4 febbraio 2014

Racconti dal focolare. Gli inediti - Charles Dickens

Charles Dickens, "l'uomo che ha inventato il Natale", in una raccolta di 5 racconti inediti in Italia, narrati nello stile della tradizione anglosassone di radunarsi attorno al fuoco, raccontando a turno una storia. Edizioni speciali pubblicate dall'autore in occasione del Natale, prendono forma nella prima traduzione italiana, a cura di Federica Zamparini.




Recensione

Questa breve raccolta colma una lacuna dell'editoria italiana traducendo finalmente i racconti di Natale di Charles Dickens che mancavano nelle edizioni pubblicate finora da Mondadori e Rizzoli. Si tratta di quattro brani pubblicati originariamente tra il 1851 e il 1853 sulla rivista Household Words, di cui Dickens era editore, e che proseguono la tradizione di scritti natalizi iniziata dal romanziere nel 1843 con il famosissimo Canto di Natale che gli garantì per sempre la nomea di "uomo che inventò il Natale". Le opere successive non sono riuscite a replicare l'originalità e la carica innovativa di questo grande racconto ma ne hanno conservato l'atmosfera e il fascino, e questi cinque inediti non sono da meno.
In essi si percepisce ciò che rappresenta il Natale per Dickens: l'intimità e il calore della famiglia, la gioia della condivisione, la nostalgia del ricordo. Ma non manca il Dickens della denuncia sociale e dell'ironia, il difensore dei deboli e dell'autentica morale.

Dei cinque pezzi presentati in questa raccolta solo i primi quattro sono effettivi racconti, di quelli che si possono ascoltare attorno al focolare, appunto, quando la famiglia si riunisce per le feste e ognuno cerca di contribuire nel suo piccolo all'intrattenimento condividendo una parte della sua vita con gli altri.
La prima storia è la storia agrodolce di un uomo a cui la vita non ha concesso quasi nulla e che trova consolazione in una realtà di fantasia che, a modo suo, lo fa apparire più fortunato di coloro che sentendosi superiori lo accolgono nel loro circolo con pietà e paternalismo. Ad essa segue la novella che ho più apprezzato, tipicamente dickensiana nel raccontare le vicende di uno studente crudelmente torturato dai compagni che nel momento del riscatto non cercherà la vendetta ma la condivisione della sua fortuna, facendo in questo modo realizzare agli ex-aguzzini la bassezza delle loro gesta in modo molto più efficace che non restituendo violenza per violenza. Anche la terza storia è tipica della produzione dell'autore e potrebbe essere tranquillamente inserita come una delle mille trame secondarie di David Copperfield o Oliver Twist. Simbolicamente intitolata "Storia di Nessuno" essa narra le vicissitudini di un uomo che fatica a trovare i mezzi per dare un futuro alla famiglia e ingenuamente si affida ai "Bigwigs", simbolo dei politicanti di ogni epoca che con fare paternalista e supponente pretendono di regolare la sua vita producendo in realtà solo parole vuote e consigli inutili. E' in quest'opera che emerge sferzante l'ironia di Dickens che flagella le cosiddette anime pie che fanno una gran mostra di interessarsi dei poveri per la gloria personale, un tema che verrà ripreso anche nel romanzo Casa Desolata. L'ultimo racconto è quello che ho meno apprezzato; si tratta della storia di un uomo che ripercorre le varie fasi della propria esistenza attraverso il simbolico incontro con un bambino, un giovanotto di belle speranze, un padre di famiglia e un anziano. Una storia un po' prevedibile che poco aggiunge agli spunti di riflessione delle storie precedenti.
L'ultimo scritto, come si diceva, non è un vero e proprio racconto ma più una riflessione sul modo di vivere il Natale da parte degli adulti e un'invito perché la perdita delle illusioni dell'infanzia non sia una scusa per inaridire il cuore e sprofondare nell'amarezza ma perché sappiamo apprezzare e valorizzare ciò che di bello ci ha dato la vita. Una considerazione un po' moralista e avvolta da un fatalismo religioso un po' stucchevole ma che, a mio parere racchiude un messaggio ancora valido di cui dovremmo ricordarci non solo a Natale ma ogni qualvolta ci fossilizziamo a lamentarci di tutto ciò che non va nella nostra esistenza.

In conclusione, non sempre questi pezzi rappresentano il miglior Dickens ma sicuramente meritano di entrare nelle librerie degli appassionati del grande scrittore e ritengo che Federica Zamparini abbia fatto una gran cosa rendendoli finalmente disponibili al pubblico italiano, certamente sarebbero degni di essere integrati nelle raccolte già esistenti. A proposito della traduzione devo dire che l'ho trovata molto gradevole e perfettamente in sintonia con l'opera, la Zamparini è riuscita a rendere credibile un'ambientazione vittoriana senza risultare antiquata o fasulla.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Racconti dal focolare. Gli inediti
  • Autore: Charles Dickens
  • traduttore: Federica Zamparini
  • Editore: Narcissus Self Publishing
  • Data di Pubblicazione: 2012
  • ISBN-13: 9788867552610
  • Formato - Prezzo: ebook - 1,49 Euro

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