12 settembre 2013

Tutte le novità da Terry Brooks: dietro le quinte del Festivaletteratura

Se qualcuno avesse raccontato alla ragazzina che circa 15 anni fa prese in mano La Spada di Shannara che un giorno avrebbe incontrato Terry Brooks e che avrebbe avuto occasione di mangiare addirittura una pizza con lui non ci avrebbe creduto. Eppure è esattamente quello che è accaduto sabato mattina, in una Mantova affollata di lettori, grazie alla disponibilità della casa editrice italiana dell’autore (Mondadori) e dei ragazzi di The Blue Divide, il suo portale italiano ufficiale, che ci hanno permesso di unirci al loro raduno in pizzeria.


Con oltre 50 romanzi all’attivo in poco più di 35 anni, Terry Brooks è uno dei più famosi e prolifici scrittori di fantasy del mondo; un ristretto manipolo di blogger e fan l’ha incontrato a Mantova in privato il giorno successivo al suo intervento al Festivaletteratura, dove ha presentato l’edizione italiana di I guardiani di Faerie, primo libro della nuova trilogia ambientata nelle Quattro Terre e intitolata Gli oscuri segreti di Shannara.
Nonostante sia ormai una leggenda vivente, Brooks è una persona davvero cordiale e molto loquace (ve lo immaginate uno scrittore famoso che si siede a tavola di fronte a voi e vi chiede se vi è piaciuta la pizza? Ecco, ho imparato che può succedere).
In oltre un’ora di chiacchierata ci siamo fatti raccontare quali siano i suoi progetti per il futuro e la sua opinione sull’evoluzione del genere fantasy, di cui è uno degli indiscussi capostipiti. Ma lui si sente responsabile della fortuna di un genere che è incredibilmente cresciuto dopo la pubblicazione nel 1977 di La Spada di Shannara ed è letteralmente esploso negli ultimi 15 anni? «Non mi prendo la responsabilità di nulla. Non è colpa mia» commenta ridendo «Sono stati il lavoro e la fiducia dell’editore che hanno creato la fortuna della Spada di Shannara».
Fortuna duratura, che ha portato alla scrittura di ben 30 romanzi legati a Shannara, saga ambientata in un mondo fantastico che non è altro che non la nostra Terra in un lontano futuro, dominato da una decisa contrapposizione tra magia e tecnologia.


Cosa ci dobbiamo aspettare dal romanzo appena pubblicato in Italia? A quanto pare, circa un secolo dopo gli eventi narrati nella trilogia de Il druido supremo di Shannara, gli abitanti delle Quattro Terre sono sempre più diffidenti nei confronti della magia e di coloro che la utilizzano. Per questo motivo i druidi devono trovare una nuova via per prosperare, che potrebbe scaturire dal ritrovamento delle perdute pietre degli Elfi…
Per sapere come andrà a finire dovremo però aspettare la pubblicazione degli altri due libri che chiudono la trilogia, Bloodfire Quest e Witch Wraith, entrambi pubblicati negli USA quest’anno e per i quali si sta cercando di velocizzare l’arrivo anche in Italia.
La Mondadori dà la possibilità di leggere gratuitamente il primo capitolo de I guardiani di Faerie a questo indirizzo.
C’è ancora molto da dire su Shannara dopo oltre 35 anni dall’uscita del primo libro? A quanto pare sì: sono arrivo due romanzi autonomi (stand-alone) a cui Brooks sta già lavorando. L’uscita del primo dei due, The High Druid’s Blade, è prevista per marzo 2014 negli USA, mentre il secondo è ancora in fase di stesura.
Dopodiché l’autore intende dedicarsi ad altri progetti: ci ha rivelato di avere in cantiere almeno un'altra storia, che avrà per protagonista una ragazza adolescente alle prese con una scelta difficile, che non avrà alcun legame con quello che ha scritto finora.
Forse una svolta verso la letteratura Young Adult, che l’autore americano legge con interesse, considerandolo un’evoluzione del suo genere insieme ad un filone più oscuro del fantasy, particolarmente sviluppato da nuovi autori britannici. Secondo Brooks, anche i romanzi young adult possono sviluppare temi che in realtà non sono adolescenziali, ma universali: «Se ci pensate i teenager non hanno mai pensato a se stessi come teenager. E ora leggere fantascienza è considerato accettabile anche per gli adulti».
Tra i libri che ci ha consigliato di leggere: Ship breaker di Paolo Bacigalupi (autore inedito in Italia, ma che ha già vinto un Premio Hugo nel 2010) e Matched di Ally Condie (che noi della Stamberga abbiamo recensito qui). Se questi consigli vi hanno ispirato potete sbirciare cos’altro c’è sul comodino di Terry Brooks sul suo profilo di Goodreads.
In arrivo nel prossimo futuro anche il film tratto da Magic Kingdom for Sale (Il magico regno di Landover), il cui progetto è ripartito, dopo il rifiuto da parte dell'autore di ben due screenplay, con l’ingaggio di un nuovo scrittore (Patrick Ness) e la conferma della partecipazione di Steve Carell. Sul piccolo schermo, invece, potrebbe approdare a breve Le pietre magiche di Shannara: una serie tv della durata totale di 13-15 ore totali che dovrebbe essere il più fedele possibile al romanzo originale, dato che Brooks si è riservato il controllo creativo, e che sarà diretta da un regista inglese che ha lavorato a una serie di film di successo e che si è offerto di lavorare alla prima stagione e dirigere il pilot.
L’autore si dice comunque “spaventato” dall’adattamento televisivo, essendo un convinto sostenitore della teoria per cui i libri sono sempre meglio dei film («Ho anche una maglietta con la scritta "The book was better". La indosso ogni volta che incontro qualcuno del mondo del cinema»), ma sembra fiducioso che la tv possa far scoprire le sue opere anche a nuovi lettori, come è già accaduto per Game of Thrones.
Per chiudere, una piccola curiosità: Le pietre magiche di Shannara, il romanzo da cui sarà tratta la serie tv e che lo stesso Terry Brooks considera come uno dei migliori della saga, in realtà ha avuto una genesi piuttosto accidentata. Pare infatti che l’editor incaricato di seguire l’autore lo abbia obbligato a riscrivere completamente le prime 400 pagine, eliminarne 200 nel mezzo e rimettere mano al finale per ben tre volte. All’inizio Brooks si risentì, «Ma alla fine aveva ragione: è così che si impara a scrivere. Purtroppo oggi è tutto molto più veloce e gli autori non ricevono più questo genere di addestramento: tutto deve essere economicamente produttivo» ha commentato con una punta d’amarezza.
Un consiglio per gli scrittori esordienti? «Mai leggere le recensioni dei propri libri, soprattutto online».


Tutte le foto di questa pagina sono di Francesco De Rosa, su gentile concessione di ©The Blue Divide 2013

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