12 dicembre 2013

I migliori libri letti nel 2013 da scrittori e critici del Guardian (prima parte)

Classifiche e liste piacciono tanto a tutti i lettori, soprattutto a fine anno. Anche se siamo ancora a metà dicembre, noi vi proponiamo quella del The Guardian: alcuni romanzieri e critici si sono infatti espressi su quelle che, secondo loro, sono le migliori pubblicazioni lette durante l'anno. Occhio a non farvi partire un embolo se vi piace un libro ma non leggete in inglese, perché quasi nessuna delle opere da qui proposte è stata tradotta in italiano e probabilmente alcune non lo saranno mai.
L'articolo, per ragioni di lunghezza, sarà diviso in due.


Chimamanda Ngozi Adichie, scrittrice nigeriana di etnia lgbo (autrice di romanzi come Metà di un sole giallo e Ibisco viola), indica tra i più bei libri letti durante l'anno Five Star Billionaire di Tash Aw (Fourth Estate), «un ritratto brillante, tentacolare, stratificato e concreto della Cina contemporanea», e The Circle di Dave Eggers (Hamish Hamilton), «satira divertente e arguta sull'ossessione del condividere la nostra vita attraverso la tecnologia». Five Star Billionaire è stato candidato al Man Booker Prize 2013 (ne abbiamo parlato qui). William Boyd, scrittore e sceneggiatore britannico di origini scozzesi, consiglia invece due libri d'arte: Breakfast with Lucian di Geordie Greig (Jonathan Cape), «un'affascinante e intima biografia di Lucian Freud», e Breakfast at Sotheby's di Philip Hook (Particular), una storia dell'arte mondiale «pungente, secca e seducente».
Bill Bryson, scrittore e giornalista statunitense autore della nota Breve storia di (quasi) tutto, consiglia The Compatibility Gene di Daniel M. Davis (Allen Lane), «il resoconto elegantemente scritto e inaspettatamente coinvolgente su come gli scienziati abbiano scrupolosamente scoperto il modo in cui un piccolo gruppo di geni (gli MHC) influenzino in modo cruciale e connettano in modo inaspettato vari aspetti delle nostre vite». Ma il migliore libro che abbia letto quest'anno, afferma, è London: Hidden Interiors di Philip Davies (English Heritage/Atlantic Publishing), «che esplora 180 meravigliosi spazi interni a Londra di cui molti non sanno nulla».

Eleanor Catton, la giovanissima vincitrice del Man Booker Prize 2013 con The Luminaries (ne abbiamo parlato qui) indica quattro libri molto apprezzati: A Girl Is a Half-Formed Thing di Eimear McBride (Galley Beggar Press), il cui stile, afferma, «è molto simile a L'urlo e il furore di Faulkner», A Beautiful Truth di Colin McAdam (Granta), Mortal Fire di Elizabeth Knox (Farrar Straus Giroux), e un romanzo per bambini, Heap House (Hot Key), scritto e illustrato da Edward Carey.
Shami Chakrabarti, rettore della Oxford Brookes University, consiglia l'intera shortlist al Samuel Johnson Prize per la categoria non-fiction: Empires of the Dead di David Crane (William Collins), Return of a King di William Dalrymple (Bloomsbury), A Sting in the Tale di Dave Goulson (Jonathan Cape), Under Another Sky di Charlotte Higgins (Jonathan Cape), The Pike di Lucy Hughes-Hallett (Fourth Estate) e Margaret Thatcher di Charles Moore (Allen Lane), quest'ultimo consigliato anche dal romanziere e critico Philip Hensher.
Quanto a Sarah Churchwell, professoressa di letteratura americana dell'Università dell'Est Anglia e critica letteraria, suggerisce Forty-One False Starts di Janet Malcolm (Granta), «magistrale lezione sull'arte del saggio». Ancora libri di non-fiction da Jim Crace, altro finalista al Man Booker Prize 2013 con Harvest: Spillover di David Quammen (Vintage), un'indagine sul contagio di virus tra animali e umani; Falling Upwards di Richard Holmes (Harper Collins), storia delle mongolfiere; The Searchers di Glenn Frankel (Bloomsbury), sulle circostanze del rapimento di Cynthia Ann Parker da parte dei Comanches, consigliato anche da Roddy Doyle; e infine Birds and People Mark Cocker (Jonathan Cape), sui rapporti tra la specie umana e i volatili nel corso della storia.
Roddy Doyle, romanziere irlandese, consiglia anche la raccolta di racconti di George Saunders Tenth of December (Bloomsbury), anche questo candidato al Man Booker Prize dell'anno, indicata anche dallo scrittore pakistano Mohsin Hamid come uno dei migliori libri letti durante l'anno. E ancora The North (And Almost Everything in It) di Paul Morley (Bloomsbury), «una lettera d'amore a Liverpool». Il miglior libro dell'anno secondo Richard Ford, scrittore statunitense, è invece All That Is di James Salter (Picador), il primo romanzo, afferma, «che l'abbia costretto a saltare sulla sedia e a camminare intorno alla stanza per qualche minuto». E Jonathan Franzen, che non ha bisogno di presentazioni, consiglia Command and Control di Eric Schlosser (Allen Lane), sulle testate nucleari. Antonia Fraser, storica e biografa, propone The Poets' Daughters di Katie Waldegrave (Hutchinson), «un entusiasmante studio su Dora Wordsworth e Sara Coleridge», e Olivier di Philip Ziegler (MacLehose Press), biografia. Per Stephen Frears, regista inglese, la migliore lettura dell'anno è stata Into the Silence di Wade Davis (Vintage), il resoconto delle tre fallimentari spedizioni sul Monte Everest culminate con la morte di George Mallory nel 1924. E consiglia anche Love, Nina di Nina Stibbe (Viking), sua ex governante.
Malcolm Gladwell, giornalista e sociologo canadese, suggerisce The Paris Architect di Charles Belfoure (Sourcebooks Landmark) quale migliore libro letto durante l'anno, «il bellissimo ed elegante resoconto dell'ascesa all'eroismo di un uomo inaspettato e riluttante durante la seconda guerra mondiale». John Gray, regista, consiglia un libro di saggi: One Way and Another: New and Selected Essays di Adam Phillips (Hamish Hamilton). E ancora un saggio, consigliato questa volta da Mark Addon: The Great War edito da Mark Holborn (Jonathan Cape), una collezione di fotografie dalla collezione degli Imperial War Museums.
Lo scrittore e giornalista Robert Harris (sì, quello di Fatherland, ne abbiamo parlato nel nostro speciale sul romanzo distopico) suggerisce la traduzione e riedizione effettuata da Laird M. Easton del diario di un aristocratico tedesco, il conte Harry Kessler, ritrovato nel 1983 in una cassetta di sicurezza: Journey to the Abyss (Vintage). La migliore lettura dell'anno di Max Hastings, giornalista, scrittore ed editore inglese, è stata invece Hanns and Rudolf di Thomas Harding (William Heinemann), la storia dello zio dell'autore, un ebreo tedesco rifugiato arruolato nell'armata inglese che nel 1945 ha contribuito a rintracciare e arrestare Rudolf Höss, comandante di Auschwitz. Il libro è già stato pubblicato in Italia da Newton & Compton con il titolo di Il comandante di Auschwitz.
Simon Hoggart, autore inglese, consiglia invece l'ultimo thriller di Robert Harris, An Officer and a Spy (Hutchinson), una riscrittura dell'affaire Dreyfus. A.M. Homes, scrittrice americana, propone infine Woody Guthrie's Wardy Forty: Greystone Park State Hospital Revisited di Phillip Buehler (Woody Guthrie Publications, Inc).


Vi diamo appuntamento nei prossimi giorni con la seconda parte dell'articolo.

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