6 aprile 2015

Listopia II - La vendetta: I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita (#121-140)

L'avevate amata. L'avevate richiesta a gran voce. Finalmente, dopo mesi di assenza, torna la versione riveduta e corretta di Listopia. I milleuno libri da leggere almeno una volta nella vita. Tranquilli, non vi riproporremo con gli aggiornamenti i cinquanta appuntamenti della vecchia versione, datata 2006, ma solo le aggiunte apportate e mantenute fino all'ultima, quella del 2012, che - vi anticipiamo - non si limitano a libri usciti dopo il 2005 ma rivoluzionano un po' anche le liste dei secoli precedenti.
Anche stavolta, forse più che mai, la vostra granitica certezza di aver letto di tutto ne uscirà scalfita e sanguinante: cimentatevi con noi a spuntare i libri già letti e a insultare quelli la cui presenza nella lista è assolutamente immeritata!



121. The Commandant - Jessica Anderson (1975) [Aggiunto nella lista 2008]

In the 1830s, the penal settlement of Moreton Bay on the Brisbane River is under the command of Patrick Logan. His administration has been denounced by the liberal press in Sydney, but he scorns such criticism. How can it harm him when he had governed according to the rules?
Flogged and brutalised, some convicts escape to the bush and take refuge with the Aborigines.
Logan cannot continue to ignore the reaction to his harsh discipline after the arrival of his wife's younger sister, Frances. She cannot accept the brutality of chained and toiling men, punishment parades and the lash, and it is she who precipitates the crisis from which the final drama springs.


122. L'anno della lepre - Arto Paasilinna (1975) [Aggiunto nella lista 2008]

Giornalista quarantenne a Helsinki, Vatanen ha raggiunto quel momento dell’esistenza in cui di colpo ci si chiede quel “ma perché” che si è cercato sempre di reprimere, nascondendo a se stessi e agli altri che quel grigiore a cui si è arrivati a furia di rinunciare ai sogni, di accettare compromessi, di rassegnarsi al logoramento delle amicizie, del lavoro, degli amori, quel qualcosa in cui siamo rimasti impigliati e in cui non ci riconosciamo, è in realtà la nostra vita. Una sera, tornando in macchina da un servizio fuori città con un amico fotografo, investe una lepre, che fugge ferita nella campagna. Vatanen scende dall’automobile, la trova, la cura e, sordo ai richiami dell’amico, sparisce con lei nei boschi intorno. Da quel momento inizia il racconto delle svariate, stravaganti, spesso esilaranti peripezie di Vatanen, trasformato in un vagabondo che parte all’avventura, on the road, un wanderer senza fretta e senza meta attraverso la società e la natura, in mezzo alle selvagge foreste del Nord e alle imprevedibili reti della burocrazia, sempre accompagnato dalla sua lepre come irrinunciabile talismano. E la sua divertente e paradossale fuga dal passato diventa un viaggio iniziatico verso la libertà, la scoperta che la vita può essere reinventata ogni momento e che, se la felicità è per natura anarchica e sovversiva, si può anche provare ad avere il coraggio di inseguirla. Un libro-culto nei paesi nordici che ha creato un genere nuovo: il romanzo umoristico-ecologico.


123. The Diviners - Margaret Laurence (1974) [Aggiunto nella lista 2008]

In The Diviners, Morag Gunn, a middle aged writer who lives in a farmhouse on the Canadian prairie, struggles to understand the loneliness of her eighteen-year-old daughter. With unusual wit and depth, Morag recognizes that she needs solitude and work as much as she needs the love of her family. With an afterword by Margaret Atwood.


124. I reietti dell'altro pianeta - Ursula K. Le Guin (1974) [Aggiunto nella lista 2008]

Due pianeti gemelli, Urras e Anarres. Il primo, quasi desertico, non ha mai favorito gli insediamenti umani finché non vi sono giunti i seguaci di Odo, in contrasto insanabile con la società del benessere che prospera su Anarres. Da allora, gli Odoniani hanno creato una società di sopravvivenza, consona ai loro ideali: Una "fratellanza" da cui sono esclusi i concetti di proprietà, di governo e di autorità. I contratti fra due pianeti sono limitati e un muro chiude il porto franco in cui scendono le navi spaziali anarresiane, salvaguardando gli "anarchici", i nullatenenti di Urras, dalle idee (non meno che dai microbi) di Anarres... Nel ritratto di due opposti modi del vivere civile (una società opulenta e una fondamentalmente anarchica, sebbene percorsa da una rete di "precetti" e di "rituali"), Ursula K. Le Guin mostra l'essenziale senso della storia come "lavoro da fare" tra rischi e incertezze e porta la fantascienza all'altezza della grande letteratura.


125. The Port - Antun Šoljan (1974) [Aggiunto nella lista 2008]


126. Firdaus - Nawal al Sa'dawi (1973) [Aggiunto nella lista 2008]

Firdaus è una donna spinta all'estremo, dalla sua disperazione e dal suo stesso coraggio. Il coraggio di sfidare quelle forze che strappano alle persone il diritto di vivere e di amare, oltre che il diritto alla libertà. [La nostra recensione]


127. Moscow Stations - Venedikt Erofeev (1973) [Aggiunto nella lista 2008]

Yerofeev was born inside the Arctic Circle in 1938 and died of throat cancer in 1990. Until a few years before his death, this autobiographical novel - a monument to the Soviet Union in decline - circulated in typescript and rarely moved beyond a few major cities.


128. The Twilight Years - Sawako Ariyoshi (1972) [Aggiunto nella lista 2008]

The problems of working families trying to care for aging parents is not just a phenomenon of the modern U.S.A. This is the novel of a Japanese family and the struggle, under sometimes unbearable pressures, to care for the husband's father through his decline and death.


129. La figlia dell'ottimista - Eudora Welty (1972) [Aggiunto nella lista 2008]

Il secondo dopoguerra in un piccolo centro della provincia americana del Sud; Clinton McKelva, l'anziano giudice della città, sua figlia Laurel e Fay, la seconda giovane moglie. La morte improvvisa dell'"ottimista" dopo un banale intervento chirurgico spezza un triangolo tenuto in precario equilibrio dalla lontananza e dalle convenzioni e costringe Laurel, figlia unica e vedova di guerra, a ripensare tutto il suo passato e ad affrontare la presenza della rozza ed egoista matrigna, in un mondo in cui le regole formali che governano la comunità affettuosa di parenti e amici vanno dissolvendosi, sostituite da una visione sempre più gretta della vita.
Ne La figlia dell'ottimista, per la prima volta tradotto in Italia, Eudora Welty riesce a catturare la ricchezza di un'intera esistenza trascorsa all'interno di un ambiente ristretto dove tutti si conoscono e i rapporti umani sono forti e complessi. Esistono ancora luoghi del genere? In realtà, questo mondo va sparendo anche dal romanzo e l'incarnazione dello sfacelo è proprio Fay, petulante, sgraziata, infantile, incapace di provare amore o anche solo di immaginarlo. Protagonisti di un'opera dal forte contenuto autobiografico sono dunque i valori: quelli tradizionali appresi da Laurel e dai suoi genitori prima di lei, e quelli acquisiti nella sua vita indipendente di donna in carriera in un'altra città; tutti in netto contrasto con Fay, che subisce l'esistenza solo in termini di competizione e il cui unico desiderio è uscirne vincitrice. E l'ultima accesa discussione tra le due donne segnerà una rottura irreparabile tra due mondi, tra coloro che, come Fay, non comprendono mai «il significato di ciò che è accaduto loro» e appartengono già a un futuro dai contorni morali preoccupanti e ineluttabili, e la dimensione del passato simboleggiata da Laurel, attraverso il cui sguardo l'autrice racconta magistralmente la forma e la sostanza delle proprie origini, il mistero dei rapporti familiari, la tensione del cuore umano nell'amore e nel dolore della perdita, affermando con forza la necessità di coltivare la memoria.


130. Lives of Girls and Women - Alice Munro (1971) [Aggiunto nella lista 2008]

The only novel from Alice Munro-award-winning author of The Love of a Good Woman--is an insightful, honest book, "autobiographical in form but not in fact," that chronicles a young girl's growing up in rural Ontario in the 1940's.
Del Jordan lives out at the end of the Flats Road on her father's fox farm, where her most frequent companions are an eccentric bachelor family friend and her rough younger brother. When she begins spending more time in town, she is surrounded by women-her mother, an agnostic, opinionted woman who sells encyclopedias to local farmers; her mother's boarder, the lusty Fern Dogherty; and her best friend, Naomi, with whom she shares the frustrations and unbridled glee of adolescence.
Through these unwitting mentors and in her own encounters with sex, birth, and death, Del explores the dark and bright sides of womanhood. All along she remains a wise, witty observer and recorder of truths in small-town life. The result is a powerful, moving, and humorous demonstration of Alice Munro's unparalleled awareness of the lives of girls and women.


131. Cataract - Mykhaylo Osadchy (1971) [Aggiunto nella lista 2008]

Includes extensive notes on Osadchys trials and some of his contemporaries plus a biographical and critical introduction. An appendix "The Aftermath" includes documents by and about Osadchy.


132. Fifth Business - Robertson Davies (1970) [Aggiunto nella lista 2008]

Ramsay is a man twice born, a man who has returned from the hell of the battle-grave at Passchendaele in World War I decorated with the Victoria Cross and destined to be caught in a no man's land where memory, history, and myth collide. As Ramsay tells his story, it begins to seem that from boyhood, he has exerted a perhaps mystical, perhaps pernicious, influence on those around him. His apparently innocent involvement in such innocuous events as the throwing of a snowball or the teaching of card tricks to a small boy in the end prove neither innocent nor innocuous. Fifth Business stands alone as a remarkable story told by a rational man who discovers that the marvelous is only another aspect of the real.


133. Prendila così - Joan Didion (1970) [Aggiunto nella lista 2008]

In un’esclusiva clinica neuropsichiatrica di Los Angeles Maria Wyeth, attrice fallita, ripensa alla sua vita, frammentata in episodi che appaiono ormai distanti e freddi come gli astri nella volta celeste. Dal deserto del Nevada alle colline di Hollywood, da modella a protagonista in film minori: la sua parabola è quella di una stella che non ha mai davvero brillato. Dopo anni di scelte sbagliate e di ferite emotive, Maria ha smesso di provare ogni sentimento e lascia che la vita le passi accanto. Anestetizza il dolore guidando per ore senza meta sulle autostrade della California, navigando nel traffico come nelle acque di un immenso fiume. Nonostante tutto, continua a voler giocare la sua partita, forse motivata dall’unica scintilla d’amore che riserva per Kate, la figlia malata che vede di rado. Joan Didion seziona con la sua penna affilata la fauna umana che orbita intorno a Hollywood, che sfodera sorrisi e false promesse in infiniti cocktail party, che teme il fallimento come una malattia infettiva, pronta a tutto pur di riempire il vuoto che la assedia. Romanzo dalla lingua essenziale e spietata, Prendila così fotografa gli aspetti più vacui e autodistruttivi della società americana, raccontando quanto sia doloroso vivere e quanto più facile semplicemente esistere.


134. Un mondo per Julius - Alfredo Bryce Echenique (1970) [Aggiunto nella lista 2008]

Julius è un bambino con le orecchie come due aquiloni e una passione per i cowboy hollywoodiani; è l’ultimogenito di una ricca e potente famiglia del Perú, che tra i suoi avi può persino vantare un ex presidente della repubblica. Orfano di padre da quando aveva solo un anno e mezzo, il piccolo Julius vive in un palazzo principesco sull’avenida Salaverry, a Lima, assieme ai tre fratelli e alla giovane madre, Susan. Adorabile, Susan, e bellissima, ma negli ultimi tempi un po’ troppo distratta da feste e mondanità. Così almeno borbotta la servitù, una corte multicolore di domestici e di balie che si occupa fedele ed efficiente del palazzo e dei ragazzi: Nilda, la cuoca, quella che puzza d’aglio, con le sue storie di puma e di indios dal volto dipinto; Vilma, la chola carina, mezza india e mezza bianca; Carlos, l’autista, Arminda, la lavandaia, e poi Bertha, Celso, Daniel... È questo il mondo di Julius, quello in cui nasce e in cui lo vediamo crescere, dall’infanzia fino alla sua prima adolescenza, un mondo che va via via arricchendosi di storie, di luoghi e di voci, e in cui Julius si muove curioso e sempre più spaesato, in una faticosa scoperta di sé e degli altri, del dolore e dell’ingiustizia. Ed è, più in generale, il mondo dell’oligarchia peruviana degli anni Cinquanta-Sessanta, un mondo cieco nel suo classismo e vacuo nella sua ebbrezza di vita.


135. Jakob il bugiardo - Jurek Becker (1969) [Aggiunto nella lista 2008]

Nella vicenda del commerciante polacco Jakob c'è un paradosso esistenziale che trascende ogni contingenza storica. Dal momento che vive in un mondo stravolto, per essere creduto Jakob deve mentire e per dare una vera buona notizia deve inventare una storia fasulla. Grazie infatti alla bugia di possedere una radio, può comunicare agli altri membri del ghetto che i russi stanno riconquistando i territori occupati e che si avvicina così la liberazione. Ciò mette in moto una serie di reazioni a catena, di cui il povero venditore si trova a essere il centro. Rinasce la speranza, il ghetto si rianima, e tuttavia la pietà da cui era nata la bugia non riesce a scongiurare il dramma..


136. The Case Worker - Gyorgy Konrad (1969) [Aggiunto nella lista 2008]

The daily routine of a man in charge of children at a state welfare organizat and the demands that are made upon him are depicted in this novel set in present day Hungary.


137. Here's to You, Jesusa! - Elena Poniatowska (1969) [Aggiunto nella lista 2008]

Jesusa is a tough, fiery character based on a real working-class Mexican woman whose life spanned some of the seminal events of early twentieth-century Mexican history. Having joined a cavalry unit during the Mexican Revolution, she finds herself at the Revolution's end in Mexico City, far from her native Oaxaca, abandoned by her husband and working menial jobs. So begins Jesusa's long history of encounters with the police and struggles against authority. Mystical yet practical, undaunted by hardship, Jesusa faces the obstacles in her path with gritty determination.
Here in its first English translation, Elena Poniatowska's rich, sensitive, and compelling blend of documentary and fiction provides a unique perspective on history and the place of women in twentieth-century Mexico.


138. The Cathedral - Oles Honchar (1968) [Aggiunto nella lista 2008]


139. Una frase, un rigo appena - Manuel Puig (1968) [Aggiunto nella lista 2008]

Molto amato e molto letto in Italia e nei molti paesi in cui è stato tradotto, Una frase, un rigo appena racconta una storia di desiderio. Intorno a un vitellone di provincia (uno sperduto paese della Pampa argentina, anni Trenta) roso dalla tisi e il cui unico pregio è una maschia bellezza da divo del cinema, si muovono le sue donne: la fidanzata, le amanti, la madre, la sorella. Un'umanità femminile che intesse trame e spera di vivere secondo i canoni della letteratura rosa, delle canzonette di successo (da un ritornello di un celebre tango è tratto il titolo), delle più fascinose pellicole d'epoca. Ma non riesce inevitabilmente che a tingere di velleitarismo e tragicomico la sua miseria vera e quotidiana, fino all'esito scontato del risentimento e della frustrazione: il delitto. Il tema del desiderio distorto dalla subcultura di massa, in cui è costretto a germinare, è un tema classico di Puig, a dare efficacia maggiore al quale lo scrittore argentino adotta qui uno stile che intende riprodurre fedelmente i documenti naturali che la vita e le tragedie quotidiane lasciano come detriti: lettere, album di fotografie, rapporti di polizia, trasmissioni radio: tracce di esistenza intersecate da dialoghi che un orecchio imperturbabile e impietoso registra. Uno stile al quale la nuova traduzione di Angelo Morino restituisce le sfumature, il colore e il calore.


140. Miramar - Naguib Mahfouz (1967) [Aggiunto nella lista 2008]

Alessandria alla fine. Alessandria pioggia di rugiada, eruzione di nuvole bianche. Culla di raggi lavati in acqua di cielo, cuore di ricordi bagnati di miele e di lacrime. Inizia così la storia del Miramar, la pensione di un'eleganza un po' decaduta che conserva le tracce di un passato grandioso sotto le macchie d'umidità. Ma la vera protagonista è Alessandria, che offre un ritratto complesso e profondo dell'Egitto, della sua anima contraddittoria e problematica, con un senso di nostalgia che sa tuttavia mescolarsi al sorriso. Siamo nel 1966. Al Miramar i clienti sfilano, incarnando le diverse anime della società egiziana. In un continuo altalenare tra passato e presente, di voce narrante in voce narrante, scorrono le storie dei diversi ospiti: Amor Wagdi, vecchio giornalista in pensione che ha militato nel partito nazionalista liberale e ora fa ritorno dopo vent'anni al Miramar per stabilirvisi e non ripartire più, l'anziano esponente dell'aristocrazia Tolba Marzuq, il giovane conquistatore Sarhan al-Buheiri, il proprietario terriero Hosni Allam, l'annunciatore di Radio Alessandria Mansur Bahi, oltre alla padrona della pensione, Mariana, e alla sua domestica, Zahra, una bella giovane contadina le cui relazioni con gli altri rispecchiano simbolicamente le principali realtà politiche e sociali del paese.


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