Recensione
Viviamo in un'epoca in cui è normale essere spiati da occhi elettronici indiscreti: per le strade, davanti ai bancomat, all'interno dei negozi c'è sempre qualcuno che guarda, come disse Andy Garcia in Ocean's Eleven. C'è anche chi si sottopone volontariamente a una vigilanza mediatica, sperando di vincere un bel gruzzolo. In questo Gioco della mantide però la situazione è ancora più esasperata: Daniele Sennis viene costretto da un ricatto a indossare una telecamera, un microfono e un micro-altoparlante per consentire alla futura sposa di osservarlo da vicino senza essere vista. Elisabetta ne avrebbe tutte le ragioni: donna di mezza età, non poi tanto attraente, ma soprattutto ricca sfondata, sta per sposare un giovane bello e maledetto, con un passato di droga e losche amicizie. Vuol essere sicura di non venire ingannata e sfruttata, vuole verificare che i suoi sospetti di essere stata tradita siano fondati.
Il racconto comincia a pochi passi dall'epilogo, quando Daniele, ferito e accecato da uno spray urticante, racconta la sua storia a un misterioso compagno, pure lui ferito molto gravemente nello stesso scontro a fuoco. Sennis ripercorre le tappe della sua disavventura, dal momento in cui prende la decisione che gli cambierà la vita, passando per ogni attimo lunghissimo di una giornata da dimenticare. È sempre accompagnato dalla voce della fidanzata, che gli sussurra all'orecchio senza che gli altri possano sentire, ora fredda e distaccata, ora arrabbiata, ora determinata. Questa presenza è fastidiosa sia per Daniele che per il lettore, che non dubito venga colto da un'insana voglia di prenderla a sberle: ottima caratterizzazione di una figura che non si vede quasi mai, ma si sente eccome. Altrettanto ben riusciti sono i personaggi che ruotano attorno alla vicenda, nonostante molti di essi abbiano un ruolo per lo più da comparsa. Sennis non ha nulla da invidiare a costoro, non solo perché è il protagonista: combattuto, insicuro, spaventato, eppure con una grande voglia di riscatto.
Non mi è ben chiara la scelta del racconto nella soffitta, soprattutto dopo aver concluso la lettura: il narratore è sempre in terza persona e non sono evidenti motivi plausibili per occupare il protagonista per un lasso di tempo così lungo durante un'azione in precedenza molto concitata. La lettura comunque non ne risente affatto: la trama viene ben gestita, tra sprazzi di presente e ricordi che tengono la tensione costante.
Qualche dettaglio non trova spiegazione, lasciando la curiosità del lettore insoddisfatta; l'epilogo è forse un po' frettoloso e tiepidino rispetto al grande tormento vissuto in precedenza; diversi refusi e qualche frase contorta avrebbero meritato un'ulteriore revisione, anche per giustificare il prezzo non indifferente. Nel complesso comunque è un buon romanzo, che mantiene le promesse di brividi e adrenalina.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il gioco della mantide
- Autore: Mauro Saracino
- Editore: Nulla Die
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Lego narrativa
- ISBN-13: 9788897364108
- Pagine: 300
- Formato - Prezzo: Brossura - 22,50 Euro
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