26 maggio 2015

Speciale Grande Guerra: Ci rivediamo lassù - Pierre Lemaitre

Sceneggiatore, insegnante, scrittore, Pierre Lemaitre nasce a Parigi nel 1951. Esordisce nel 2010 con Travail soigné (Irène), affermandosi come uno dei grandi nomi francesi del genere noir. I suoi romanzi sono stati tradotti in più di venti lingue, e nel 2013 gli è stato conferito il prestigioso Prix Goncourt.

Ci rivediamo lassù (Au revoir là-haut, 2013), opera più picaresca che storica, è stato eletto miglior romanzo dell'anno dalla rivista "Lire".
Tra le opere dell'autore citiamo la cosiddetta "trilogia di Verhoeven" (Irène, Alex, Camille, Mondadori 2015), L'abito da sposo (Fazi 2011) e Lavoro a mano armata (Fazi 2013).


Sopravvissuti alla carneficina della Grande Guerra, nel 1918 Édouard e Albert si ritrovano emarginati dalla società. Albert, un umile e insicuro impiegato che ha perso tutto, proprio alla fine del conflitto viene salvato sul campo di battaglia da Édouard, un ragazzo ricco, sfacciato ed eccentrico, dalle notevoli doti artistiche. Dopo il congedo, condannati a una vita grama da esclusi, decidono di prendersi la rivincita inventandosi una colossale truffa ai danni del loro Paese ed ergendo il sacrilegio allo status di opera d'arte. Affresco di rara potenza evocativa, Ci rivediamo lassù è un romanzo appassionante e rocambolesco: in un'atmosfera crepuscolare e visionaria, Pierre Lemaitre orchestra la grande tragedia di una generazione perduta con un talento e una maestria impressionanti.

Recensione

Chi pensava che quella guerra sarebbe finita era già morto da molto tempo. In guerra, per l'appunto.

Nella sterminata lista di opere che accendono i riflettori sugli orrori della Grande Guerra, si distingue per la sua ironia Ci rivediamo lassù del francese Pierre Lemaitre. Definita forse impropriamente "romanzo storico", l'opera di Lemaitre vuole piuttosto narrare gli espedienti picareschi di due reduci, Albert ed Édouard, che lungi dal tentare il reinserimento in una società che li ha mandati giovanissimi in trincea si riducono a vivere al margine, sopravvivendo di espedienti.

Albert ed Édouard, rispettivamente giovane impiegato il primo e ricco rampollo omosessuale in rotta col padre il secondo, non si sono quasi mai rivolti la parola prima di essere sorpresi da una granata a pochi giorni dal ritiro delle truppe. Origine delle loro sfortune non è un crucco, ma il francesissimo tenente Henri d'Aulnay-Pradelle, che deluso dall'annuncio dell'armistizio giunto prima che riuscisse a guadagnarsi abbastanza mostrine coinvolge a tradimento i suoi uomini in un'inutile scaramuccia con i tedeschi con un alto costo in vite umane.
A rimetterci è Édouard, che perde la metà inferiore della faccia dopo aver tirato fuori Albert dalla fossa in cui il tenente Pradelle l'ha condannato a morte certa. Da sempre baciato dalla fortuna, Édouard sopravvive all'esplosione, ma in uno stato tale che decide di darsi per morto alla famiglia e al mondo. Con il nuovo nome di Éugene, rubato a un cadavere, sempre più dipendente dalla morfina e da altre droghe (e di conseguenza da Albert, che gliele procura), Édouard sogna la beffa del secolo, l'estremo e divertente saluto a un mondo che non gli ha dato nulla.

Il dissacrante Lemaitre, dopo un inizio canonico che ricorda le trincee di E.M. Remarque, avvince il lettore in un romanzo dal sapore dickensiano che stempera i gravi motivi del reinserimento dei reduci in società e dei profittatori di guerra con una feroce ironia che bersaglia proprio tutti: l'inetto e paranoico Albert, che per gratitudine e senso di colpa non riesce ad affrancarsi dall'uomo che gli ha salvato la vita; Édouard, arrogante artista di ricca famiglia mutilato durante l'unico atto eroico della sua stravagante esistenza; l'ambizioso Henri d'Aulnay-Pradelle, instancabile nella sua smania di ricchezza e posizione che finisce, per una delle sfrenate casualità tanto care ai romanzi ottocenteschi, per sposare Madeleine, l'amata sorella di Édouard, che lungi dall'essere la cara creatura evocata dai ricordi del fratello si rivela una vacua ed egoista signorina d'alta borghesia; Péricourt, il freddo padre di Édouard che per tutta la vita rifiutò quel figlio stravagante, e che si ritrova improvvisamente a piangere la sua memoria.

Dai passi più drammatici alle scene più grottesche, il romanzo di Lemaitre non sarà forse una puntuale testimonianza storica sulla Grande Guerra, ma è senz'altro un'ottima opera d'intrattenimento che gioca tutto sull'incisività dei personaggi e sui ritmi incalzanti. Ci rivediamo lassù è una grande storia sulle ironie della vita che non manca di far riflettere sulle contraddizioni del dopoguerra e sulla morte, reale o metaforica, di una generazione di giovanissimi coinvolti in un conflitto che sarebbe dovuto durare «due, tre settimane al massimo».

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Ci rivediamo lassù
  • Titolo originale: Au revoir là-haut
  • Autore: Pierre Lemaitre
  • Traduttore: Stefania Ricciardi
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2014
  • Collana: Scrittori italiani e stranieri
  • ISBN-13: 9788804636007
  • Pagine: 454
  • Formato - Prezzo: Brossura - 17.50 Euro

1 Commenti:

  • 26 maggio 2015 alle ore 11:07
    Chiara A. says:

    Hai seguito il mio consiglio! Sono contenta ti sia piaciuto!

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