2 aprile 2016

Il diario allegro di Leopoldo Klein - Alessandro Gioia

Il diario che segue racconta pochi mesi della vita di un bambino di dieci anni, Leopoldo. Ha un papà lontano, sempre in viaggio, sperso in qualche lontana parte del mondo. Ha una mamma con tanti pensieri, che la rendono molto spesso triste. Ha un amico con cui parla: nei mesi freddi all'aperto, in quelli caldi scendendo in cantina e aprendo un frigorifero. [...] Come tantissimi bambini conosce il Piccolo Principe di Saint-Exupéry e Pippi Calzelunghe, e come loro pensa che sognare è importante, soprattutto sognare un mondo migliore. Impossibile? No, perché per Leopoldo nelle persone bisogna avere fiducia. Nonostante sappia, come tutti i bambini intelligenti, che i grandi non sono poi così saggi come sembrano.

Recensione

Un diario, innanzitutto. Questo di Alessandro Gioia racconta la storia di alcuni mesi della vita di un bambino di dieci anni, Leopoldo Klein. E lo fa attraverso la narrazione quotidiana di eventi, pensieri, riflessioni che scorrono sul filo di un discorso ininterrotto e sospeso con il lettore.
Ci racconta, Leopoldo, di un padre lontano, cuoco su di una petroliera; di una madre sola e assillata dalle banche, di una mente abitata da pupazzi di neve e personaggi di fantasia. Il rapporto del bambino con realtà è mediato da un continuo flusso di pensieri che coinvolgono molti aspetti della vita quotidiana e che arrivano, a chi legge, come un vento forte ma caldo.
Leopoldo affronta i suoi fantasmi e li trasforma in pensiero e parola: le difficoltà economiche, il rapporto con la scuola, la difficoltà di farsi conoscere per come si è, il rapporto con gli adulti, che spesso si comportano come bambini cresciuti, il dovere tenere a bada, ogni istante, l’ansia di non sapere che cosa ci riserva il futuro.
Osserva e racconta, Leopoldo: osserva le vite altrui e le mette in fila come perline colorate, le analizza come un adulto e ci regala la finzione di una voce infantile, di un linguaggio volutamente semplice e di una sintassi senza nodi.
La finzione è anche il filo conduttore di una storia che svela solo alla fine il suo triste, malinconico risvolto.
Definirei questo libricino, con grande affetto, un tentativo pieno di buona volontà di parlare ai bambini e agli adulti della vita e dei suoi dolorose sfaccettature.

Trovo, però, che il tentativo non riesca appieno perché la scrittura ha dei tratti surreali, usa un linguaggio semplice ma troppo poco corposo per essere credibile, il punto di vista del bambino scivola troppo spesso verso una visione adulta e diventa una voce un po’ monocorde e priva di quegli scossoni emotivi che, a mio parere, avrebbero reso più intensa e credibile la narrazione.
C’è troppa riflessione, troppo pensiero adulto, anche per un’opera di finzione letteraria, manca una linea narrativa definita e, alla fine, Leopoldo non sembra quasi nemmeno più un personaggio ma solo una voce.
Forse l’intenzione dell’autore era proprio quella di usare una mano leggera, quasi onirica, per trattare temi molto pesanti; gli argomenti, in effetti, sono sfiorati con molta delicatezza, sia per modo narrativo che per lessico. Tuttavia, per quanto mi riguarda, il libro non mi ha convinto del tutto. Si tratta comunque di un testo scritto in modo corretto, gradevole e scorrevole: solo, non mi ha emozionato più di tanto e in questo trovo il suo limite.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il diario allegro di Leopoldo Klein
  • Autore: Alessandro Gioia
  • Editore: Giulio Perrone Editore
  • Data di Pubblicazione: 2015
  • ISBN-13: 9788860043801
  • Pagine: 76
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 8,50

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