8 maggio 2017

Storie della buonanotte per bambine ribelli - Elena Favilli, Francesca Cavallo

C’era una volta una bambina che sognava il principe azzurro. No! C’era una volta una bambina che sognava di volare, un’altra che amava le macchine, una che voleva diventare campionessa mondiale di tennis, un’altra che scoprì la metamorfosi delle farfalle!
Da Serena WIlliams a Malala Yousafzai, da Rita Levi Montalcini a Frida Kahlo, da Margherita Hack a Michelle Obama, sono 100 le donne raccontate in queste pagine e illustrate da 60 illustratrici provenienti da tutto il mondo. Scienziate, pittrici, astronaute, sollevatrici di pesi, musiciste, giudici, chef... esempi di coraggio, determinazione e generosità per chiunque voglia realizzare i propri sogni.

Recensione

Di questo libro si è parlato così tanto negli ultimi due mesi che ormai saprete quasi tutto, ma repetita iuvant: primo nella classifica dei libri più venduti da settimane, Storie della buonanotte per bambine ribelli nasce da due trentenni italiane residenti negli Stati Uniti, Elena Favilli e Francesca Cavallo, che hanno finanziato il loro progetto tramite la piattaforma di crowfunding Kickstarter, raccogliendo in appena un mese più di un milione di dollari. Il libro nasce da un lodevole intento: presentare in forma di fiaba le storie vere di grandi donne di tutti i tempi che hanno sfidato handicap, famiglia, politica e società pur di fare ciò in cui credevano, attraverso cento brevi ritratti lunghi una pagina accompagnati da altrettante illustrazioni realizzate da artisti di tutto il mondo.

Quando si parla di femminismo, che non è una parolaccia, c'è sempre troppa gente che si immagina fanatiche isteriche che bruciano i reggiseni per strada e che si augurano l'estinzione del genere maschile. Anche qui repetita iuvant: scopo delle autrici non è rivelare alle bambine che sono meglio dei maschietti e che il maschio è un nemico contro cui combattere, ma spronarle a essere indipendenti, a credere in se stesse e non a chi dice questa cosa non è per femmine, a tenere duro attraverso le difficoltà piccole e grandi della vita e a non abbandonare mai la speranza di realizzarsi. E lo fa proponendo cento esempi di grandi donne di tutti i tempi e di tutti i luoghi, alcune molto conosciute come le sorelle Bronte, Cleopatra, Coco Chanel, Elisabetta I, Evita Perón, Frida Kahlo, Ipazia, Virginia Woolf, altre meno, come Alfonsina Strada, le Cholita Climbers, Jessica Watson, Mary Kom, Ruth Bader Ginsburg, raccontando cosa hanno fatto e perché quello che hanno fatto è stato (o è) così straordinario.

I ritratti sono molti e non tutti pienamente riusciti. Alcuni - una delle critiche che più spesso sono state mosse a quest'opera - non meritavano forse di essere inclusi. Coerentemente con il target che il libro si è prefissato - bambini e bambine -, inoltre, le storie sono spesso amputate dei dettagli più truci della vita delle protagoniste, scelta condivisibile ma che ne svuota alcuni del loro significato più importante: che di idee, anche quelle belle, anche quelle giuste, si può anche morire. Anna Stepanovna Politkovskaja, giornalista russa impegnata sul fronte dei diritti umani in Cecenia, fu assassinata nel 2006 senza che le circostanze del suo omicidio siano ancora state chiarite a distanza di 11 anni. Ipazia fu lapidata. Tre delle sorelle Mirabal furono fatte assassinare da Trujillo a nemmeno trent'anni. E se pure il suicidio di Virginia Woolf, cui non si fa cenno, non qualifica di certo la sua attività di femminista e scrittrice, perché focalizzare il suo ritratto sulla depressione e sul suo rapporto con i marito?
Su altri si potrebbe poi ridire: il fulcro del processo di Artemisia Gentileschi contro Agostino Tassi non fu tanto lo stupro da lei subito, ma l'impossibilità di contrarre il matrimonio riparatore perché Tassi era già coniugato. Il ritratto che emerge di Michelle Obama è quello di spalla del marito. E qual è il merito di Ruth Harkness, che andò a strappare un panda gigante dal suo habitat per portarlo in uno zoo degli Stati Uniti? Bellissima, invece, la scelta di parlare del coraggio delle bambine di oggi, oltre che quelle di ieri: Coy Mathis, la bambina transgender a cui una sentenza pochi anni fa ha riconosciuto il diritto di usare i bagni femminili, la giovanissima velista australiana Jessica Watson, l'attivista nigeriana Balkissa Chaibou, il più giovane Premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai, la ballerina del Sierra Leone Michaela Deprince, la nuotatrice siriana Yusra Mardini.

Nonostante questi opinabili difetti, il libro è molto riuscito, anche se magari è troppo ambizioso pensare che sarà recepito appieno dal giovane target e diventerà forse uno di quei libri che i genitori acquistano per i figli ma che finiscono per tenere e apprezzare loro. Ma vale la pena provare a regalarlo, perché l'educazione alla parità dei sessi deve partire fin dai primi anni e ci auspichiamo tutti un mondo in cui le bambine non debbano essere considerate ribelli solo perché esercitano il loro sacrosanto diritto di essere se stesse.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Storie della buonanotte per bambine ribelli
  • Titolo originale: Goodnight stories for rebel girls
  • Autore: Elena Favilli, Francesca Cavallo
  • Traduttore: Loredana Baldinucci
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2017
  • ISBN-13: 9788804676379
  • Pagine: 224
  • Formato - Prezzo: Rilegato, illustrato - Euro 19,00

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