11 settembre 2013

Tutto ciò che sappiamo dell'amore - Colleen Hoover

Dopo la morte del papà, Lake, 18 anni, si trasferisce in Michigan, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita però appare d'improvviso dolce, perché nella casa accanto alla sua abita l'affascinante Will, anche lui costretto dalla vita a crescere in fretta. L'intesa è immediata, ma al primo giorno nella nuova scuola, Lake scopre che il loro è un amore impossibile: Will è uno dei suoi professori. Quanto costa amare qualcuno? Per Will troppo: se si scoprisse che frequenta una studentessa, perderebbe l'affidamento del fratellino. Eppure dimenticarsi è difficile, e più stanno lontano, più Lake e Will si innamorano, fino a scambiarsi confessioni dal palco di un locale, nascondendole in poesie tra le cui righe solo loro sanno leggere. Grazie a quei versi capiranno che non bisogna lasciarsi intimidire dal futuro, perché tutto ciò che sappiamo dell'amore è che l'amore è tutto (come dice in modo magistrale Emily Dickinson e tutti noi abbiamo pensato almeno una volta nella vita).

Recensione

Il passaparola della rete mi aveva garantito questo libro come uno dei migliori del nuovo filone "New Adult" (mi astengo dal commentare l'idiozia di quest'etichetta riservandomi il piacere di farlo in un prossimo articolo ad hoc). Il giudizio medio degli utenti di Goodreads è, al momento in cui vi parlo, pari a 4.39 su 5. Definirmi allibita è un eufemismo.
Al di là del fatto che ho trovato questo libro banale e prevedibile, il problema principale è che la protagonista femminile è semplicemente (perdonate la franchezza) stupida. Egocentrica e stupida. Pensate ad un qualunque sinonimo per "stupido" e avrete la nostra Lake.

Andiamo con ordine. Lake è, sorpresa sorpresa, la nuova arrivata in città, appena trasferita dal Texas in Michigan con la mamma e il fratellino in seguito alla morte del padre. Prima di commuovervi, sappiate che il tempo speso da Lake per piangere il genitore scomparso è giusto il minimo sindacale, perché la ragazza è troppo impegnata a far pesare alla madre il trasferimento dal Texas, nonostante in Texas di fatto ella non conoscesse nessuno. Letteralmente nessuno. Dopo aver trascorso 18 anni della propria vita in un posto, una volta traslocato Lake non ha amici da chiamare o conoscenti di cui sentire la mancanza, fatta eccezione per un'ipotetica migliore amica e un ipotetico ex-ragazzo, entrambi brevemente menzionati a metà libro ed entrambi velocemente accantonati. Senza voler contare il fatto che le sue profonde origini texane sono dimostrate dall'esser presa in giro dal nuovo vicino per aver usato l'abbreviazione "y'all". Una sola volta, a pagina 5 (eccellente caratterizzazione, non c'è che dire). Su quanto Lake sia legata al Texas dovremo quindi fidarci della parola dell'autrice.

Manco a dirlo, nell'istante in cui la ragazza mette piede in Michigan incontra il nuovo vicino, Will. Incredibilmente questo è l'unico vicino di tutto il quartiere che Lake mai incontrerà ed è naturalmente super figo, ha un fratellino coetaneo del suo e immediatamente si prende una cotta per lei. Una settimana e un appuntamento più tardi egli è già diventato l'amore della sua vita. Ma il destino cinico e baro è in agguato: in questo fondamentale primo appuntamento, nel quale ovviamente il nostro eroe dimostra quanto figo e profondo sia improvvisando versi per la sua bella, lui si è totalmente scordato di dire che è un insegnante e lei che frequenta ancora il liceo.

Seguono capitoli e capitoli in cui il povero Will tenta di spiegare a Lake che, essendo un suo insegnante, non possono assolutamente stare insieme perché rischierebbe di perdere il lavoro e con esso l'unico mezzo di sostentamento per se stesso e il fratellino. Ma perché quisquilie come queste dovrebbero turbare la nostra Lake? Perché mai Will non decide di sacrificare lavoro e carriera riducendo in miseria la sua famiglia in nome dell'amore eterno? Proprio non si capisce, e infatti la matura reazione della ragazza è quella di bombardarlo di sensi di colpa, fare i capricci, piangere e urlare e poi correre a chiudersi nella sua stanza. Fino a che il poveretto, stremato, non è costretto ad aggiungere un ulteriore dettaglio drammatico alla sua già pietosa storia per farle capire che il lavoro proprio non lo può perdere, ma tutto ciò che entra nella testolina vuota di lei è che ora ha un motivo per amarlo ancora di più. Verrebbe da bussarle in testa e chiederle: "C'è nessuno?". Benedetta ragazza, hai 18 anni, non 12 e nemmeno 10, possibile che tu non capisca l'importanza di non rimanere disoccupato?

Tra parentesi, qui si inizia a capire perché Lake non aveva una vita sociale in Texas: ogni volta che qualcosa non va come vuole ella inizia a urlare, si infila a letto e piange fino ad addormentarsi. Per più di un mese Lake non sa fare altro che dormire, essere depressa, dormire, avere problemi a respirare, dormire. Il ragazzo che ama, la sua nuova migliore amica, sua madre condividono con lei problemi gravissimi, ma tutto ciò che lei riesce a vedere è in che modo questi possano o meno influenzare la sua vita.

Non vi voglio annoiare con tutti i prevedibili dettagli di questo romanzo, per cui mi limiterò a citare i più ridicoli, tra i quali spicca il fatto che Will, ovviamente, non è un insegnante di letteratura qualunque, egli invece di insegnare poesia obbliga i suoi studenti a scriverla (come dite? lo faceva già Robin Williams ne "L'attimo fuggente"? Ah, no, non osate nemmeno citarlo, la poesia qui è molto più cool!). Il problema di questi insegnanti straordinari è che non capiscono mai che non tutti vogliono declamare i propri sentimenti più profondi di fronte ad amici e perfetti sconosciuti, non tutti sanno stare sul palcoscenico, non tutti vogliono mettere a nudo la propria anima in pubblico in cambio di un buon voto. Questo non è insegnare, questo è obbligare tutti ad esser come te.

E visto che parliamo di poesia, quella espressa in questo libro è veramente pessima. Lo so che uno dei motivi per cui i lettori sono andati in visibilio è proprio il fatto che i personaggi improvvisano versi a piè sospinto e mi dispiace calpestare così i sogni artistici di molti di loro, ma non tutti siamo poeti, non importa quanto profondi siano i nostri pensieri più nascosti. Per cui, caro Will, avresti fatto meglio ad adeguarti allo standard del professore medio spiegando la Dickinson o Frost piuttosto che tormentarci con questi pessimi versi.

Altro aspetto negativo, anche la Hoover ricorre all'abusato cliché della narrazione in prima persona dal punto di vista della diciottenne Lake, il che oramai è diventato una scusa perfetta per giustificare uno stile piatto, ripetitivo e banale. E' divertente notare come gli autori di questo genere di romanzo ricorrano tutti allo stratagemma di riempire il racconto con gli inutili dettagli della vita quotidiana dei loro protagonisti per compensare la loro totale mancanza di capacità descrittiva e profondità psicologica.

Come sempre evito ogni spoiler, ma non posso fare a meno di inveire contro la stupidità del finale in cui tutti gli ostacoli che separavano i nostri innamorati svaniscono nell'aria come per magia e Will finalmente comprende che la sua aspirante fidanzata è molto più importante del benessere del suo fratellino di nove anni che non ha nessuno al mondo. Splendido messaggio. Molto maturo.

A dirvela tutta ci sarebbero mille altre cose che ho odiato a proposito di questo libro, ma mi sembra inutile e tedioso lamentarmi per pagine e pagine, perciò concluderò dicendo che l'ho trovato prevedibile, superficiale, noioso e, a dispetto delle infinite tragedie che l'autrice si è ostinata a infilarci, assolutamente poco toccante.

Giudizio:

+1stella+

Dettagli del libro

  • Titolo: Tutto ciò che sappiamo dell'amore
  • Titolo: Slammed
  • Autore: Colleen Hoover
  • Traduttore: G. De Biase
  • Editore: Rizzoli
  • Data di Pubblicazione: 2013
  • ISBN-13: 9788817066693
  • Pagine: 337
  • Formato - Prezzo: Rilegato - 13,00 Euro

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