9 febbraio 2014

Lo zio Oswald - Roald Dahl

Discepolo di Don Giovanni, ma con un occhiuto senso degli affari e una robusta conoscenza dell'animo maschile, oltre che di un vastissimo catalogo di corpi femminili, Oswald Hendryks Cornelius è un raffinato viveur insaziabilmente devoto al culto del bello. La sua avventura inizia da una scoperta accidentale, che lo porta a conoscenza delle insospettabili virtù afrodisiache dello scarabeo vescicante sudanese. Complici il potente filtro d'amore e un'incantevole partner d'affari di nome Yasmin, Oswald tenta di rapire "con destrezza" il seme dei più grandi geni dell'epoca - da Picasso a Freud, da Proust a Puccini e molti altri ancora -, al fine di perpetuarne l'estro. Già apparso in due racconti, il personaggio dello zio Oswald diventa protagonista di un intero romanzo finora inedito in Italia, un piccolo gioiello che ancora una volta consacra Roald Dahl maestro dello humour raffinato

Recensione

Dahl è conosciuto soprattutto per i suoi libri per ragazzi, caratterizzati da originalità e creatività. Lo zio Oswald è invece definito per “adulti” ed è stato pubblicato in Italia solo ora, ma è datato 1979. E’ un libro dissacrante e divertente, almeno per chi apprezza lo humor inglese. Il racconto non può definirsi erotico ma, nella sua irriverenza e per gli anni in cui è stato scritto, il tema a sfondo sessuale era quasi scandaloso.

In esso si narra che Oswald, entrato in possesso di una polvere dai poteri afrodisiaci irresistibili, tratta da un fantomatico scarabeo vescicante sudanese, se ne voglia servire per “costringere” gli uomini più famosi dell’epoca, dai pittori agli scienziati, dagli scrittori ai monarchi, dai medici ai musicisti, a “donare” il proprio seme a favore delle donne che vogliano avere la possibilità di allevare un potenziale genio.
Il seme viene congelato sfruttando l’invenzione di uno scienziato che Oswald, desideroso di arricchirsi ulteriormente, convince in modo rocambolesco a partecipare al progetto. Incaricata della “mungitura” è una bella ragazza, Yasmin, le cui avventure risultano piuttosto esilaranti.
Ma ciò che diverte di più è la considerazione dissacrante che Yasmin mostra verso il comportamento dei donatori. In genere coloro che fanno miglior figura, sia dal punto di vista sessuale, che per spirito, sono i pittori ed i musicisti. Stendiamo invece un velo pietoso su scrittori, scienziati e monarchi. Il motivo è da ricercare probabilmente nel fatto che Dahl, essendo inglese, aveva avuto modo di conoscere più scienziati, scrittori e monarchi -più o meno imparentati con la famiglia reale inglese-, piuttosto che pittori e musicisti latini. Pertanto qualche salace pettegolezzo sui propri concittadini doveva averlo ascoltato e averne fatto oggetto di considerazione nei propri scritti.

Un racconto leggero, prettamente inglese, e troppo garbato per essere osé - ancorché l’argomento potrebbe sembrarlo a leggere la trama -, consigliato a chi apprezza le storie piene di umorismo surreale. Un piccolo difetto è dato dalla ripetitività degli incontri sessuali che, a parte l'ultimo, finiscono nella stessa immaginabile maniera.

Penso che la lettura di questo romanzo sia per tutti, dato che i ragazzi d’oggi sono piuttosto smaliziati e non ci sono descrizioni erotiche che possano turbarli.

Giudizio:

+3stelle+ (e mezzo)

Dettagli del libro

  • Titolo: Lo zio Oswald
  • Titolo originale: My Uncle Oswald
  • Autore: Roald Dahl
  • Traduttore: Silvia Piraccini
  • Editore: Longanesi
  • Data di Pubblicazione: 2013
  • Collana: "La Gaja Scienza"
  • ISBN-13: 9788830437180
  • Pagine: 247
  • Formato - Prezzo: Rilegato con sovraccoperta - Euro 14,90

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