13 gennaio 2012

Stryx. Il marchio della strega - Connie Furnari

Dopo aver vissuto in Inghilterra, Sarah, una potente strega, torna a Salem decisa a ricominciare una nuova vita senza la magia. Inaspettatamente, giunge la sorella minore, Susan, strega intrigante e perversa che ha scelto di passare al lato oscuro per la sete di potere, determinata a sconvolgere l'esistenza di Sarah e degli ignari studenti del liceo di Salem. La vita scolastica si rivela fin da subito molto più dura del previsto. L'unico apparentemente interessato a conoscerla è un giovane dai grandi occhi grigioazzurro, Scott, il solo ad essere in grado di risvegliare in lei antichi sentimenti che credeva ormai essere assopiti. Ma Salem ben presto comincerà ad essere sconvolta da numerosi delitti inspiegabili, il cui unico filo conduttore sarà un marchio a forma di "S" posto sulle vittime. Le strade della cittadina diventano pericolose trappole mortali, e a Sarah non resterà altro che affrontare il suo oscuro passato per poter salvare le altre giovani streghe e se stessa.

Recensione

Si scrive Young Adult ma si legge "libri-fotocopia". Almeno è quanto, a mio parere, sta avvenendo da alcuni anni a questa parte quando il mercato è stato inondato di romanzi per adolescenti che sembrano scritti tutti dalla stessa mano, tanto si assomigliano in trama, stile e personaggi. A parte qualche lodevole eccezione (mi vengono in mente Matched della Condie e Hunger Games di Suzanne Collins) sta diventando veramente difficile distinguerne uno dall'altro, a partire dalle copertine che, sulla scia di Twilight, presentano un conturbante sfondo scuro su cui campeggia un'unica intrigante immagine, i cui toni e colori suggeriscono passione e mistero. Anche nei titoli non c'è molta fantasia essendo tutti composti da un unico termine, più un eventuale sottotitolo, possibilmente inglese.

Nel caso di Stryx, a sottolineare l'italianità dell'autrice, la derivazione del termine è di origine latina ed in alcuni dialetti nostrani sta appunto ad indicare le streghe; tuttavia questo è l'unico influsso osservabile della nazionalità dell'autrice sul romanzo. Nulla farebbe infatti sospettare che Stryx non è opera di una scrittrice statunitense, a partire dall'ambientazione che è, per l'ennesima volta, un liceo americano dove, sempre per l'ennesima volta, la protagonista, Sarah, si è appena trasferita. E come in tutti i romanzi del genere Sarah è carina e intelligente ma si sente brutta e "sfigata" e fin dal primo giorno verrà presa di mira dalle barbie della classe che, come da copione, sono vanitose e meschine. Tutto questo nonostante la nostra Sarah non sia più tecnicamente un'adolescente ma una strega con diversi secoli sulle spalle, che proprio 300 anni prima fu tra le vittime dei feroci righi puritani che resero tristemente celebre Salem. Badate bene che qui non si parla di qualche eccentrica che raccoglie strane erbe nei boschi ma di vere e proprie figlie di Lucifero che il signore degli Inferi ha generando seducendo donne mortali e alle quali ha conferito immensi poteri, compresa la possibilità di risorgere dopo la morte.

Purtroppo anche questo romanzo si adegua al filone principale e sacrifica le potenzialità delle tematiche trattate per concentrarsi sulla contrastata storia d'amore tra la protagonista ed un giovane mortale, che non presenta particolari differenze rispetto alle tradizionali storie d'amore adolescenziali di un qualunque telefilm. Così un numero spropositato di pagine è dedicato al trito melodramma del "ti amo ma non posso", ai battibecchi di fronte agli armadietti e alle descrizioni dei completi Prada e Valentino indossati dalla sorella della protagonista, Susan, mentre l'aspetto urban-fantasy della vicenda viene sfruttato al di sotto delle sue potenzialità, la Furnari lo trascura lasciandolo scorrere lungo binari già noti senza accorgersi di seminare pezzi per strada.

Sia la trama che i personaggi infatti non mancano di incongruenze a partire dalle stesse figlie di Satana che dovrebbero possedere poteri magici ma si ritrovano quasi sempre a risolvere i conflitti contro i cacciatori di streghe a calci e pugni, proprio come in una puntata di Buffy-L'ammazzavampiri. Più in generale, Stryx incorre nel difetto di molti YA ossia quello di suscitare grandi aspettative prospettando eventi terribili e misteriosi che poi non trovano un effettivo riscontro nello sviluppo del racconto. Così la cinica e spietata Susan si rivela essere una macchietta che va a scuola in improbabili costumini sexy e si esprime solo con battute più o meno provocatorie e il contrasto tra lei e la sorella finisce nel dimenticatoio dopo qualche capitolo, gli scontri tra cacciatori e streghe si concludono quasi sempre dopo qualche raffica di pugni con perdite marginali (tra parentesi perché alcune streghe tornano in vita dopo essere state uccise e altre no?) e l'organizzazione stessa dei cacciatori rimane per lo più un'entità vaga nonostante Sarah e Susan si ripropongano di svelarne l'origine e la composizione.
Perfino il povero Lucifero si limita a qualche comparsata in cui distribuisce sorrisi lascivi e un cattivo odore di morte.

La Furnari vuole ambientare il suo racconto in una cornice fantasy dimenticandosi di definire le regole che governano il suo mondo per cui ogni sviluppo è possibile purché sia di aiuto per portare avanti il melodramma amoroso su cui l'autrice è focalizzata.

Anche lo stile avrebbe bisogno di qualche revisione, anche se la qualità è decisamente superiore alla media del genere. La scrittura è ben curata e sintatticamente corretta anche se alcune scelte lessicali andrebbero rivedute (ad esempio perché Susan reagisce alla notizia della morte di un'altra strega con voce "esaltata"? mi sarei aspettata qualcosa come "allarmata","preoccupata","furiosa" o "incredula" ma non "esaltata") e alcune ripetizioni andrebbero sicuramente eliminate (è chiaro fin dalla prima pagina che Sarah ha i capelli rossi, non è necessario ribadirlo in continuazione così come non è necessario ricordare che Susan è la sorella minore e Sarah la maggiore, se non in casi di confusione). Infine non è ben chiaro se l'autrice voglia usare un narratore onnisciente oppure seguire solo la prospettiva di Sarah: infatti per quanto la quasi totalità del romanzo dia spazio solo ai pensieri e alle emozioni di Sarah la Furnari a volte sembra distrarsi e spostare la prospettiva su uno degli altri protagonisti, anche se solo per qualche riga.

Naturalmente si tratta di gusti, ma penso sinceramente che Stryx avrebbe potuto essere un libro molto più originale e accattivante se l'autrice avesse curato meno il lato sentimentale del racconto avesse dato più consistenza al resto della trama che pecca spesso di ingenuità, facendo meno attenzione all'abbigliamento dei suo protagonisti e più al loro carattere in modo da evitare inconsistenze e cambiamenti di rotta poco comprensibili.

Giudizio:

+2stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Stryx
  • Autore: Connie Funari
  • Editore: Edizioni della Sera
  • Data di Pubblicazione: Dic 2011
  • ISBN-13: 9788897139041
  • Pagine: 292
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro12,00

1 Commenti:

  • 18 giugno 2013 alle ore 19:22
    esmeralda says:

    Concordo! Non ho amato qiesto libro e mi stupisco di tutti questi pareri positivi che circolano nel web. Ma cosa c'è di bello in un libro "deja vu"? Boh! Penso che gli autori italiani abbiano molto più stile ed inventiva di questo copia incolla a cui siamo abituati.

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