5 luglio 2010

Il mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo - Aldous Huxley

Romanzo del 1932, Il mondo nuovo è ambientato in un immaginario stato totalitario del futuro, pianificato nel nome del razionalismo produttivistico, dove tutto è sacrificabile a un malinteso mito del progresso. I cittadini di questa società non sono oppressi dalla guerra né dalle malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. Affinché si mantenga questo equilibrio, però, gli abitanti, concepiti e prodotti industrialmente in provetta sotto il costante controllo di ingegneri genetici, durante l'infanzia vengono condizionati con la tecnologia e con le droghe e da adulti occupano ruoli sociali prestabiliti secondo il livello di nascita. In cambio del mero benessere fisico, i cittadini devono insomma rinunciare a ogni emozione, a ogni sentimento e a ogni difesa della propria individualità. I pilastri ideologici che fanno da sfondo al fortunato romanzo vengono ripresi, nel 1958, nella raccolta di saggi intitolata Ritorno al mondo nuovo, in cui Aldous Huxley riesamina singolarmente le sue profezie alla luce degli avvenimenti degli ultimi anni, arrivando alla conclusione che molte delle sue più catastrofiche previsioni di quasi trent'anni prima si sono avverate anzitempo e fanno già parte del presente. Un documento inquietante che costringe a riflettere sul prezzo che quotidianamente siamo chiamati a pagare per costruire il futuro.

Recensione

Meglio una democrazia corrotta o una dittatura sana?

Panem et circenses, dicevano i Romani.
Capolavoro della fantascienza, Il mondo nuovo merita una riscoperta, anche alla luce delle pieghe che gli eventi hanno preso in tempi recenti. Seppur datato, il romanzo ha tematiche molto attuali, come l'eugenetica (la parola madre viene considerata alla stregua di una bestemmia), l'uso distorto dei mass media per sostenere il regime di dittatura, la divisione in caste della società (dove ogni persona non è un individuo, ma è una cellula di un organismo più grande), la sessualità (non esistono più le famiglie, si pratica l'amore libero e il sesso è visto come uno sfogo delle pulsioni) e il lavaggio del cervello mediante l'uso di messaggi subliminali.

La storia è ambientata in un ipotetico futuro, più o meno durante il settimo secolo dopo Ford (inventore della catena di montaggio, quindi venerato come un dio) e si divide praticamente in tre parti: l'inizio con la descrizione dell'ambientazione (come nascono i bambini in provetta, il cinema odoroso, ciò che viene considerato buono dalla società, il condizionamento mentale a cui la popolazione viene sottoposta), la parte centrale, dove il personaggio di Bernardo Marx ha dei dubbi sulle sue condizioni di vita e parte per visitare la riserva dei selvaggi dove incontra John, che per il resto del libro verrà chiamato il selvaggio, e lo porta nella società "civile", e la parte finale, dove John, con continue citazioni a Shakespeare (autore bandito per le sue tematiche e perché considerato troppo vecchio da una società in continuo rinnovamento), si incontra-scontra con la società.

Differisce non poco da 1984 di Orwell soprattutto per come la società è descritta: non una dittatura che ti soffoca, ti controlla e ti impaurisce, ma una dittatura invisibile che però controlla rigidamente una società asettica, priva di emozioni forti e nel quale la felicità regna sovrana. Nella storia il Governo Mondiale usa tutte le tecniche possibili per rendere il soggetto in grado di non arrecare danno con pensieri "sconvenienti" (dalla somministrazione del soma, droga che non ha controindicazioni e lascia in uno stato di stordimento riposante, all'ipnopedia durante tutta la fase della crescita) come, per esempio, l'amore o la paura. Solo la felicità è accettata e perseguita, anche chi fa lavori umili ed è stato creato solo per quello è felice di farlo, grazie ad un continuo lavaggio del cervello. Ma chi non riesce proprio a vivere la vita con gaiezza viene punito con il confinamento in una qualche isola sua scelta, naturalmente indotta, per non rovinare la felicità degli altri.

Quindi il dilemma morale portante del libro: meglio fare come le famose tre scimmiette e vivere felici in una gabbia dorata che altri hanno creato oppure cercare una propria individualità, andando incontro però a sangue, sudore e lacrime?

Huxley riesce a rendere questa domanda come un monito per il lettore, soprattutto grazie a Ritorno al mondo nuovo che non è né il seguito né un nuovo romanzo, ma semplicemente una disamina di Huxley sulla propria invenzione letteraria vent'anni dopo averla scritta. Qui la mano del tempo è stata molto più impietosa e alcune previsioni fatte dall'autore analizzando la società in cui viveva e confrontandola con quella de Il mondo nuovo sono ora vetuste, ma mette i brividi vedere come buona parte di ciò che faceva inorridire l'autore negli anni '5o, come la sovrappopolazione mondiale, l'uso dei mass media per distorcere la realtà o l'uso di droghe in maniera da rendere la popolazione una specie di placida pecora, sia tuttora comunemente accettata dalla società dei giorni nostri.

In definitiva, un libro che va acquistato per riflettere sulla storia e sull'oggi e anche per formazione personale, magari leggendolo insieme a 1984 di Orwell.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo
  • Titolo originale: Brave New World / Brave New World Revisited
  • Autore: Aldous Huxley
  • Traduttore: Lorenzo Gigli e Luciano Bianciardi
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 1991
  • Collana: Oscar Classici Moderni
  • ISBN-13: 9788804487807
  • Pagine: 340
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 8,00

1 Commenti:

  • 27 agosto 2010 alle ore 20:35
    Anonimo says:

    Un libro che ogni persona dovrebbe leggere. Le visioni negative che Huxley descrive, nei lontani anni '30, sono di tremenda attualità, alcune ci spaventano ancora oggi, altre sono già ormai entrate nella nostra vita.
    Ciò che fa riflettere è che molte delle cose che la lettura di questo romanzo fa apparire come inquietanti e lesive di libertà e dignità dell'individuo, sono oggi comunemente accettate e tollerate...

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