25 febbraio 2017

Camera n° 15 - Giustina Gnasso

Marta ha deciso di ricominciare tutto da capo dopo la morte del fidanzato. Si è trasferita a Milano e ha trovato lavoro in un piccolo albergo. La sua vita tranquilla viene nuovamente sconvolta quando si presenta alla reception Akira Watanabe, che viene ritrovato cadavere poco dopo nel bagno della sua camera. Inspiegabilmente, i dipendenti dell'albergo iniziano a morire uno dopo l’altro, tutti con le stesse modalità. Marta e il suo collega Marco non credono si tratti solo di una ...


Recensione

I personaggi principali di Camera n°15 sono Marta e Marco, due giovani che, pur non frequentandosi fuori dal lavoro, hanno un rapporto amicale in quanto receptionist nello stesso albergo di Milano, albergo che una volta si vantava di essere un cinque stelle, ma che ora è stato declassato a tre soltanto ed è sull'orlo del fallimento.
Marco, che svolge il turno di notte, è attratto da Marta che lo sostituisce al mattino. Il suo amore rimarrebbe probabilmente platonico, se non si verificassero in albergo una serie di morti a seguito delle quali i due, temendo di poter essere le future vittime, cercano di unire le proprie forze nella speranza di trovare un modo per rimanere un vita.
Marta risente ancora del trauma dovuto dalla scomparsa del suo ragazzo avvenuta alcuni anni prima. Trascura la pulizia della propria abitazione, anche se lo sporco la irrita, ed è divertita dalla presenza di una mosca, l’unico animale che le faccia compagnia e con cui si ritrova a fare colazione. Questo loro rapporto fa venire in mente il romanzo Il vagabondo delle stelle di Jack London, in cui il protagonista, chiuso in isolamento in carcere, ha come unica compagnia le mosche con cui inventa un gioco a cui pare che esse si prestino a partecipare.
Marta, peraltro, è una bella ragazza e ha una dote che probabilmente molte donne le invidierebbero: un’assoluta regolarità intestinale. Non c’è peraltro da stare allegri, perché il bagno è il luogo dove si verifica il maggior numero di tragedie e non solo in questa storia. In bagno non si svolge solo la gran parte dei suicidi, ma è anche il luogo in cui spesso vengono consumati degli omicidi, basti pensare a quello storico di Marat da parte di Charlotte Corday o quello del film Psycho, in cui è famosa la scena in cui Marion (Janet Leigh) viene uccisa durante la doccia da Norman (Anthony Perkins).
Marco ha un unico amico, Hirokichi, un giapponese che parla in dialetto romanesco in quanto nato nella città capitolina e che fa lo chef in un ristorante chiamato Sushi Amore. Sarà la madre di Hirokichi, che in qualità di asiatica risulta avere una mentalità più spirituale rispetto a quella occidentale, a suggerire un rimedio ai fatti tragici che continuano a verificarsi nell'albergo in cui lavorano Marco e Marta.

Oltre a Hirokichi fanno la loro comparsa nel romanzo altri personaggi minori, ma non per questo meno ben caratterizzati, come Angela, la donna che fugge dagli spacciatori che le hanno affidato una partita di droga a cui far attraversare la dogana. Lei la getta nello scarico di un water all'aeroporto, nel timore di venire scoperta al controllo bagagli. Come si può intuire il bagno torna insistentemente in questa storia quale luogo fatidico. Infatti, il bagno risulta essere lo spazio più intimo e riservato dell'abitazione, dove si patiscono spesso delusioni e sofferenze, ma sa essere anche testimone di grandi soddisfazioni, sorvolando sullo specifico che rimane normalmente nella sfera privata.

Teatro degli eventi è Milano, città che l’autrice conosce bene essendovi residente, ma fra tutti i capoluoghi, essendo la capitale finanziaria italiana e come tale anche la più materialista, è probabilmente quella meno indicata per rappresentare il palcoscenico di una storia surreale. Credo che la città italiana più adatta a fare da sfondo ad un racconto fantastico, in quanto ammantata di mistero per la sua conformazione e la sua toponomastica, sia Venezia. Questo non toglie che la storia raccontata da Giustina Gnasso avrebbe potuto essere ambientata in qualsiasi paese.

Ciò premesso, Camera n°15, scritto in terza persona, è un ottimo romanzo. E' scorrevole, intrigante, imprevedibile e, soprattutto, cosa abbastanza rara, ha dialoghi vivaci, mai banali e spesso divertenti. L’horror che vi si respira non è così pauroso da impedire di dormire, ma è difficile smettere di leggere il romanzo una volta iniziato ed è un libro che si presta a essere divorato con estrema velocità, data anche la sua brevità (88 pagine).
I miei più sentiti complimenti all'autrice.

Giudizio:

+4stelle+ (e mezzo)

Dettagli del libro

  • Titolo:Camera n° 15
  • Autore:Giustina Gnasso
  • Editore:Libromania
  • Data di Pubblicazione:novembre 2016
  • ISBN-13:9788899797263
  • Pagine:116
  • Formato - Prezzo:eBook - Euro 1,99

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