26 gennaio 2017

Godbody - Theodor Sturgeon


Godbody racconta l'arrivo nel New England di un uomo misterioso il cui semplice tocco trasmette un irresistibile desiderio di amare e fare l'amore. L'ultimo romanzo scritto da Theodore Sturgeon, finora inedito in Italia per la natura decisamente sessuale delle descrizioni e per il messaggio rivoluzionario che porta con sé, è un'opera controversa e straordinaria, e davvero, per usare le parole di Robert A. Heinlein, che vi ha dedicato un breve saggio, "l'ultima lettera d'amore di Sturgeon". 


Recensione

Gli scrittori di fantascienza sono un po' strani. Un po' tanto strani. Basterebbe dare una rapida occhiata alla variegata eredità, di romanzi inediti, postumi, interrotti, lasciata dai più noti autori sci-fi. Mi vien da pensare al mastodontico e problematico lascito di P.K. Dick, alla sua mistica trilogia di Valis e all'enigmatica Esegesi. Sì, lo so, non è proprio una prassi raccomandabile quella di iniziare una recensione a un romanzo parlando di un altro autore, ma il paragone tra Sturgeon e Dick si è affacciato nella mia mente sin dalla prima pagina. Mistica e filosofia per Dick, e un romanzo eretico-erotico per Sturgeon. In entrambi i casi siamo davanti al topos della "seconda venuta", cioè quella di Cristo (o dell'Anticristo, se preferite il versante horror-apocalittico).
Sturgeon ce lo presenta immediatamente: evocato già nel titolo (Godbody, il corpo di Dio; che suona simile anche a Godboy, come ho sbagliato a leggere per almeno metà romanzo), è rapidamente introdotto all'esordio del romanzo dal primo personaggio. Un ragazzo dalla bellezza indescrivibile, dal fascino magnetico, che suscita perplessità ma anche contemplazione in chi lo osserva.
E' proprio il primo incontro tra il reverendo Currier (il primo dei personaggi a comparire sulla scena) e Godbody a scatenare la sequenza degli eventi; nello specifico, è il primo tocco, da Godbody al reverendo, che instilla in quest'ultimo la scintilla di una epifania che si allargherà a macchia d'olio coinvolgendo tutti gli altri personaggi, che, in un gioco di incastri, finiscono con l'interagire col reverendo.

Fin qui sembrerebbe di avere davanti, come già preannunciato, un classico esempio di "seconda venuta". Se non che: la "scintilla" trasmessa da Godbody al reverendo consiste in un improvviso esorbitante appetito sessuale, al punto che, tornato a casa, il reverendo non perde tempo in convenevoli e porta la moglie a letto. Un romanzo eretico-erotico, si diceva: e dunque via libera alle accurate descrizioni, mai volgarmente pornografiche, dell'affamato gioco erotico tra i due coniugi.

A questo punto, il romanzo prosegue con una già vista e ben collaudata struttura a punti di vista: da un personaggio all'altro, ripercorriamo di volta in volta gli stessi eventi (che hanno luogo in una sola giornata), filtrati dai diversi personaggi narranti in prima persona.
Se è vero che non mi è dispiaciuta tale scelta narrativa (i diversi personaggi sono ben caratterizzati, con connotazioni personali anche a livello stilistico), è anche vero che ho pensato, a questo punto della lettura, di avere davanti un romanzetto basato su una sola ma solida idea, il cui autore ha scelto di moltiplicare i punti di vista solo per avere qualcosa da scrivere e per stiracchiare il più possibile una vicenda in fondo semplice e lineare, per la quale in effetti non accade nulla di particolarmente articolato. Questo misto di curiosità e scetticismo, però, a un certo punto è venuto meno, mentre andavo scoprendo un crescente interesse e un misterioso fascino. Se insisto su tali osservazioni soggettive è solo perché ritengo sia un effetto assolutamente voluto da Sturgeon stesso e che dunque, con buone probabilità, accadrà lo stesso a chiunque provi a leggere questo romanzo.

E' così che ci si ritrova a sperimentare un'epifania, al pari di quella provata dagli stessi personaggi. Oscillando perennemente tra erotismo ed eresia, Sturgeon riscrive e ripropone un cristianesimo primitivo, oserei dire quasi ancestrale, selvatico, e per questo tanto più intimo, un inno all'amore erotico soffocato invece da un imperante moralismo che nel romanzo è soprattutto incarnato nella figura femminile di Mrs. Mayhew, paladina di moralità e ficcanaso, capace di tenere un'intera cittadina sotto scacco grazie ai segreti carpiti, nonché dalla contemporanea istituzione della Chiesa, figura assente nel romanzo, perché non rappresentata (il reverendo Currier è sin dall'inizio un prete atipico), e alla quale è indirizzato un feroce attacco da parte dello stesso revendo alla conclusione del romanzo. Un attacco feroce ma costruttivo, documentato (e qui ritorna il facile paragona con la gnosi rielaborata da Dick), che suona proprio come l'ultimo testamento di Theodor Sturgeon: all'Amore.


Giudizio:
+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Godbody
  • Titolo originale: Godbody
  • Autore: Theodor Sturgeon
  • Traduttore: M. Sirka Mosur
  • Editore: Atlantide
  • Data di Pubblicazione: Novembre 2016
  • Collana:-
  • ISBN-13: 9788899591083
  • Pagine: 192
  • Formato - Prezzo: Brossura - 24,00 Euro

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