22 aprile 2016

The Dressmaker - Rosalie Ham

Dungatar è una cittadina di provincia come tante altre, tranne che per un dettaglio: le donne di Dungatar si vestono come modelle di Parigi. Un giorno in città arriva la bella ed esotica Tilly, ritornata a casa dall'Europa per assistere la madre malata. Da vent'anni Tilly se n'è andata e sulla sua repentina partenza è calato un velo di disapprovazione e silenzio. Ora ha fatto ritorno, guardata con malizia e sospetto dagli abitanti molto perbene che vedono nella sua eccentricità estrosa una minaccia. Ma Tilly possiede un talento: è una stilista sorprendente. Con cautela nelle case iniziano a circolare voci sui meravigliosi abiti che confeziona e tra gli ammiratori c'è perfino il capo della polizia, lui stesso sarto provetto. Tilly inizia così a guadagnarsi vestito dopo vestito la fiducia della città e tutto sembra mettersi al meglio. Ma dal passato un segreto è pronto a riaffiorare, e proprio quando Tilly si innamora le cose cominciano ad andare terribilmente male...

Recensione

Aggiorniamo la recensione per segnalare l'arrivo del libro finalmente anche in edizione italiana grazie a Mondadori che, come avevamo previsto, ha deciso di pubblicare la traduzione italiana del romanzo in concomitanza con l'uscita del film in Italia.

The Dressmaker, dell'australiana Rosalie Ham, è ancora inedito in Italia, sebbene la sua pubblicazione originale risalga all'ormai lontano 2000. L'imminente arrivo dell'omonimo film con Kate Winslet e Liam Hemsworth, già presentato lo scorso settembre al Toronto Film Festival, potrebbe risollevare le sorti di questo romanzo (come è accaduto a molti altri come The Help) che oltreoceano è già stato ripubblicato con una nuova cover per sfruttare il traino del film.

Devo dire che a lettura terminata faccio ancora fatica a dare un giudizio sull'opera. Mi è piaciuto? Sì, il libro è scorrevole, accattivante e diabolicamente divertente. Se poi sia anche un buon libro penso dipenda dall'ottica con cui viene giudicato.
Definito in quarta di copertina come un "romanzo satirico", The Dressmaker assume più che altro i tratti di una favola nera, scritta per un pubblico adulto, una parabola non necessariamente realistica ma con richiami al realismo magico che probabilmente andrebbe affrontata con lo stesso spirito con cui si affrontano alcune commedie nere come "La signora omicidi".

Solo così infatti si possono giustificare i personaggi tagliati con l'accetta che caratterizzano quest'opera e che, presi diversamente, renderebbero il racconto inaccettabile. Il microcosmo descritto in The Dressmaker si divide infatti nettamente in due: da un lato vi è la protagonista Tilly, figlia illegittima della "matta" del paese, tormentata e isolata fin da bambina, dotata di un aspetto quasi angelico con la sua pelle d'alabastro, i folti capelli biondi e il fisico perfetto, abbinati ad un'indole paziente e tollerante e a geniali capacità sartoriali.
Dall'altro il resto della popolazione femminile: vecchie o giovani non importa, le donne di Dungatar sono un gruppo di arpie acide e maligne, brutte, sovrappeso, con la pelle bruciata dal sole e le cosce pelose ed è quasi impossibile distinguere l'una dall'altra, il che ha reso difficoltosa la lettura dato il numero consistente di personaggi secondari. La Ham insiste sui difetti fisici delle signore con precisione fastidiosa, quasi che la scarsa avvenenza fosse una colpa. Il messaggio non tanto velato è ovviamente che la loro cattiveria verso Tilly è generata in parte dall'invidia ma chiunque abbia fatto le scuole medie sa benissimo che nella realtà sono quasi sempre le più belle a essere le più meschine e invidiose, per cui la semplicistica caratterizzazione della Ham, che fa tanto pensare alle sorellastre di Cenerentola, è più che altro irritante.
Desolante è anche il panorama maschile, costituito da una manica di maiali, bigotti e ricchi di pregiudizio, con la sola eccezione del "principe azzurro" - che si innamora di Tilly ovviamente.

L'idea di base è sicuramente interessante e la trama coinvolgente, nello svolgimento spicca inoltre un certo humour nero che, accompagnato da una prosa pragmatica e decisa, rende la lettura scorrevole e molto gradevole. L'autrice indugia poi spesso nella descrizione dei vestiti raffinati creati da Tilly che rendono questo libro gustoso per le amanti della moda quanto Chocolat lo è stato per quelle della pasticceria.
Il racconto, tuttavia, cambia registro quasi all'improvviso nella seconda parte, il vero motivo del ritorno della protagonista nella città natale che tanto l'aveva maltrattata è rivelato con un espediente poco credibile così come poco credibile è il totale cambiamento di atteggiamento della madre. Da questo punto in poi i contorni grotteschi della storia si accentuano fino all'apocalittica conclusione, prima della quale tutti i conti in sospeso vengono sistemati in modo un po' troppo veloce e "pulito".

In conclusione, non credo la Ham volesse scrivere una storia realistica quanto un racconto tragicomico e verosimile in cui una donna vittima di abusi si riprende una rivincita sui suoi aguzzini, il che è decisamente soddisfacente da leggere. Il giudizio finale resta quindi in sospeso e assegno le non compromettenti tre stelline invitandovi a cimentarvi nella lettura di quest'opera e vedere cosa ne cavate fuori.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: The Dressmaker
  • Titolo originale: The Dressmaker
  • Autore: Rosalie Ham
  • Autore: S. Fedrigo
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2016
  • Collana: Omnibus
  • ISBN-13: 9788804657477
  • Pagine: 260
  • Formato - Prezzo: Copertina rigida - Euro 18.00

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