un'incomunicabilità fra i sessi e fra le generazioni che è ancora attualissima perché l'evoluzione dei tempi ha smantellato solo in parte l'ipocrisia che riveste le relazioni sociali.
Si tratta, in conclusione, di un'opera che mai nelle sue 600 pagine abbondanti può essere definita noiosa e mi azzardo a dire che la trovo addirittura superiore al libro precedente, che pure avevo letto con estremo piacere.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il tempo dell'attesa
  • Titolo originale:Marking Time
  • Autore: Elizabeth Jane Howard
  • Traduttore: Manuela Francescon
  • Editore: Fazi
  • Data di Pubblicazione: 14 aprile 2016
  • Collana: Le strade
  • ISBN-13: 9788876259029
  • Pagine: 624
  • Formato - Prezzo: brossura - Euro 18,50

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