4 agosto 2015

Speciale Romanzi d'Appendice: Madame Bovary - Gustave Flaubert

Gustave Flaubert nasce a Rouen il 12 dicembre 1821 da padre e madre di estrazione borghese, medico chirurgo e ricca proprietaria terriera.
Si avvicina alla scrittura sin da ragazzo, dal 1834 al 1839 è redattore del giornale Le colibrì e nel 1838 scrive Memorie di un pazzo, romanzo breve autobiografico che farà da base per la stesura di un altro celebre romanzo, L'educazione sentimentale, scritto intorno al 1845 ispirandosi all'ardente passione insoddisfatta per la giovane Elise Focault, conosciuta sulla spiaggia di Trouville.
I viaggi sono una costante nell'esistenza dello scrittore francese: si trasferirà a Parigi per iscriversi alla facoltà di legge, per poi abbandonarla subito, ma alla morte del padre si sposterà a Croisset nella casa di campagna della madre. Sono questi gli anni della storia d'amore con la scrittrice Louise Colet, che durerà fino al 1855.
Flaubert vive gli anni della rivoluzione a Parigi, e fronte alla salita al trono di Napoleone III si insinua in lui l'idea del fallimento della borghesia. Da questo filone di idee nasce il suo capolavoro Madame Bovary, romanzo d'appendice la cui storia viene pubblicata a puntate sulla rivista Revue de Paris. Il romanzo è ben lontano dalle idealizzazioni tipiche del Romanticismo (corrente con cui viene in contatto negli anni di residenza parigina), l'idealismo si scontra con il realismo della quotidianità della vita e i personaggi sono antieroi vittime della società, descritte nella loro effimera esistenza con punte di ironia a tratti grottesca.
Considerato di contenuti immorali e oltraggio alla religione, Madame Bovary viene messo all'indice e subisce un processo per oscenità nel 1857, ma Flaubert venne assolto dai giudici per indimostrabilità dell'intenzione di offendere la morale.
L'epilessia, compagna di vita sin dalla gioventù, segna la fine dello scrittore l'8 maggio 1880 a Croisset.

La protagonista, Emma Bovary, donna di provincia, che dalla vita si aspettava tanto, insoddisfatta della sua famiglia, del suo modesto marito che pure la ricopre d'amore, e persino della sua graziosa bambina, sente il bisogno di evadere e di trovare al di fuori dello squallore quotidiano gli ideali e i sogni tante volte accarezzati durante la sua adolescenza. Il romanzo è il poema del disinganno, della fantasia romantica abbassata a mediocre storia reale, ma l'affetto, l'ironia, la pietà e il sentimento tragico finale restituiscono ai sogni la grandezza e la poesia, innalzandoli al di sopra del piccolo e meschino mondo circostante.

Recensione

Sin dalle prime pagine del romanzo si respira il profumo del perfezionismo e della premura nella ricerca dei vocaboli migliori da parte dell'autore Gustave Flaubert, per raccontare e descrivere al meglio ogni minimo dettaglio della sua Madame Bovary.
Un’analisi quasi cavillosa dell’indole apparentemente ribelle ma fallimentare della bella Emma Roualt in Bovary, simbolo di un’insoddisfazione e di un’infelicità che tanto inducono a nefande avventure, ma allo stesso tempo anche incarnazione del sogno e del desiderio di una vita diversa, vissuta tra balli, teatri e feste degne dell’alto rango nobiliare. Un personaggio, quello di Emma, estremamente controverso e dalle mille sfaccettature che mostrano e delineano i contorni di un animo combattuto tra l’infelice fedeltà alla famiglia e l’ardente desiderio di adulterio come evasione dalla monotona quotidianità. Le riserve della donna però non sono così forti da combattere il fuoco della passione e ad esso si abbandona totalmente ogni giorno sempre più, dimenticando principi e oneri.
In realtà, ella è alla perenne ricerca di qualcuno, un uomo perbene a cui attribuire il titolo di amante, ancorando alla figura di quest’ultimo tutte le proprie aspettative e perdizioni che spera di realizzare al meglio in un futuro alternativo da quello che le si prospetta nella realtà.

Flaubert ci racconta le vicende della protagonista in un’ottica che non esclude una sottile misoginia, mai mostrata apertamente - non c’è infatti alcuna critica diretta al comportamento della protagonista - ma che si evince sia dall'occasionale messa in ridicolo degli atteggiamenti e del modo di fare di Emma sia nel mostrare le debolezze e il fallimento della donna che, più di una volta, si lascia andare a leggerezze e non manca di proporsi per risollevare le sorti economiche di casa Bovary, sul lastrico ormai a causa sua.
Ne deriva una disperazione così grande da trasformare Emma in vittima di se stessa, un malcontento tanto grande da indurla gradualmente a compiere azioni prive di morale o raziocinio. Una donna da mille volti: speranzosa e sognatrice, poi depressa e insoddisfatta, nervosa e scostante, adultera e di una gioiosità meschina nei confronti del marito ignaro, folle e sbarazzina ed infine immorale e disperata che in preda forse ai sensi di colpa mostra un lato di sé sconosciuto, quella dolcezza che non ha riservato nemmeno agli amanti donata infine tutta al povero Charles ormai distrutto dal dolore.

Quest'ultimo emerge come lavoratore instancabile e buon padre, forse poco attento alle gioie cui anela la moglie (questa la sua unica colpa) ma realmente devoto e innamorato di Emma, pronto ad ogni cosa per renderla felice. La freddezza e l’essere scostante della donna non arrestano i suoi impeti di affetto nonostante il più delle volte finisca vittima di un rifiuto.
L’ottimismo e la buona fede sono grandi doti dell’uomo che mai ha lasciato alla malizia e al dubbio lo spazio di agire, la furbizia e la cattiveria sono invece tutte di Emma che più e più volte ha visto nel compagno la causa scatenante dei suoi mali, tali ai suoi occhi che nemmeno l’amore per la figlia Berthe riesce ad allietare le sue giornate; più di una volta la madre si scaglia contro la piccola che, nella sua innocenza, non comprende fortunatamente i comportamenti della donna.

Il romanzo mostra quindi il lato più oscuro di Madame Bovary e la meschinità brutale di un donna ostinata a cambiare le sorti della propria misera esistenza.
Esso è anche però l'occasione per affrontare temi di più ampio respiro e non mancano quindi tra le pagine dispute su trattati filosofici e i misteri della religione, riflessioni sulla caduta della classe borghese, misera rispetto all’alta società tutta trini e merletti, ma anche sul disagio economico e l’ignoranza; la professione stessa di Charles, medico, dà inoltre spunto a trattare di malattie e di cure estremamente innovative per l’epoca (come l’operazione dello storpio Hipolite) facendo luce sul campo della ricerca scientifica.
Tanto spazio nel romanzo, infine, viene riservato alle descrizioni dei paesaggi e della vita nelle piccole realtà cittadine francesi, così come vengono descritte con cura anche le feste popolari o i comizi politici (eventi da non perdere e a cui presenziare perché manifestazioni di spicco per la popolazione).

Una società, quella descritta da Flaubert, dove conta tanto l’apparire e dove pochi badano all’essere e in questa confusione agisce Emma, attenta sì all’apparire la brava moglie del medico ma anche all’essere l’amante possessiva di chi riuscirà a garantirle una vita migliore.
Quattro stelle al romanzo perché nel complesso è molto gradevole fatta eccezione per alcuni passaggi descrittivi che sembrano interminabili e rallentano molto la narrazione; nonostante questo un ottimo lavoro.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Madame Bovary
  • Titolo originale: Madame Bovary
  • Autore: Gustave Flaubert
  • Traduttore: Ottavio Cecchi
  • Editore: Newton & Compton Editori
  • Data di Pubblicazione: 2014
  • Collana: Minimammut
  • ISBN-13: 978-88-541-6521-2
  • Pagine: 320 pagine
  • Formato - Prezzo: Rilegato - 3,90 Euro

2 Commenti a “Speciale Romanzi d'Appendice: Madame Bovary - Gustave Flaubert”

  • 5 agosto 2015 alle ore 15:52
    Peek-a-booK! says:

    Hai detto bene Emma è vittima di se stessa, il romanzo gira tutto intorno a questo.
    Adoro "Madame Bovary" (e Flaubert in generale), nello specifico è uno dei miei 3 libri preferiti di sempre.

    A presto.



    Valentina
    www.peekabook.it

  • 6 agosto 2015 alle ore 19:17
    Chiara A. says:

    Ciao Valentina :) Be sicuramente non è un libro semplice nè tantomeno leggero. Credo che la figura di Emma sia molto forte potenzialmente ma assai debole in atto, tante aspirazioni ma nessuna realizzazione per se stessa in quanto anela sempre a qualcosa di diverso da ciò che possiede. Un'eterna insoddisfatta ma anche un'eterna infelice.

    Un libro comunque molto forte e profondo!
    Grazie per il commento!

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