23 agosto 2014

Le ossa della principessa - Alessia Gazzola

Benvenuti nel grande Santuario delle Umiliazioni. Ossia l’istituto di medicina legale dove Alice Allevi fa di tutto per rovinare la propria carriera di specializzanda. Se è vero che gli amori non corrisposti sono i più strazianti, quello di Alice per la medicina legale li batte tutti. Sembrava quasi che la sua tormentata esistenza in Istituto le avesse concesso una tregua, quanto bastava per provare a mettere ordine nella sua sempre più disastrata vita amorosa, ma ovviamente non era così. Ambra Negri della Valle, la bellissima, brillante, insopportabile e perfetta Ape Regina, è scomparsa. Difficile immaginare una collega più carogna di lei, sempre pronta a mettere Alice in cattiva luce con i superiori, come se non ci pensasse lei stessa a infilarsi nei guai, con tutti i pasticci che riesce a combinare. Per non parlare della storia di Ambra con Claudio Conforti, medico legale affermato e tanto splendido quanto perfido, il sogno proibito di ogni specializzanda… E forse anche di Alice. Ma per quanto detesti Ambra, Alice non arriverebbe mai ad augurarle la morte. Così, quando dalla procura chiamano lei e Claudio chiedendo di andare a identificare un cadavere appena ritrovato in un campo, Alice teme il peggio. Non appena giunta sulla scena del ritrovamento, però, mille domande le si affollano in mente: a chi appartengono quelle povere ossa? E cosa ci fa una coroncina da principessa accanto al corpo?

Recensione

Le scrittrici di gialli sono numerose, e in genere i loro romanzi risultano meno cruenti e più psicologici di quelli degli autori maschili. Volendo poi fare una distinzione fra autrici dell’Europa settentrionale, specificamente scandinave, rispetto a quelle mediterranee, sottolineando che questa precisazione ha più che altro una valenza statistica personale, direi che mentre le scrittrici latine sono più propense all’ironia e prediligono le atmosfere solari, quelle finniche preferiscono dare un piglio più melodrammatico agli avvenimenti e avvolgerli spesso in atmosfere lugubri e tenebrose.

Alessia Gazzola è una di quelle autrici capaci di scrivere in modo ironico e divertente senza cadere nel banale. La protagonista dei suoi romanzi è Alice Allevi, specializzanda in medicina legale, che, dotata di buon intuito e capacità logica, viene cooptata dal commissario di polizia Calligaris a collaborare alle indagini.
Alice, specie quando è distratta, ha quel tanto di goffaggine da suscitare tenerezza. È brava tuttavia Alessia Gazzola a non esagerare nel farla diventare una sorta di Bridget Jones, cosa che renderebbe il personaggio irritante.

I romanzi dell’autrice possono inserirsi nel filone giallo-rosa, perché Alice è sempre dibattuta fra i due amori della sua vita: Arthur, il figlio del capo dell’istituto di medicina legale, e Claudio, il suo diretto superiore. Viene bene descritta la complessa situazione affettiva della protagonista, alla quale piacerebbe una relazione stabile, ma i cui desideri vengono frustrati dall’atteggiamento incostante dei suoi spasimanti. Comprensibile anche che Alice si senta sempre in colpa nei confronti di uno dei due quando sta con l’altro.
È naturale, vedendo la fotografia dell’autrice messinese in copertina, una bella ragazza poco appariscente ma solare e dall’espressione dolce, identificarla con la protagonista dei suoi romanzi e viene anche da chiedersi quanto di autobiografico ci sia nel personaggio.
Altri personaggi, ben caratterizzati, girano intorno ad Alice: i suoi familiari, le colleghe di lavoro, la sorella di Arthur con cui divide l’appartamento, il cane Ichi, il commissario Calligaris.

Il romanzo è scritto in prima persona, ma i capitoli sono separati da flashback in terza. Se da un lato l’escamotage chiarisce meglio l’intreccio, il continuo cambio di punto di vista, evidenziato dalla stampa in corsivo, può disturbare la lettura. La soluzione del caso è in ogni caso brillante e inaspettata, tenuto conto che è difficile ormai trovare un racconto giallo con una trama veramente originale.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Le ossa della principessa
  • Autore: Alessia Gazzola
  • Editore: Longanesi
  • Data di Pubblicazione: 2014
  • ISBN-13: 9788830437173
  • Pagine: 347
  • Formato - Prezzo: Rilegato con sovracopertina - Euro 17,60

6 Commenti a “Le ossa della principessa - Alessia Gazzola”

  • 23 agosto 2014 alle ore 17:24
    Unknown says:

    Sembra proprio interessante...

  • 24 agosto 2014 alle ore 18:19
    Anonimo says:

    Io ho letto il primo e mi è piaciuto tantissimo, questo suo modo di scrivere divertente e solare rende il libro ancora più scorrevole! Ora leggerò sicuramente anche questo!

  • 24 agosto 2014 alle ore 21:51
    Ludo says:

    Dipende da cosa intendi per autobiografico... Sappi, in ogni caso, che Alessia Gazzola ha più volte dichiarato di essere caratterialmente completamente diversa da Alice Allevi. Cosa molto interessante, visto che, di solito, gli autori alle prime esperienze tendono a riflettere la propria personalità nei loro protagonisti.

  • 25 agosto 2014 alle ore 15:03
    emerson says:

    Ritengo che un autore inserisca sempre qualcosa di sé in quello che scrive e che ciò che asserisce non debba essere necessariamente la verità.

  • 25 agosto 2014 alle ore 20:45
    Ludo says:

    Sì, OK... è per quello che ho detto che dipende da quello che si intende per autobiografico.

    Metti che un'autrice scriva un romanzo storico in cui la protagonista è una zitella di 26 anni che si sente frustrata perché non è sposata e venendo dal ceto medio basso non può godere di certi benefici che potrebbe darle il matrimonio. L'autrice potrebbe aver provato grande frustrazione perché, alla stessa età della protagonista, non riusciva a a trovare un lavoro...

    Questo è un esempio imbecille, ma spero di essermi, così, spiegata meglio.

    La Gazzola, così, potrebbe aver provato delle esperienze simili ad Alice, ma aver reagito in modo diverso da Alice (di qui quel caratterialmente diverse.)

  • 26 agosto 2014 alle ore 13:54
    Cristina says:

    Mah, se anche l'aspetto "rosa" avesse qualcosa di autobiografico spero abbia risolto la sua continua indecisione, dato che a fine libro ringrazia il marito :).

    Ho letto tutti e tre i tomi, e secondo me di libri in libro il giallo migliora, grazie al cielo, anche se questo va un poco a discapito della freschezza e dell'ironia che caratterizzava il primo (che secondo me era molto più chick-lit che giallo).

    Spero che il triangolo si risolva con il prossimo volume, perchè francamente la parte rosa ora è ripetitiva e noiosetta. E poi se sei tanto indecisa tra due uomini due cose puoi fare: stai con tutti e due e non rompi coi sensi di colpa; li lasci entrambi che tanto nessuno dei due è quello giusto.

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