2 marzo 2016

Comportati come se fossi felice - Marco Alloni, Claudio Magris

Eravamo ad Alessandria d'Egitto. E forse era proprio Claudio Magris il confidente che cercavo. Lo portai a ridosso delle onde, e glielo confidai senza mezze misure: sono infelice. Non parve particolarmente colpito. Né ostentò la rituale sconsolatezza che fa seguito a simili frettolose confessioni. Si limitò a guardare lontano, dove il mare sconfinava nel grigio opaco del cielo. "Comportati come se fossi felice" mi fece. "La felicità verrà dopo". E quando lo guardai esterrefatto aggiunse: "E' una frase di Singer. Nei momenti peggiori ha aiutato molto anche me". Il nostro dialogo cominciò allora.

Recensione

Anche senza volerne considerare il notevolissimo lavoro come germanista e accademico nel panorama della cultura letteraria della seconda metà del '900, Claudio Magris, uno dei pochi autori che ha ricevuto ancora vivente l'onore e l'onere di vedere una sua citazione usata come traccia per gli esami di maturità – è accaduto nel 2013 con un brano dal saggio L'infinito viaggiare – è di sicuro tra gli scrittori italiani più longevi e rappresentativi, attivo come romanziere ponderato e ponderoso da più di un trentennio. Non ha bisogno di alcuna presentazione, per cui ci limiteremo, banalmente, a ricordare come l'aspetto che rende tanto più significativo il suo lavoro, quanto più se ne considerino l'ampiezza e lo spessore, sia proprio il profondo legame tra lo studio letterario e l'opera di scrittore.

Il percorso iniziato, molto prima dell'esordio editoriale, con gli studi sulla letteratura mitteleuropea trova un proseguimento naturale e fecondo nei suoi libri e lo rende autore interessante e attualissimo per le sue analisi degli incontri tra culture diverse, che si incrociano come in viaggi capaci di diventare metafore della vita. Non per niente la cultura – in senso lato – mitteleuropea e la città stessa in cui vive, Trieste, sono luoghi di passaggio e di incontro tra mondi diversi, lingue diverse, storie e popoli diversi, come suggeriva Ettore Schimtz con la scelta dello pseudonimo di Italo Svevo. Un incrocio, quello mitteleuropeo, di elementi che non hanno ancora trovato un loro equilibrio stabile e che, nel suo essere problematico, trova un suo posto centrale anche nel dibattito sulle identità presenti e immediatamente future dell'Europa, più o meno unita.

La sussiegosa e a tratti erudita intervista di Alloni ha il merito di rendere chiare le radici più intime di un lavoro, ancora incompiuto, fecondo e ricchissimo di sfumature diverse, e perciò tanto più in grado di illuminare la natura prismatica della realtà. Nei vari capitoli tematici in cui il colloquio con Magris è diviso emerge forte un filo conduttore di natura morale presente nella sua weltanschauung: il tema del rispetto per l'altro e quindi anche per se stessi come uomini è il pilastro intorno al quale si sviluppa il pensiero e l'opera dell'autore triestino, che ha tanto in comune con le culture che ha studiato e analizzato nella sua vita.

Rispetto significa anche e prima di tutto incontro: il confronto tra le culture, le civiltà e le religioni, in particolare quella ebraica che ha un ruolo fortissimo nella cultura mitteleuropea, soprattutto nella sua componente di viaggio e, in senso etimologico, di 'errore'. Ma confronto chiama in causa anche l'altra faccia del rispetto, la responsabilità, che Magris riporta, rivelando con discreta compostezza, quasi con pudore, alcuni aspetti molto intimi della sua vita, legati alle radici famigliari e al ruolo della figura paterna come modello etico di rispetto e dignità nelle conseguenze pratiche dei comportamenti, anche intellettuali.

Così da tanti temi, toccati tutti brevemente e con leggerezza ma in profondità, a volte con il coraggio e il gusto di una posizione controcorrente – è il caso, per esempio, del rifiuto al facile sostegno in caso come 'Je suis Charlie', nel dibattito scivoloso sui limiti tra libertà di satira e rispetto della fede dell'altro – , altre volte con la pacata serenità di chi cammina al di sopra di certe umane vicende – come nel caso del piccolo condominio dei premi letterari italiani – viene fuori un ritratto che dà voce a una contraddizione curiosa tra l'estrema limpidezza della figura di Magris e la sua naturale capacità di dar voce all'indistinto, al confine, alla terra di nessuno che è la patria di ogni incontro e di ogni dubbio.

Non è allora, forse, un caso che la foto di copertina mostri un profilo molto netto di Claudio Magris che si staglia come su un limite, sull'orlo di un molo, sospeso tra un mare livido e mosso, che si fonde senza soluzione di continuità con un cielo nuvoloso e instabile.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Comportati come se fossi felice
  • Autore: Marco Alloni, Claudio Magris
  • Editore: Aliberti Compagnia Editoriale
  • Data di Pubblicazione: 2016
  • ISBN-13: 9788899276300
  • Pagine: 144
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 14,00

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