21 ottobre 2016

Dove la storia finisce - Alessandro Piperno

Matteo Zevi è sul volo di linea che da Los Angeles lo sta riportando in patria. È dovuto scappare molti anni prima, per debiti, abbandonando dall'oggi al domani i membri della sua famiglia. Su di loro, adesso, il suo ritorno incombe come una calamità persino peggiore di quelle seguite all'improvvisa fuga. Durante l'assenza di Matteo, infatti, ciascuno ha avuto modo di costruirsi un equilibrio apparentemente solido. Giorgio – primogenito settario, ambizioso e intraprendente – ha aperto l'Orient Express, un locale panasiatico che va per la maggiore, ed è in riluttante attesa di un figlio; Martina, che alla partenza del padre aveva solo nove anni, sconta un precoce matrimonio borghese con turbamenti affettivi e sessuali a dir poco sconvenienti; solo Federica, la seconda moglie che non ha mai smesso di attenderlo, sogna una nuova armonia familiare per la quale è disposta a tutto, mentre Matteo, attratto dalle suggestioni del patriarcato, ritrova vecchi amici e piaceri dimenticati in una Roma deturpata e bellissima. Sono tutti talmente presi da se stessi che quando la Storia irrompe brutalmente nella loro vita li coglie vulnerabili e impreparati. Ognuno è chiamato a fare i conti con il passato e con le incognite di un mondo che appare sempre più sinistro e imponderabile. Ecco allora che la storia finisce dove la Storia incomincia. A quattro anni dalla saga dei Pontecorvo (Persecuzione e Inseparabili, premio Strega 2012), a undici dal fortunato esordio (Con le peggiori intenzioni), Piperno dà di nuovo voce ai silenzi familiari, alle ipocrisie sociali, alle ambizioni ferite. Scritto in una lingua limpida e mirabile, che mescola senza soluzione di continuità commedia, tragedia, farsa e parodia, Dove la storia finisce è un romanzo che sa unire la felicità del racconto della vita di una famiglia alla capacità, propria delle opere più grandi, di cogliere tensioni, paure, drammi e speranze di un'intera epoca.

Recensione

È la storia di due famiglie: quella dei Mogherini, ricchi professionisti in ambito legale, e quella degli Zevi di origine ebrea. Quest’ultima potremmo definirla una famiglia allargata. Matteo Zevi, infatti, prima di fuggire negli USA a causa dei debiti contratti con un usuraio, aveva avuto il figlio Giorgio dal primo matrimonio e la figlia Martina da Federica, la seconda moglie. In America poi Matteo aveva contratto altri due matrimoni. Rimasta sola, Federica si era messa a lavorare per mantenere se stessa e la figlia, ma non si era legata sentimentalmente a nessun altro, attendendo il ritorno di Matteo.
Giorgio, una volta cresciuto, aveva creato una catena di ristoranti di successo e Martina si era sposata con Lorenzo Mogherini. Il ritorno di Matteo dagli Stati Uniti dopo circa vent’anni risulta il catalizzatore di una complessa crisi dei figli per motivi molto diversi fra loro.

Giorgio sta aspettando un figlio dalla moglie Sara e vive sentimenti contrastanti rispetto alla paternità e il rapporto coniugale:


Perché le donne sono sempre deluse dagli uomini? Questo proprio non riusciva a capirlo. Non aveva amici delusi dalle mogli, tutt’al più un po’ scoglionati. E invece non gli veniva in mente una sola moglie che, opportunamente sollecitata, non finisse per confessare la propria insoddisfazione per l’ignaro consorte. Due sono le cose: o gli uomini sono di norma più deludenti, o le donne si caricano di troppe aspettative. 

Martina, invece, è in crisi coniugale, perché improvvisamente non è più sicura delle proprie tendenze sessuali. E inoltre è insofferente nei confronti dei suoceri perché come tutte le coppie piene di soldi e con un’alta opinione di sé, i Mogherini amavano esercitare un potere dispotico su chiunque gravitasse nella loro orbita. La prosperità finanziaria li aveva illusi che la vita avesse un senso di cui si sentivano depositari e sacerdoti.

Matteo dal canto suo è l’antitesi del marito affidabile mentre Federica una specie di Penelope decisa nonostante tutto ad attenderlo:

Se fosse stata una che si arrende non avrebbe offerto all’uomo che le aveva insegnato cosa significhi essere felici l’opportunità di renderla infelice ancora una volta, forse per sempre.

Il romanzo è coinvolgente ed è piacevole, data la scrittura scorrevole di Piperno, che si regge prevalentemente sulle vicende di Martina e Giorgio. Entrambi sono insoddisfatti della propria vita ma, mentre per Martina l’autore fornisce una spiegazione –per quanto discutibile- di questa sua crisi, per Giorgio, investito da problemi di tipo esistenziale, la decifrazione delle sue problematiche si pone più complessa.
Alla fine del romanzo avviene un colpo di scena inaspettato che capovolge il modo di pensare dei protagonisti, una specie di elettroshock che li rende improvvisamente maturi e più consapevoli di ciò che vogliono veramente.

Ma è proprio la conclusione del romanzo la sua parte più discutibile. Apodittica la maturità che i due giovani raggiungono, pur se in parte giustificata dallo shock della inaspettata tragedia che li colpisce. L’autore avrebbe dovuto soffermarsi maggiormente sulle nuove condizioni mentali a valle della tragedia, in modo da darne al lettore un quadro psicologico più approfondito. Mentre all’inizio del romanzo, infatti, Piperno si è sofferma lungamente a descrivere la mentalità dei protagonisti, dopo gli eventi finale si limita a raccontare l’epilogo di tale crisi, senza provare a dare una significativa spiegazione delle scelte di Martina e, soprattutto di Giorgio.

Non si vuole anticipare il tipo di colpo di scena che travolge la vita di tutti i protagonisti del romanzo per non rovinare la sorpresa al lettore, tuttavia un finale che appare tanto affrettato non può non influire sul giudizio dell'opera, la cui conclusione, priva di adeguate spiegazioni, risulta deludente.



Giudizio:

+3stelle+ e mezza

Dettagli del libro

  • Titolo: Dove la storia finisce
  • Autore: Alessandro Piperno
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: ottobre 2016
  • Collana: Scrittori italiani e stranieri
  • ISBN-13: 9788804665144
  • Pagine: 280
  • Formato - Prezzo: Rilegato con copertina - Euro 20,00

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