21 aprile 2015

Premio Pulitzer 2015: vince la sezione narrativa "Tutta la luce che non vediamo" di Anthony Doerr

Ed è proprio un momento di premi letterari: ieri 20 aprile sono stati infatti assegnati i Premi Pulitzer 2015, il più prestigioso riconoscimento al giornalismo e alla letteratura americani. Rizzoli anche quest'anno non sbaglia il colpo e ritrova tra le sue scuderie il vincitore per la categoria narrativa: Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr, "un romanzo ingegnoso e complesso ispirato agli orrori della Seconda Guerra Mondiale e scritto in brevi, eleganti capitoli che esplorano la natura umana e il potere contraddittorio della tecnologia". Tutta la luce che non vediamo, pubblicato negli USA da Scribner e già finalista al National Book Award, ha prevalso su Let Me Be Frank with You di Richard Ford (Ecco), The Moor's Account di Laila Lalami (Pantheon) e sulla recente raccolta di racconti di Joyce Carol Oates, Lovely, Dark, Deep.

Questi i libri premiati per la sezione "Letteratura e teatro":

  • Per la categoria fiction: Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr (All the Light We Cannot See), pubblicato in Italia da Rizzoli.
  • Per la categoria history: Encounters at the Heart of the World: A History of the Mandan People di Elizabeth A. Fenn (Hill and Wang)
  • Per la categoria drama: Between Riverside and Crazy di Stephen Adly Guirgis
  • Per la categoria biografia: The Pope and Mussolini: The Secret History of Pius XI and the Rise of Fascism in Europe di David I. Kertzer (Random House)
  • Per la sezione poesia: Digest di Gregory Pardlo (Four Way Books)
  • Per la sezione nonfiction: The Sixth Extinction: An Unnatural History di Elizabeth Kolbert (Henry Holt)
  • Di seguito le schede dei libri (fonte: Amazon, traduzione dello Staff della Stamberga).


    Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr (Rizzoli) - Qui la nostra recensione

    È il 1934, a Parigi, quando a Marie-Laure, una bambina di sei anni con i capelli rossi e il viso pieno di lentiggini, viene diagnosticata una malattia degenerativa: sarà cieca per il resto della vita. Ne ha dodici quando i nazisti occupano la città, costringendo lei e il padre a trovare rifugio tra le mura di Saint-Malo, nella casa vicino al mare del prozio. Attraverso le imposte azzurre sempre chiuse, perché così impone la guerra, le arriva fragorosa l’eco delle onde che sbattono contro i bastioni. Qui, Marie-Laure dovrà imparare a sopravvivere a un nuovo tipo di buio. In quello stesso anno, in un orfanotrofio della Germania nazista vive Werner, un ragazzino con i capelli candidi come la neve e una curiosità esuberante per il mondo. Quando per caso mette le mani su una vecchia radio, scopre di avere un talento naturale per costruire e riparare questi strumenti di fondamentale importanza per le tattiche di guerra, un dono che si trasformerà nel suo lasciapassare per accedere all’accademia della Gioventù hitleriana, e poi partire in missione per localizzare i partigiani. Sempre più conscio del costo in vite umane del suo operato, Werner si addentra nel cuore del conflitto. Due mesi dopo il D-Day che ha liberato la Francia, ma non ancora la cittadina fortificata di Saint-Malo, i destini opposti di Werner e Marie-Laure convergono e si sfiorano in una limpida bolla di luce.
    Lirico, potente, malinconico, squarciato da improvvise speranze, il romanzo di Doerr è un ponte gettato oltre lo smarrimento che accomuna tutti, una delicata partitura che ci sussurra come, contro ogni avversità, viviamo alla ricerca di un gesto luminoso che ci avvicini agli altri.


    Encounters at the Heart of the World: A History of the Mandan People di Elizabeth A. Fenn (Hill and Wang)

    Un libro che cambierà radicalmente la nostra comprensione del Nord America prima e dopo l'arrivo degli europei.
    Encounters at the Heart of the World è incentrato sugli indiani Mandan, l'iconica tribù delle pianure i cui popolosi, industriosi villaggi presso il Fiume Missouri furono per secoli il cuore dell'universo nordamericano. Li conosciamo perché Lewis e Clark trascorsero con loro l'inverno tra il 1804 e il 1805, ma perché non ne sappiamo di più? Chi erano veramente? In questo libro straordinario, Elizabeth A. Fenn riscopre la loro storia mettendo insieme nuove e importanti scoperte nei campi dell'archeologia, dell'antropologia, della geologia, della climatologia, dell'epidemiologia e delle scienze nutrizionali. La sua audace interpretazione di queste diverse scoperte ci offre una nuova prospettiva sull'antica storia americana, una nuova interpretazione del passato americano.
    Intorno al 1500, più di 12mila Mandan erano stabiliti sulle pianure del nord, e le loro abilità commerciali, le loro tecniche agricole e il buon nome della loro ospitalità erano famosi. Le recenti scoperte archeologiche hanno dimostrato quanto questa tribù nativo-americana fosse prospera prima di collassare. Il danno provocato da malattie importate come il vaiolo e il trambusto dell'arrivo dei cavalli e dei battelli a vapore furono tragici per i Mandan, eppure, chiarisce Fenn, il loro senso di identità in quanto popolo con le sue tradizioni peculiari perdurò.
    Affascinante resoconto della storia, dei paesaggi e della cultura Mandan, la prosa di Fenn è ricca e ravvivata non solo dalla scienza e dalla ricerca, ma anche dai suoi incontri personali nel cuore del mondo.


    Between Riverside and Crazy di Stephen Adly Guirgis

    Il Municipio ora non si accontenta più solo della sua firma, il suo padrone di casa lo vuole cacciare, il negozio di liquori è chiuso - e la Chiesa non lo vuole lasciare in pace. Per l'ex-poliziotto e fresco vedovo Walter “Pops” Washington e suo figlio Junior, appena rilasciato sulla parola, sembra che i Vecchi Tempi siano ormai morti e sepolti - dopo una vita vissuta tra Riverside e Crazy -, quando la lotta per non perdere uno degli ultimi grandi appartamenti su Riverside Drive ad affitto bloccato si scontra con vecchie ferite, ospiti loschi e un ultimatum definitivo.


    The Pope and Mussolini: The Secret History of Pius XI and the Rise of Fascism in Europe di David I. Kertzer (Random House)

    Dal finalista al National Book Award David I. Kertzer, la storia appassionante delle relazioni segrete tra Papa Pio XI e il dittatore italiano Benito Mussolini. Quest'opera rivoluzionaria, basata su sette anni di ricerca negli archivi vaticani e fascisti – inclusi resoconti delle spie di Mussolini infiltrate nei più alti livelli della Chiesa – cambierà per sempre le nostre convinzioni sul ruolo del Vaticano nell’avvento del fascismo in Europa.
    The Pope and Mussolini racconta la storia di due uomini che presero il potere nel 1922, e che insieme cambiarono il corso della storia del ventesimo secolo. Per molti aspetti non avrebbero potuto essere più diversi: uno erudito e devoto, l’altro criminale e profano. Eppure Pio XI e il Duce avevano molte cose in comune. Condividevano la sfiducia nella democrazia e un odio viscerale verso il comunismo. Entrambi erano soggetti a improvvisi scatti di rabbia ed erano ferocemente protettivi verso i privilegi delle loro cariche. (“Abbiamo molti interessi da proteggere”, dichiarò il Papa poco dopo che Mussolini prese controllo del governo nel 1922.) Ognuno di loro si affidava all’altro per consolidare il proprio potere e raggiungere i propri obiettivi politici.
    In una sfida alla storia convenzionale di quel periodo, che vedeva un’eroica Chiesa in lotta contro il regime fascista, Kertzer mostra come Pio XI giocò un ruolo cruciale nel rendere possibile la dittatura di Mussolini e nel mantenerlo al potere. In cambio del supporto del Vaticano, Mussolini ripristinò molti dei privilegi che la Chiesa aveva perso e acconsentì alle richieste del Papa perché la polizia rafforzasse la moralità cattolica. Eppure negli ultimi anni della sua vita – quando il dittatore italiano si era avvicinato a Hitler – la fede del pontefice in questa pericolosa alleanza iniziò a vacillare. Con la salute che gli veniva sempre meno, iniziò ad attaccare il Duce e cercò di denunciare le leggi razziali antisemite di Mussolini prima che fosse troppo tardi. Terrorizzato dalla minaccia all’alleanza Chiesa-Fascismo il concilio interno del Vaticano (incluso il futuro Papa Pio XII) cercò di impedire al caparbio pontefice di distruggere una collaborazione che aveva favorito sia la Chiesa che il dittatore per molti anni.
    The Pope and Mussolini trabocca di ritratti memorabili degli uomini che resero possibile il regno del fascismo in Italia: Padre Pietro Tacchi Venturi, l’emissario personale di Pio presso il dittatore, un astuto antisemita conosciuto come il Rasputin di Mussolini; Vittorio Emanuele III, il re d’Italia, oggetto di diffusa derisione a cui mancò la statura – letteralmente e figurativamente – per ergersi contro il Duce dominante; e il Cardinale Segretario di Stato Eugenio Pacelli, le cui abilità politiche e ambizione lo resero il più potente alleato di Mussolini all’interno del Vaticano, e lo misero nella posizione di succedere al pontefice col controverso nome di Pio XII, le cui azioni durante la Seconda Guerra Mondiale sarebbero state oggetto di dibattito per decenni a venire.
    Con la recente apertura degli archivi vaticani relativi al papato di Pio XI, la storia completa delle complesse relazioni del Papa con il suo alleato fascista può finalmente essere raccontata. Vivido, drammatico, pieno di continue sorprese, The Pope and Mussolini è la storia incarnata, con l’illuminante mano della verità.


    Digest di Gregory Pardlo (Four Way Books)

    Da Epicuro a Sam Cook, dal Daily News a Roots, Digest si estende tra presente e passato per creare un'identità americana intellettuale. Nelle poesie, che plasmano il loro stesso stile e le loro strategie, viviamo dialoghi tra la parola scritta e altre forme artistiche. All'interno di questo dialogo sentiamo la voce di Ben Jonson, incontriamo la polizia K-9, e troviamo bambini che negoziano il senso del mondo attraverso i loro occhi e quelli di un padre.


    The Sixth Extinction: An Unnatural History di Elizabeth Kolbert (Henry Holt)

    Nell'ultimo mezzo miliardo di anni ci sono state cinque estinzioni di massa, nei momenti in cui la diversità della vita sulla terra si era contratta in modo improvviso e drammatico. Scienziati in tutto il mondo stanno attualmente monitorando la sesta estinzione, che - è stato predetto - sarà la più devastante da quando un asteroide impattò sulla terra e spazzò via i dinosauri. Questa volta il cataclisma siamo noi. Ne The Sixth Estinction, due volte vincitore del National Magazine Award and New Yorker, la scrittrice Elizabeth Kolbert elabora il lavoro di dozzine di ricercatori in sei diverse discipline, accompagnando sul campo molti di loro: geologi che studiano il cuore delle profondità oceaniche, botanici che seguono la linea degli alberi che si dispiega fin sulle Ande, biologi marini che si immergono nella Grande Barriera Corallina. La Kolbert ci presenta una dozzina di specie, alcune già estinte, altre in via d'estinzione, inclusa la rana dorata di Panama, l'acropora cervicornis, l'alca impenne, e il rinoceronte di Sumatra. Attraverso queste storie, Kolbert fornisce un commovente resoconto di tutte le specie che scompaiono intorno a noi e traccia l'evoluzione del concetto di estinzione, dalla sua prima articolazione a opera di Georges Cuvier nella Parigi rivoluzionaria fino ai giorni nostri. La sesta estinzione sarà probabilmente la più duratura eredità dell'uomo; come osserva Kolbert, ci spinge a ripensare la questione fondamentale di cosa significhi essere umani.

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