30 settembre 2010

Il fasciocomunista - Antonio Pennacchi

Accio Benassi, incazzato, ribelle, attaccabrighe, goffo, innamorato, illuso, ingenuo, arrogante, disubbidiente, sentimentale. E' lui il protagonista del Fasciocomunista, la sua storia è quella di un ragazzo di Latina che frequenta in rapida successione il seminario, l'MSI, il movimento studentesco, i giovani maoisti... Il suo percorso è esemplare di una generazione e dei temi che quella generazione ha affrontato riflettendo sul proprio percorso. Ma in realtà Accio è uno straordinario eroe che dà vita a una storia nuova perché veramente anomalo è il suo sguardo, il suo punto di vista: non puramente, astrattamente intellettuale e ideologico, ma anche istintivo, concreto, picaresco. L'eroe quasi ottocentesco di un romanzo assolutamente contemporaneo nella struttura, nelle intemperanze, nella nervosa tensione della scrittura.

Recensione

Accio Benassi è lo specchio dell'Italia dagli '50 agli anni '70: sognatore, sbruffone, ribelle, randagio, impaurito, violento. Diviso tra clericalismo, rigurgiti fascisti e illusioni comuniste, la sua storia comprende quel ventennio di ideali, politica, amore libero, musica, viaggi in autostop e genitori repressi e repressivi che non accettano il cambiamento. Un ventennio che finì con le bombe in piazza e le siringhe nel braccio, la fine dei sogni di una gioventù che voleva cambiare il mondo. Accio è uno di questi ragazzi, un personaggio che cambia mille volte, come tanti in quel periodo, per poi tornare al punto di partenza, però con una consapevolezza completamente opposta della vita.

Il racconto è un flusso di coscienza raccontato in prima persona ma messo sul piano narrativo del ricordo. Pennacchi non sta tanto a guardare la grammatica, alle regole, proprio come il suo protagonista. Questa scelta rende il racconto coinvolgente e accattivante, ma alla lunga i continui cambi di situazione e le frasi sconnesse mi hanno spazientito. Troppa carne al fuoco, con molti momenti che potevano anche essere tralasciati senza che il racconto ne risentisse. Il risultato finale è infatti una storia eccessivamente spezzettata e sovraccarica. I personaggi sono invece ben delineati e si vede che Pennacchi sa come trattare una materia scottante come gli anni delle rivolte studentesche, dando in più uno sguardo nuovo, dall'interno, ad un tema fin troppo abusato da intellettuali e revisionisti. In particolare è appassionante la figura di Manrico, il fratello maggiore, il cocco di mamma, alternativamente amico fraterno e nemesi di Accio.

In definitiva, si vede che Pennacchi ha scritto il libro con passione e cognizione di causa, mettendo in Accio, antieroe e antagonista, tutti i caratteri positivi e negativi di una generazione che aveva almeno provato a cambiare. Dal libro è stato tratto il film "Mio fratello è figlio unico", più asciutto, ma anche più furbo e meno sentito del romanzo.

Giudizio:

+3stelle+ (e mezzo)

Dettagli del libro

  • Titolo: Il fasciocomunista
  • Autore: Antonio Pennacchi
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2010
  • Collana: Contemporanea
  • ISBN-13: 9788804603047
  • Pagine: 336
  • Formato - Prezzo: Brossura - 9.50 Euro

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