24 giugno 2014

Il Tristo Mietitore: 5 autori (+1) che hanno scritto della Morte Personificata

In molte società antiche, nella mitologia come nella cultura popolare, ricorre il concetto della Morte personificata.
Nell'induismo yama, parzialmente sovrapposta anche al Tempo e alla Giustizia, sorveglia il trapasso delle anime da un mondo all'altro; nelle religioni abramitiche è uno dei quattro Cavalieri dell'Apocalisse che cavalcheranno sulla terra il Giorno del Giudizio, anche se nell'Antico Testamento compare talvolta un Angelo della Morte; nella mitologia greca Morte è figlio di Notte e fratello gemello di Sonno; a volte può avere fattezze femminili, come la bellissima donna vestita di bianco del paganesimo slavo; nell'Islam è Azrael, uno dei quattro principali arcangeli; nella mitologia giapponese è Enma, re dello Yomi (il regno degli inferi) e quindi associato ad Ade, ma nell'immaginario mitologico recente, forse importato dall'Europa, si è diffusa anche la figura degli shinigami, che sorvegliano il trapasso delle anime.
La rappresentazione figurativa più nota della Morte personificata - il Tristo Mietitore o il Cupo Mietitore -, risalente al XV secolo, è quella di uno scheletro ammantato di nero e armato di una falce con cui divide l'anima dal corpo.
Nella cultura popolare la Morte personificata ha avuto larga diffusione: ad esempio in graphic novel come Sandman di Neil Gaiman; in film come Vi presento Joe Black diretto da Martin Brest; in telefilm umoristici come Reaper o Dead Like Me; in molti manga o anime in cui compare la figura dello shinigami. Non mancano nemmeno i libri: in quest'articolo ne abbiamo scelti alcuni per voi.


La prima Morte che viene in mente agli appassionati di letteratura fantastica (oltre a quella di Sandman, ma oggi lasciamo da parte le graphic novel) è probabilmente quella legata alla serie del Mondo Disco di Terry Pratchett.
Personaggio principale in cinque libri - il sottociclo a lui dedicato - e comparsa in quasi tutti gli altri dei quaranta che compongono la serie, Morte si aggira sul Mondo Disco separando le anime dai corpi dei neo-defunti. Egli esiste al di là del tempo e dello spazio, ma la vicinanza al mondo lo rende sempre più umano con il susseguirsi dei romanzi del ciclo, tanto da fargli dimenticare talvolta la sua imparzialità (che inevitabilmente rischia di sfociare nell'ennesima apocalisse) e da gettarlo in frequenti crisi mistiche.
Morte è anche uno dei quattro Cavalieri dell'Apocalisse nel romanzo che Terry Pratchett ha scritto a quattro mani con Neil Gaiman, Buona apocalisse a tutti!.


Morty l'apprendista (TEA)

Mortimer, detto Morty, non ha le idee chiarissime su quel che vuol fare da grande. Almeno fin quando non diventa l'apprendista di un insolito maestro: la Morte, proprio quella con la falce, in persona. Una volta appurato, con notevole sollievo, di non dover essere necessariamente morto per poter svolgere il lavoro, Morty si appassiona alla nuova materia, anche se ben presto scoprirà che essere apprendista della Morte non è poi così romantico e affascinante come sembrava. Pericoli e sfide terribili lo attendono, forse troppo grandi anche per lui, il predestinato.


Il tristo mietitore (TEA)

Si dice che al mondo niente sia inevitabile, tranne la morte e le tasse. Ma questo forse prima che Morte venisse licenziato in tronco. L'ultima cosa di cui un universo può aver bisogno è di un Tristo Mietitore disoccupato, perché quando un importante servizio pubblico viene a mancare la conseguenza è sempre il caos. Ora Mondo Disco pullula di zombie e non-morti. Reg Scarpa, attivista per i diritti dei defunti, improvvisamente ha molto più lavoro di quanto si sia mai sognato. E il mago Windle Poons, trapassato di fresco, si risveglia nella tomba scoprendo di essere... morto e vegeto. Ma proprio a lui e a un ben poco temibile gruppo di non-morti (Arthur Winkings, per esempio, era diventato vampiro dopo essere stato morso da un avvocato. Schleppel l'uomonero farebbe meglio il suo lavoro se non venisse colto da agorafobia appena fuori dal gabinetto. E Fratello Isolile, l'unica banshee al mondo con un difetto di pronuncia, invece di starsene sui tetti a gridare quando la gente sta per morire, fa passare sotto la porta un bigliettino con scritto 'OOOOeeOOOeecOOOeee') spetta il compito di salvare il mondo dei vivi. Nel frattempo in una piccola fattoria molto, molto lontana, uno straniero alto, scuro e allampanato si rivela particolarmente abile a maneggiare la falce. C'è tanto grano da falciare. E una battaglia diversa da combattere.


All'anima della musica! (Salani)

Gli altri bambini hanno gli xilofoni. A Susan basta chiedere al nonno di tirarsi su la maglietta. Avere sedici anni non è mai facile... soprattutto se c'è un Morte in famiglia. Dopotutto non è una passeggiata crescere normalmente quando hai un nonno che cavalca un cavallo bianco e impugna una gigantesca falce. Specialmente se decide di prendersi una meritata pausa per andare alla ricerca del senso della vita e scoprire 'perché le cose vanno come vanno', e tu devi rilevare gli affari di famiglia sperando che la gente non continui a scambiarti per la Fatina dei Denti. E soprattutto se ti trovi faccia a faccia con una musica che crea dipendenza che ha stregato l'intero Mondo Disco. È illegale. È contagiosa. Dà assuefazione. Indispensabile per chi vuole esibirsi in pubblico urlando e dimenandosi senza freno. Controindicata per chi non ha la minima intenzione di bruciarsi la gioventù. È la musica con le rocce dentro!


Buona apocalisse a tutti! (Mondadori)

Sulla base delle Profezie di Agnes Nutter, Strega (messe per iscritto nel 1655 prima che Agnes facesse saltare in aria tutto il villaggio riunito per godersi il suo rogo), il mondo finirà di sabato. Sabato prossimo, per essere proprio precisi. È per questo motivo che le temibili armate del Bene e del Male si stanno ammassando, che i Quattro Motociclisti dell'Apocalisse stanno scaldando i loro poderosissimi motori e sono pronti a lanciarsi per strada, e che gli ultimi due scopritori di streghe si preparano a combattere la battaglia finale, armati di istruzioni clamorosamente antiquate e di innocue spillette. Atlantide sta emergendo, piovono rane dal cielo. Gli animi si surriscaldano... Bene bene. Tutto sembra proprio andare secondo il Piano Divino. Non fosse che un angelo un filo pignolo (ma giusto un filo, per carità) e un demone che apprezza la bella vita - ciascuno dei quali ha passato tra i mortali sulla Terra parecchi millenni e si è, come dire?, affezionato a usi e costumi umani - non fanno esattamente salti di gioia davanti alla prospettiva dell'incombente catastrofe cosmica. E allora, se quei due (Crowley e Azraphel) vogliono che quanto profetizzato non si compia, devono mettersi al lavoro subito per scovare e uccidere l'Anticristo (mica una bella cosa, visto che è un ragazzino simpaticissimo). Ma c'è un piccolo problema: sembra proprio che qualcuno lo abbia scambiato con qualcun altro...


Meno famoso di Neil Gaiman, con il suo collega britannico Christoper Moore condivide humour nero, tematiche e ambientazioni urban fantasy. In un suo romanzo del 2006, Un lavoro sporco, il goffo neopapà Charlie si ritrova a carico, oltre alla figlioletta Sophie, anche un lavoro indesiderato come Mercante di Morte, un protettore delle anime uscite dai corpi dei defunti in attesa che trasmigrino verso nuove incarnazioni. Non mancherà nemmeno una capatina di Morte, quella con la M maiuscola.


Un lavoro sporco (LIT)

Charlie Asher è contento, felice, appagato. Una bella moglie in attesa di un figlio. Un negozio di roba usata. Amici con i quali scambiare le solite quattro chiacchiere. Un'esistenza tranquilla. Quando l'adorata Rachel perde la vita dando alla luce la dolce Sophie, la situazione prende decisamente una brutta, bruttissima piega. Charlie, distrutto, inizia a vedere persone e oggetti che non dovrebbero esserci. Che non dovrebbero esistere. Un uomo altissimo color verde menta che appare e scompare a proprio piacimento. Enormi volumi usciti dal nulla che luccicano e si aprono su pagine dense di segreti sull'aldilà. Messaggi misteriosi conditi da teschi e ossa. Corvi spettrali che svolazzano in ogni dove. Conoscenti, amici o perfetti sconosciuti che cominciano a morire. I casi sono due: o Charlie sta impazzendo o qualcosa, qualcuno, l'ha scelto per una missione neppure troppo piacevole. Qualcuna, più precisamente, con tanto di falce e sudario nero vuole essere sostituita o aiutata.


Di diverso tenore è Le intermittenze della morte del Nobel portoghese José Saramago, la cui protagonista è una Morte più femminile che mai che ha deciso di interrompere temporaneamente il suo lavoro nel perimetro di una nazione mai citata. Incuriosita dalle cose di questo mondo e intenzionata a comprenderle, Morte si avvicina a un violoncellista che per tre volte è riuscito a eluderla.


Le intermittenze della morte (Feltrinelli)

Un paese senza nome, 31 dicembre, scocca la mezzanotte. E arriva l'eternità, nella forma più semplice e quindi più inaspettata: nessuno muore più. La gioia è grande, la massima angoscia dell'umanità sembra sgominata per sempre. Ma non è tutto così semplice: chi sulla morte faceva affari per esempio perde la sua fonte di reddito. E cosa ne sarà della chiesa, ora che non c'è più uno spauracchio e non serve più nessuna resurrezione? I problemi, come si vede, sono tanti e complessi. Ma la morte, con fattezze di donna, segue i suoi imprendibili ragionamenti: dopo sette mesi annuncia, con una lettera scritta a mano, affidata a una busta viola e diretta ai media, che sta per riprendere il suo usuale lavoro, fedele all'impegno di rinnovamento dell'umanità che la vede da sempre protagonista. Da lì in poi le lettere viola partono con cadenza regolare e raggiungono i loro sfortunati (o fortunati?) destinatari, che tornano a morire come si conviene. Ma un violoncellista, dopo che la lettera a lui indirizzata è stata rinviata al mittente per tre volte, costringe la morte a bussare alla sua porta per consegnarla di persona.


La Morte è anche la voce narrante del bestseller di Markus Zusak Storia di una ladra di libri (precedentemente pubblicato in Italia con il titolo La bambina che salvava i libri), che pur intravedendosi solo un paio di volte è presente in tutto il romanzo con le sue osservazioni sulla drammatica storia di Liesel nella Germania nazista del 1939.


Storia di una ladra di libri (Frassinelli)

È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte - curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona - "Storia di una ladra di libri" è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.


E vogliamo concludere con la leggenda inventata dalla popolare scrittrice J.K. Rowling per la conclusione della sua eptalogia su Harry Potter: la fiaba (con ben più di qualche aderenza alla realtà) dei tre fratelli che ingannarono la Morte e ottennero da lei i tre doni conosciuti come la Bacchetta di Sambuco, la Pietra della Resurrezione e il Mantello dell'Invisibilità. La Storia dei tre fratelli è contenuta per intero nello pseudobiblion Le fiabe di Beda il Bardo.


Le fiabe di Beda il Bardo (Salani)

Il volume "Le Fiabe di Beda il Bardo" raccoglie storie scritte per giovani maghi e streghe. Sono state popolari favole serali per secoli, perciò "Il Pentolone Salterino" e la "Fonte della Buona Sorte" sono altrettanto familiari a molti studenti di Hogwarts quanto Cenerentola e la Bella Addormentata nel Bosco lo sono ai bambini Babbani (non magici). È un volume lasciato da Albus Silente a Hermione Granger nel settimo e ultimo libro della serie, "Harry Potter e i Doni della Morte", e rivela indizi cruciali per il compimento della missione di Harry volta alla distruzione degli Horcrux di Lord Voldemort. Questa edizione include le "Fiabe", tradotte dalle rune originali da Hermione Granger e illustrate dalla stessa Rowling, ma anche i commenti del Professor Albus Silente, su gentile concessione dell'Archivio dei Presidi di Hogwarts. Il volume è pubblicato su iniziativa del Children's High Level Group (CHLG), istituzione benefica inglese fondata da J. K. Rowling e dalla parlamentare europea Emma Nicholson, allo scopo di migliorare la vita dei bambini disagiati in tutta Europa. Età di lettura: da 8 anni.



Per chi volesse approfondire: le nostre recensioni a Morty l'apprendista, Buona apocalisse a tutti!, Un lavoro sporco, Storia di una ladra di libri.

1 Commenti:

  • 3 agosto 2017 alle ore 16:13
    Unknown says:

    Grazie, bellissimo articolo...

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