2 giugno 2015

Il buio oltre la siepe - Harper Lee

In una cittadina del “profondo” Sud degli Stati Uniti l’onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un “negro” accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrarne l’innocenza, ma l’uomo sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Premio Pulitzer 1960, Il buio oltre la siepe è il romanzo consigliato da Barack Obama contro ogni razzismo e discriminazione.

Recensione

"E' quello che pensavo io quando avevo la tua età." disse infine. "Ma se gli uomini sono di un tipo solo, come ti spieghi che non vanno mai d'accordo fra di loro? Se sono tutti uguali, perché passano la vita a disprezzarsi a vicenda? Comincio a capire una cosa Scout: sai perché Boo Radley è rimasto chiuso in casa tutto questo tempo? Perché vuole starci dentro."

I libri di formazione, si dice, andrebbero letti da adolescenti quando è facile rispecchiarsi nei problemi, dubbi e turbamenti dei protagonisti della vicenda, con cui solitamente si condividono l'età e le difficoltà legate all'ingresso nel mondo dei "grandi".
I grandi, dal canto loro, possono concedersi di tanto in tanto la lettura di questo genere di storie crogiolandosi in qualche forma di compiaciuta nostalgia, ammantati da quell'aurea di bonaria consapevolezza di chi ormai il mondo lo conosce e sa che le cose sono ben più complicate di così.
Chi le abbia rese "le cose" così complicate non è dato saperlo ma fa veramente sorridere leggere certe recensioni a Il buio oltre la siepe, ricche di lodi per i buoni sentimenti che i ragazzini dovrebbero imparare, prostate ad osannare la mitica figura di Atticus Finch, modello del padre moralmente impeccabile, capace di profonda sensibilità e inatteso coraggio.

Certo le sensazioni che ho provato ora rileggendo questo romanzo da adulta non sono più le stesse avvertite quando l'ho affrontato per la prima volta a quindici anni. Scomparso è il leggero senso di terrore che mi comunicavano le incursioni alla casa di Boo Radley, svanita è la perplessità per l'apparente sottomissione di Atticus alla zia Alexandra o l'indignazione bruciante per i tentativi della donna di trasformare Scout in una ragazzina "perbene", più comprensibile è diventato l'atteggiamento scontroso e scostante di Jem.
Rimane però il piacere di una narrazione senza tempo, scorrevole, onesta e arguta che trasforma l'Alabama degli anni '30 in qualunque posto voi vogliate: siamo sempre gli stessi bambini e siamo sempre gli stessi adulti e la voce di Scout, infantile ma non petulante, non intrisa della nauseabonda saccarina che si mette in bocca oggi ai ragazzini, narra una storia "di grandi", nella quale i bambini si muovono sul contorno, osservando e facendone le spese.

Non si legge Il buio oltre la siepe perché è bello ricordare come eravamo e non lo si legge nemmeno solo perché è un libro che parla di razzismo e leggere un libro sulla vecchia America razzista ci fa sentire buoni: Tom Robinson è un nero che viene ingiustamente accusato dello stupro di una ragazza bianca, questo il fatto centrale che però è anche solo la punta di iceberg fatto di ignoranza, povertà, maschilismo e discriminazione sessuale che ribolle ora come allora, altrimenti non sentiremmo parlare con tanta frequenza di femminicidi, stupri, crimini dettati dall'odio o, più banalmente, di bambini che non possono pagarsi la mensa scolastica e persone che non hanno il diritto di sposarsi come le altre.
E' questa una storia che parla di noi, di come siamo diventati quello che siamo e di quanto ci piace o meno ciò che siamo e ogni piccolo evento del libro, che si snoda silenzioso e sornione nella sonnolenta quotidianità di un'insignificante cittadina del Sud seguendo un climax crescente fino ai tormentati giorni dello spettacolare processo, è pezzo fondamentale e intenzionalmente cesellato della sincera analisi sociale che Harper Lee ha voluto mettere in piedi.

Non voglio dire che il passaggio del tempo non abbia portato in luce qualche ingenuità della narrazione, qualche passaggio un po' didascalico e figure oggi un po' trite come la cuoca Calpurnia, emblema delle tate "negre" dalle maniere sbrigative e dal cuore d'oro, ma nel complesso il racconto e i suoi personaggi sono tratteggiati di squisita finezza. Basti pensare al rude imbarazzo di Atticus nel suo ruolo di genitore single un po' attempato o al complicato evolversi del rapporto tra Jem e Scout, separati da quattro anni e dall'ingresso del primo nell'adolescenza che, inevitabilmente, va a modificare la complicità e l'intimità che li unisce.

Il buio oltre la siepe è un romanzo facile all'apparenza e credo che limitarsi a vederne l'aspetto didascalico sia un peccato quasi quanto uccidere un tordo; Atticus Finch non è il padre perfetto e Harper Lee non voleva scrivere un manuale comportamentale quanto raccontarci dell'uomo, parlarci di noi, magari riportare un po' di consapevolezza nel nostro quotidiano.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il buio oltre la siepe
  • Titolo originale: To kill a mocking bird
  • Autore: Harper Lee
  • Traduttore: Amalia D'Agostino Schanzer
  • Editore: Feltrinelli
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • Collana: Universale economica
  • ISBN-13: 9788807804595
  • Pagine: 290
  • Formato - Prezzo: Brossura - 8,00 Euro

3 Commenti a “Il buio oltre la siepe - Harper Lee”

  • 2 giugno 2015 alle ore 13:07
    Cumbrugliume says:

    E' uno dei primi romanzi non "per bambini" che ricordo di aver letto :)

  • 2 giugno 2015 alle ore 16:36
    Aquila Reale says:

    L'ho letto molti anni fa, mi hai fatto venir voglia di una rilettura "da adulta" :)

  • 3 giugno 2015 alle ore 17:30
    Muriomu says:

    l'ho letto per la prima volta lo scorso anno, mi è piaciuto molto. Come dici tu non parla solo di razzismo. Parla anche di amicizia, di speranza e di comprensione. Da questa lettura vengono fuori tanti aspetti dell'animo umano, sia quelli brutti che quelli più belli.

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