30 novembre 2010

Mio fratello Simple - Marie-Aude Murail

Prima di tutto viene la paura. Poi la pena. Poi lo sconcerto. Poi l'accettazione. E infine l'amore assoluto. Questo è quanto accade a chiunque incontri Simple, che ha 23 anni anagrafici e soltanto 3 cerebrali. Simple ha un fratello, Kléber, che vorrebbe difenderlo dal mondo, ma soprattutto dall'istituto a cui era stato destinato dal padre. Quando i due fratelli trovano una sistemazione in un appartamento di giovani universitari, Simple, sempre accompagnato dal suo coniglio di peluche, il Signor Migliotiglio, diventa il catalizzatore di tutti i sentimenti che muovono i suoi coinquilini.

Recensione

Chi affrontasse Mio fratello Simple come fosse un romanzo qualunque resterebbe deluso.
Prima di tutto si troverebbe sconcertato di fronte alle premesse decisamente improbabili della storia: Kléber a soli diciassette anni si fa carico del fratello maggiore, gravemente ritardato. Orfani di madre, i due fratelli hanno un padre che sembra non passarsela poi così male, ma che ritiene che il posto più adatto dove far vivere Simple sia un istituto che ricorda molto un lager. Kléber si oppone duramente a questa decisione e porta il fratello con sé, a Parigi: per il loro mantenimento possono contare sui "soldi di mamma".
Altro disagio è provocato dalla figura della prozia, intravista appena per poi scomparire nel giro di poche parole: unica parente parigina, ospita per un po' i nipoti per poi lasciarli andare sulla loro strada contenta di essersi liberata di tale peso insostenibile.
L'apice del paradossale giunge però al momento della ricerca dell'appartamento dove stabilirsi. Kléber trova un annuncio che fa al caso loro: un gruppo di studenti universitari affitta due stanze singole. Gli studenti preferirebbero una compagnia femminile, l'annuncio ha l'aria di essere appena stato affisso e non c'è traccia di precedenti incontri con altri pretendenti coinquilini: eppure su due piedi decidono di affittare le stanze a un ragazzino e al fratello problematico.

Arrivati a questo punto si può anche chiudere il libro, se lo si legge come un qualsiasi romanzo, appunto. Anzi, non conviene nemmeno acquistarlo o prenderlo a prestito: perché la storia di Kléber e Simple va letta come una favola.
C'è lo scontro tra il Bene e il Male, ci sono i buoni e i cattivi; c'è la principessa preda del drago - a sua insaputa - e c'è il cavaliere che la salverà; c'è l'orco che rivela un cuore d'oro; c'è il protagonista imbranato che troverà riscatto; c'è la fata più improbabile che si possa immaginare. Soprattutto c'è magia, quella che solo i bambini sanno vedere e che noi adulti dobbiamo sforzarci un po' per cogliere. Se quindi leggiamo "Mio fratello Simple" in quest'ottica, non solo ne resteremo affascinati, ma ci entrerà nel cuore, com'è successo a me, inizialmente scettica e alla fine decisamente conquistata.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Mio fratello Simple
  • Titolo originale: Simple
  • Autore: Marie-Aude Murail
  • Traduttore: F. Angelini
  • Editore: Giunti
  • Data di Pubblicazione: 2009
  • Collana: Extra
  • ISBN-13: 9788809061972
  • Pagine: 192
  • Formato - Prezzo: Brossura - 10,00 Euro

2 Commenti a “Mio fratello Simple - Marie-Aude Murail”

  • 22 agosto 2012 alle ore 10:15
    Unknown says:

    genere del libro?

  • 27 agosto 2012 alle ore 08:59
    Pythia says:

    Trovo difficile rispondere alla domanda, proprio per la particolarità del romanzo: forse "fiaba contemporanea" ci si avvicina di più.
    (Ma è poi così importante definire il genere di un romanzo?)

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