9 marzo 2016

Siamo tutti completamente fuori di noi - Karen Joy Fowler

Riporto la trama dell'edizione originale americana perché la quarta di copertina dell'edizione italiana rivela un colpo di scena cruciale, rivelato a un terzo del libro, scelta che non condivido. Se deciderete di acquistare questo libro fate attenzione!

Vi presento la famiglia Cooke. La nostra voce narrante è Rosemary Cooke. Da bambina non smetteva mai di parlare, da adulta si è avvolta nel silenzio: il silenzio che è dimenticanza volontaria,il silenzio che è una coltre protettiva. Qualcosa accadde, qualcosa di così terribile da essere sepolto nel profondo del suo inconscio.
Ora il suo adorato fratello maggiore è un fuggitivo, ricercato dall'FBI per terrorismo interno. E sua madre, una volta vivace, ora è solo l'ombra di se stessa, suo padre un tempo brillante e autoritario è ora un uomo distante e perso a rimuginare.
E Fern, l'amata sorella di Rosmary, sua complice nelle birichinate dell'infanzia?Quello di Fern è un destino che la sua famiglia, nella loro innocenza, mai avrebbe immaginato.

Recensione

Come molti altri lettori, ho conosciuto Karen Joy Fowler grazie all'acclamato Jane Austen Book Club, libro che, a differenza di molti altri lettori, ho cordialmente detestato.
Perché insistere allora, direte voi? Un primo motivo è che, come spesso mi capita, mi sono lasciata stuzzicare dalla trama, il secondo è che Siamo tutti completamente fuori di noi è finito nella cinquina finalista del Booker Prize 2014, un premio che spesso ha fatto scelte affini ai miei gusti, ed ecco quindi che mi sono buttata.
Sfortunatamente, come già accaduto con Jane Austen Book Club, mi sono sentita delusa e anche un po' ingannata.

La prima cose evidente riguardo a questo romanzo è che è un libro a tesi: la Fowler ha travestito un pamphlet da romanzo e un romanzo da trattato scientifico, rendendo così quasi impossibile discutere del libro dal punto di vista esclusivamente letterario senza essere influenzati dal suo scopo, per nulla nascosto.

Commentare dettagliatamente il libro è inoltre particolarmente difficile a causa dello stupefacente colpo di scena rivelato dopo alcuni capitoli dall'inizio, una rivelazione di grande effetto per la trama ma che influenzerà irrimediabilmente il modo in cui i lettori giudicheranno il resto della storia.
Senza scendere troppo nei dettagli, vi anticipo solo che il romanzo è una feroce critica alla sperimentazione animale, condotta dalla Fowler in modo parziale e poco obbiettivo, senza che i lettori possano conoscere scienziati diversi dal fumettistico "scienziato pazzo" che tortura gli animali per divertimento, inseguendo ricerche triviali. Una riga in tutto il libro spesa per accennare che, forse, una delle ricerche potrebbe portare alla cura per l'Alzheimer, non può bastare a ripulire la coscienza di un'autrice che volutamente mescola finzione con citazioni di articoli e ricerche, confondendo così agli occhi del lettore il confine tra ciò che è verità e ciò che è solo fiction allo scopo di insinuare la sua personale visione nelle pieghe del coinvolgimento emotivo dei lettori.

Io stessa ho trovato la storia coinvolgente e commovente (nonostante la lamentosa voce narrante) ma non posso non osservare che la scrittrice era così presa dalla sua agenda personale da dimenticarsi di sviluppare punti focali della trama che sono sotto gli occhi di tutti ma che lei ignora senza ritegno, in primis il pessimo modello genitoriale fornito dai genitori della protagonista che per l'intero racconto ignorano intenzionalmente le necessità e i tormenti dei figli, rendendoli adulti rabbiosi, complessati e incapaci di interagire col prossimo.
Tutti questi problemi sono ignorati o sminuiti, risolti con un paio di frasi consolatorie allo scopo di concentrarsi esclusivamente sul punto di vista animale, una scelta che ho trovato assurda e poco credibile, sebbene riconosca la giustezza di alcune prese di posizioni dell'autrice, che indubbiamente stimolano diverse riflessioni.

Dal punto di vista narrativo devo dire che ho molto apprezzato il narratore inattendibile e i continui salti avanti e indietro nel tempo, così come non ho trovato noiosi ma interessanti i dati scientifici sparpagliati lungo il racconto, ma proprio non mi trovo d'accordo con la tesi che la Fowler vuol far passare e, soprattutto, non amo essere manipolata emotivamente da qualcuno che vuole inculcarmi in testa la sua posizione con l'inganno, per questo motivo non mi sento di dare più di due stelle.
Con tutti questi distinguo concludo però sottolineando che Siamo tutti completamente fuori di noi è un romanzo in grado di stimolare un serio dibattito e numerose riflessioni, per cui se vi sentite vagamente stuzzicati vi consiglio di prenderlo in mano e vedere che effetto ha su di voi.

Giudizio:

+2stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Siamo tutti completamente fuori di noi
  • Titolo originale: We are all completely besides ourselves
  • Autore: Karen Joy Fowler,
  • Traduttore: Laura Berna
  • Editore: Ponte alle Grazie
  • Data di Pubblicazione: 2015
  • Collana: Scrittori
  • ISBN-13: 9788868332211
  • Pagine: 272
  • Formato - Prezzo: Brossura, 18.00 Euro

1 Commenti:

  • 9 aprile 2016 alle ore 19:34
    ubik says:

    Condivido il commento e il voto e credo di avere scritto osservazioni simili a proposito di questo romanzo; anch'io mi sono sentito un po' preso in giro dall'approccio della Fowler e da come tenda a manipolare il lettore sfruttando la tesi di fondo, su cui è difficile dissentire... ma la narrativa è un'altra cosa!

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