20 marzo 2011

Il magico regno di Landover. Ciclo di Landover vol.1 - Terry Brooks

Un vero regno magico, con tanto di fate e maghi, in vendita a prezzo di liquidazione. A Ben Holiday sembra un'occasione da non perdere ma, una volta effettuato l'acquisto, il povero Ben scoprirà fin troppo presto che sarebbe stato meglio pensarci due volte. Il regno è in rovina, i baroni sono in rivolta ed un terribile drago distrugge ogni cosa. Cosa potrà fare l'improvvisato eroe?





Recensione

REGNO MAGICO IN VENDITA
Landover: terra d'incanto e d'avventura salvata dalle nebbie del tempo, terra di cavalieri e di scudieri, di draghi e di giovani castellane, di maghi e di stregoni. La magia si sposa al ferro delle lame, e la cavalleria è il codice di vita del vero eroe. Tutte le vostre fantasie sono realtà in questo regno di un altro mondo. A questo splendido arazzo manca un solo filo: VOI, per governarlo come Sovrano o Alto Signore.
Entrate nei vostri sogni, acquistatevi la rinascita.
Prezzo: $1.000.000
Richiesti: colloquio personale e garanzie finanziarie
Chiedere di Meeks, sede

Ben Holiday, ricco avvocato esercitante a Chicago, di una rinascita ne avrebbe proprio bisogno: la sua adorata moglie Annie è morta appena due anni prima in un tragico incidente stradale, e Ben trascina la sua vita tra un processo in tribunale e una bottiglia di Glenglivet. Eppure, quale persona sana di mente risponderebbe a un annuncio del genere, pubblicato sul catalogo natalizio di una nota ditta di vendita per corrispondenza? Ben ripiega il catalogo, ma resta ossessionato dalle parole dell'articolo. Di soldi ne ha, ma non sa che farsene perché tutto ciò che desidererebbe è riavere sua moglie, e quello non si può comprare. Però forse potrebbe concedersi una lunga vacanza; in un mondo fantasy, magari, riverito re coinvolto in eccitanti avventure. L'idea è balzana, e l'annuncio è sicuramente una truffa, ma Ben, contrastando la voce della propria ragione e quella di Miles, il suo unico amico, pianta capra e cavoli e si reca a New York a colloquio con l'inquietante Meeks, che lo convince ad acquistare il particolare articolo.
Le istruzioni sono poche e chiare: Ben avrà dieci giorni per decidere se tenere o meno l'acquisto, scaduti i quali non avrà diritto ad alcun rimborso. Inoltre, potrà amministrare il regno per il tempo massimo di un anno, con facoltà di tornare indietro in qualunque momento utilizzando il medaglione che lo qualifica come Alto Signore di Landover. Ben, sentendosi del tutto alienato dalla realtà, accetta, mette ordine nel suo lavoro, e segue le istruzioni per raggiungere il Magico Regno di Landover, che si rivela essere... una gran fregatura.
O meglio: il regno fantastico è più reale che mai, e prima ancora di rintracciare il suo contatto dall'altra parte Ben rischia di essere eliminato dal Marchio di Ferro -una creatura maligna- e poi da un drago, nonché di perdersi nel Reame Fatato attraverso cui si snoda il passaggio tra il mondo reale e Landover. La questione è che Ben è Alto Signore di un castello in rovina, sovrano di quattro attendenti male in arnese -un mago incapace, un cinico scrivano tramutato in cane da una magia andata male, e due strane creature chiamate coboldi- e di un popolo che non si degna nemmeno di presentarsi all'incoronazione, nonché di signorotti, pericolose streghe e creature magiche che, stanchi di ricevere un nuovo re a ogni pie' sospinto negli ultimi vent'anni, hanno imparato a cavarsela da soli e non intendono più giurare fedeltà a nessuno. Questor Thews, il mago, gli spiega che nessuno dei re a cui è stato venduto il regno ha resistito a lungo, anche perché prima o poi ognuno di loro è stato sfidato dal pericolosissimo Marchio di Ferro, intenzionato lui stesso a ottenere il controllo di Landover. A Ben, che dopo aver soppesato l'idea di andarsene ha deciso di non mollare l'ennesimo progetto incompiuto della sua vita, non resta altro da fare se non rimboccarsi le maniche e dimostrare d'essere più degno re di coloro che l'hanno preceduto. Impresa tutt'altro che facile.

Ammettiamolo, la trama incuriosisce: è così banalmente assurda da insinuare la domanda dove andrà a parare?. E' solo per questo -ma anche perché i libri di Terry Brooks sono tra i miei scheletri nell'armadio- che ho letto il romanzo. Leggendo tra le righe, si può notare una sorta di autoironia dell'autore, che prende in giro se stesso e il genere di cui scrive gettando in un mondo fantasy molto simile a quello del ciclo di Shannara un avvocato dei giorni nostri, che naturalmente guarda e giudica con occhio estraniato: Ben comprenderà tuttavia che più le cose cambiano, più restano uguali e che la diplomazia appresa durante l'esercizio del suo mestiere gli sarà utile per ottenere alleati, anche se non sufficiente, perché ciò che conta veramente è la volontà di restare, di resistere, di gettarsi alle spalle la sua vecchia vita e il fantasma ossessionante della moglie morta.

L'autoironia, che avrebbe dovuto essere il perno centrale per costruire una storia del genere -la trama in sé pretende che si abbandoni ogni pretesa di serietà-, in ogni caso si ravvisa a tratti: nei disastri compiuti dal mago Questor Thews; nelle ciniche battute di uno scrivano dalle sembianze canine e dall'ego eccessivo; in alcune riflessioni di Ben. Purtroppo, però, tirando le somme è un libro che si prende troppo sul serio rispetto a quanto avrebbe dovuto fare.

Alcuni dei personaggi sono ben costruiti: il protagonista sperimenta un coerente percorso di crescita che attraversa fortune e successi, ma anche sfortune ed errori. Ben, inoltre, non si lancia a testa bassa in un universo a lui estraneo comprendendone immediatamente i meccanismi e amandone ogni aspetto: ad esempio, è affascinato e insieme repulso dalla natura magica delle creature in cui s'imbatte, prima tra tutte la bellissima silfide Willow -a proposito, complimenti all'autore per l'originalità del nome- la cui forma umana lo attrae, ma sicuramente non si può dire lo stesso di quella vegetale. L'unica cosa che mi sento di rimproverare al protagonista è la facilità iniziale con cui affronta un evento del tutto illogico come l'acquisto di un regno fantasy.

Se la maggior parte dei comprimari -mago e cane in primis, soprattutto nel loro continuo bisticciare- risulta pittoresca e divertente, lo stesso non si può dire di Willow, la silfide che dovrebbe rappresentare la rinascita del lato affettivo di Ben, perduto con la morte della moglie: del tutto insignificante, di poche parole e di nessun gesto significativo.

Al di là degli ovvi limiti di questo primo libro -non posso prevedere come andrà avanti la saga-, l'autore costruisce un rilassante romanzetto d'evasione con una buona ambientazione, che restituisce perfettamente con il suo stile ampiamente descrittivo senza risultare pesante. A Terry Brooks molto si può imputare, ma non che scriva male e che non abbia una cartografia mentale fantastica di tutto rispetto. Il che è molto più di quanto non si possa dire di tantissimi altri scrittori fantasy, soprattutto degli ultimi due decenni.


La saga di Landover è composta attualmente da sei volumi, tutti tradotti in italiano e pubblicati da Mondadori nello stesso anno d'uscita, mentre il sesto è attualmente inedito:

  • Il magico regno di Landover (Magic Kingdom for Sale - SOLD!), 1986
  • L'unicorno nero (The Black Unicorn), 1987
  • Mago a metà (Wizard at Large), 1988
  • La scatola magica di Landover (The Tangle Box), 1994
  • La sfida di Landover (Witches' Brew), 1995
  • La principessa di Landover (A Princess of Landover), 2012
Terry Brooks è tornato a lavorare dopo quattordici anni alla saga di Landover, che dunque, per il momento, resta incompleta.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il magico regno di Landover
  • Titolo originale: Magic Kingdom for Sale - SOLD!
  • Autore: Terry Brooks
  • Traduttore: Valla R.
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 1993
  • Collana: Oscar Bestseller
  • ISBN-13: 9788804376491
  • Pagine: 378
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 9,50

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