25 gennaio 2014

20 libri per arrivare alla fine dell'inverno

Ogni anno con l'avvicinarsi dell'estate si moltiplicano le rubriche di consigli di lettura per la spiaggia (compresa la nostra). Invertendo la tendenza Flavorwire, sito tutto dedicato alla cultura pop, fra i più seguiti sul web, quest'anno ha deciso di aiutarci a sopportare le temperature polari di questi mesi proponendo 20 consigli di lettura per l'inverno perché sarà anche vero che d'estate sotto l'ombrellone si ha più tempo per leggere ma cosa c'è di meglio di un bel libro gustato d'inverno sul divano, al calduccio sotto una morbida copertina? Che siano evocativi delle gelide e desolate atmosfere invernali o appassionanti gialli da leggere al buio di fronte al camino o ancora lunghi racconti epici da far durare l'intera stagione, la scelta per un libro per l'inverno è davvero vastissima. Ecco le loro proposte!

La donna in bianco di Wilkie Collins

Quale terribile segreto nasconde la misteriosa figura femminile che si aggira per le buie strade di Londra? Questo è solo il primo di una serie di intrighi, apparizioni e sparizioni, delitti e scambi di identità che compongono la trama de La donna in bianco. Nel 1860 Charles Dickens pubblicò il romanzo a puntate sulla sua rivista "All the Year Round", suscitando uno straordinario interesse nel pubblico che seguì per un intero anno le vicende della sventurata Anne Catherick e quelle degli altri personaggi, descritti con impareggiabile abilità psicologica, come l'impavida Marian Halcombe, il coraggioso Walter Hartright e l'affascinante quanto ambiguo conte Fosco. È passato un secolo e mezzo e le cose non sono cambiate. Anche il lettore moderno più smaliziato non può che rimanere piacevolmente intrappolato negli ingranaggi di questo romanzo che ha segnato per sempre la tradizione del mistery, facendo guadagnare al suo autore l'attributo di "padre del poliziesco moderno".

Il mondo dopo la fine del mondo di Nick Harkaway

Questo incredibile esordio narrativo abbatte a spallate i confini tra i generi letterari: è al contempo una favola politica sull'assurdità della guerra, un'opera sarcastica di fantascienza sui pro e i contro dell'Apocalisse, un thriller imbottito di cospirazioni, guerrieri ninja e cani cannibali, un horror alla Lovecraft sul nostro futuro mica tanto remoto. La trama in soldoni: le Bombe Svuotanti hanno cancellato intere zone della realtà dalla faccia della terra. Un soldato senza nome e il suo eroico amicone Gonzo Lubitsch devono affrontare l'inimmaginabile minaccia che viene dall'esterno della Zona Abitabile: un assortimento da incubo di mutanti e mutazioni. Non contenti di avere fra le mani il destino dell'umanità, i due finiscono per trovarsi coinvolti in un triangolo amoroso potenzialmente catastrofico. Accompagnati da una ciurma di guerrieri male assortita e rotta a ogni esperienza, i nostri eroi riusciranno a salvare questo caoticissimo mondo postapocalittico? E soprattutto: ne vale la pena?

Autobiography of Reddi Anne Carson

Inedito in Italia è l'opera più significativa della pluripremiata poetessa che attraverso la struttura del romanzo in versi ricrea un antico mito greco trasformandolo in un romanzo di formazione ambientato ai giorni nostri.
E' la storia di Greyon, ragazzino vittima di un fratello abusivo e una madre affettuosa ma passiva che si rifugia dietro la lente della sua macchina fotografica e fra le braccia del giovane Herakles, un cavaliere che lo abbandona all'apice dell'infatuazione. Quando Herakles riappare alcuni anni dopo, Greyon deve affrontare nuovamente dolore e desiderio imbarcandosi in un viaggio che sprigionerà la sua capacità creativa al massimo delle sue potenzialità. Alternativamente bizzarro e incantevole, colto e accessibile, multistratificato e all'apparenza semplice, Autobiography of Red è il commovente e profondo ritratto di un artista cge impara ad accettare il fantastico incidente che eglin rappresenta. .

Aspettando i barbari di J.M. Coetzee

Un magistrato bianco, che per decenni si è occupato degli eventi del piccolo insediamento di frontiera in cui vive, ignorando la guerra tra i barbari e l'Impero che pure incombe sulla cittadina, si trova all'improvviso a confrontarsi con la realtà: dapprima comincia a simpatizzare con i prigionieri angariati durante gli interrogatori, poi si innamora di una di loro, una barbara. Tanto l'amore quanto la dura condizione carceraria lo spingono a compiere, finalmente, un atto di ribellione.



Accoppiamenti di Norman Rush

Accoppiamenti racconta le avventure sentimentali di una giovane e brillante antropologa americana la quale, accantonati gli studi che l'hanno portata in Africa, riversa tutte le proprie energie nelle relazioni umane - in particolare quelle erotiche - con i bianchi espatriati che vivono a Gaborone, capitale del Botswana. Il suo errare amoroso si interrompe soltanto dopo il fatale incontro con Nelson Denoon, carismatico intellettuale, ideatore e fondatore del villaggio utopico di Tsau, una comunità gestita da donne africane vittime di violenza. Affascinata dall'uomo, la nostra eroina lo segue fin nel deserto del Kalahari, a Tsau, dove attrazione sessuale, politica locale e sperimentazione sociale si fondono in modo inconsueto e vertiginoso. Attraverso l'utilizzo di un lessico ricercato e ammaliante, Rush dà vita a una profonda, divertente e spiazzante riflessione sulla natura dell'amore, dell'erotismo e del desiderio, nel cui ordito si inseriscono stravaganti divagazioni su femminismo, politica e ideologia.

Una stagione all'inferno di Arthur Rimbaud

Una delle più rivoluzionarie opere della poesia moderna proposta in una traduzione a firma di Davide Rondoni: un testo intenso, che restituisce con inedita efficacia la voce di Arthur Rimbaud e la potenza delle pagine in cui si sono incarnate le profonde istanze della ragione e del cuore. "Una stagione all'inferno" è il diario di una feroce lotta spirituale. È il viaggio dentro la catastrofe di un soggetto smarrito che, nella prigione dell'esistenza, avverte il richiamo di una misteriosa appartenenza. È una discesa nella notte del nostro tempo: un'epoca segnata dalla crisi della religione, della memoria e della scienza, in cui non esiste libertà senza salvezza.

Labirinti immaginari di Jorge Luis Borges

È noto l'aneddoto per il quale il piccolo Borges apprese i primi rudimenti filosofici dal padre che gli disvelò i paradossi di Zenone arruolando i pezzi di una scacchiera. Fu così che Achille e l'imprendibile tartaruga, l'immobile dinamismo della freccia e, da ultimo, i segreti di un movimento impossibile alimentarono il suo disegno di creazione impregnandone intensamente il gesto. Ricalcando e impreziosendo questi ed altri cortocircuiti della ragione, infatti, Borges costellerà tutta la propria opera di vertiginosi capogiri filosofici insieme rigorosi e strabilianti: l'enigma circolare del tempo, calligrammi di scritture senza soggetto, l'immenso labirinto del deserto o l'escheriana solitudine di una biblioteca cosmica. Ecco allora che con questo volume s'intende appunto rendere giustizia all'estro propriamente filosofico del grande pensatore argentino. Anziché dirimerne le tematiche ricorrendo ai consueti stratagemmi della critica, si è tentato invece di sondarne le imponenti architetture speculative cercando di liberare l'intrinseca potenza concettuale che le dimora. Solo così, forse, è possibile corrispondere all'implicito monito borghesiano che costringe chiunque attraversi genuinamente la sua prosa a farsi autore del proprio autore.

L'ultimo inverno di Paul Harding

Fino a pochi decenni fa esisteva un mondo popolato di oggetti semplici, ingegnosi, meccanici, oggetti che alcuni uomini, sempre in giro con i loro carretti ricolmi di ogni tipo di merce, sapevano riparare grazia a un’arte destinata a pochi. Da questo mondo proviene George Washington Crosby. Giunto quasi al termine della sua vita, Gorge ricorda con stupore infantile la vita del padre, da cui ha ereditato fin da bambino la passione per gli ingranaggi, gli orologi e le piccole cose da curare e aggiustare. Lo rivede mettersi in viaggio per le gelide campagne del Maine su un carro trainato da muli, pronto ad arrangiarsi col minimo indispensabile per mantenere quattro figli e una moglie sempre più delusa dal suo continuo girovagare. È un padre diverso da tutti, preferisce le lunghe passeggiate in mezzo alla natura al commercio del sapone e dei generi alimentari, è capace di strappare un dente a un eremita e d’estate ama odorare l’erica e improvvisare canzoni davanti agli occhi affamati e sgranati dei compratori rimasti senza scorte. George, sdraiato su un letto improvvisato nel mezzo del salotto di casa, sogna quest’uomo che pare un veggente, amante della vita e delle sue storie, ma segnato da una malattia misteriosa e incurabile, l’epilessia. Ed era stata la malattia a condannarlo al suo instancabile vagabondare: in un giorno di intensità e dolore memorabile, durante un attacco, il padre aveva morso la magno del figlio, e la moglie lo aveva allontanato da casa. Un incidente rimasto come un’ossessione nella coscienza di Gorge, che per rimediare a quel trauma ha scelto di dedicarsi con passione, rispetto e meraviglia ai delicati meccanismi degli orologi, e infine si è lasciato travolgere dai suoi ricordi, da quel personaggio sognante e poetico troppe volte considerato solo un folle e inutile venditore ambulante, e che George, con la sua fantasia onirica e potente, riesce a incontrare e ad amare di nuovo.

Il ponte invisibile di Julie Orringer

András Lévi è uno studente ebreo ungherese arrivato a Parigi con una borsa di studio per l'École spéciale di architettura. Tutto quel che ha con sé è una misera valigia e una lettera che, a Budapest, gli hanno chiesto di recapitare a una certa Klára Morgenstern. È l'inizio, tra András e Klára, di una storia d'amore che li sosterrà entrambi, fatta di totale dedizione reciproca e della speranza cieca di un futuro insieme, contro ogni evidenza e avversità. Ben presto infatti, anche a Parigi, si comincia a sentire l'eco minacciosa della guerra e alla fine della sua seconda estate in Francia, ad András viene revocata la borsa di studio. Il ragazzo è costretto a tornare in Ungheria e a separarsi da Klára. Non è certo un festoso ritorno a casa, ma l'inizio di una lunga odissea

Middlemarch di George Eliot

Pubblicato a puntate tra il 1871 e il 1872, "Middlemarch" è, nel variegato paesaggio del romanzo inglese di fine Ottocento, tra i punti più alti mai raggiunti in termini di capacità di rappresentazione della complessità delle psicologie e di attenzione quasi d'ordine sociologico all'ambiente sociale (il sottotitolo, "Studi di vita in provincia", definisce da subito il contesto). Al centro della storia è proprio l'immaginaria cittadina inglese di Middlemarch, all'interno della quale si articolano i destini di quattro personaggi e di due matrimoni infelici, indagati da George Eliot nei loro più impercettibili interstizi attraverso lo strumento chirurgico di uno stile espressivo sempre acuminato. Il romanzo che permette di comprendere la solidissima fragilità dell'Inghilterra vittoriana.

Tumulti di J.G. Farrell

Tornato in patria per una licenza nel 1916, il Maggiore Brendan Archer ha conosciuto Angela Spencer a un thé dansant in un hotel di Brighton. E in quel breve interludio nel continuo, frastornante rombo dell'artiglieria, ha avuto il tempo di baciare la giovane e graziosa irlandese dietro una cortina di foglie, di dirle addio (uno straziante addio, poiché il Maggiore ha distrattamente poggiato la mano su un cactus) e di tornarsene al fronte con la dolorosa sensazione di essersi irrimediabilmente impegnato. Nel 1919, perciò, poco prima della grande Sfilata della Vittoria a Whitehall, il Maggiore ritiene doveroso recarsi in Irlanda per prendere in moglie la fanciulla. Ai primi di luglio, giunge a Kilnalough, lungo la costa della contea di Wexford dove, sulla punta estrema di una sottile penisola coperta di pini morti che pencolano qua e là in bizzarre angolazioni, si erge il Majestic, l'albergo prediletto dall'aristocrazia anglo-irlandese, acquistato da Edward Spencer, il padre di Angela, di ritorno da un suo viaggio in India. Con suo sommo stupore, il Maggiore scopre che l'albergo non corrisponde affatto alle descrizioni della sua «fidanzata». La ricca, variopinta buona società protestante, che accorreva a frotte al Majestic per la regata di luglio, se n'è andata da un pezzo, proprio come i pini o le vasche da bagno di ghisa che di tanto in tanto sbucano tra le fondamenta dell'hotel, simili a fossili di una remota età dell'oro. Il Padiglione delle Palme, poi, il delizioso rifugio esotico, è in realtà un vasto e ombroso antro in cui i rampicanti, come serpenti di verzura, ghermiscono qualsiasi oggetto, e anziane e indigenti zitelle si aggirano in compagnia di ospiti spettrali. Il Bar Imperiale, infine, è una sala buia in cui prospera una colonia di gatti semiselvatici e straordinariamente prolifici. Il maggiore avrebbe tutte le ragioni per filarsela dalla sua vecchia zia in Inghilterra (compreso il comportamento così sfuggente e vago di Angela Spencer, così poco consono a quello di una «fidanzata»), tuttavia è assolutamente incapace di staccarsi da quell'enorme edificio fatiscente. Ipnotizzato dalla rovina e dai «misteri mondani della vita irlandese», Brendan Archer trascorre l'estate, placidamente cullato dallo charme del vecchio albergo e del tutto ignaro della tempesta che si avvicina. Siamo nell'Irlanda del 1919, l'anno in cui la lotta per l'indipendenza esplode con una brutalità senza pari.

The Interestings di Meg Wolitzer

Si tratta dell'ultimo celebrato romanzo di Meg Wolitzer, uscito l'anno scorso negli USA e ancora inedito da noi.
L'estate in cui Nixon diede le dimissioni, sei adolescenti ad un campo estivo diventano inseparabili. Alcuni decenni dopo il legame rimane forte ma molte altre cose sono cambiate. Ne The Interestings, Meg Wolitzer segue questi ragazzi dalla prima giovinezza alla mezza età, mentre i loro talenti, le loro fotune e i loro livelli di soddisfazione divergono.
Il tipo di creatività lodato quando si ha quindici anni non è sempre sufficiente per spingerci avanti nella vita a trenta;non tutti, da adulti, possono mantenere ciò che li aveva resi speciali durante l'adoloscenza. Jules Jacobson, un'aspirante attrice comica, alla fine si rassegna ad un'occupazione e uno stile di vita più pratico. Il suo amico Jonah, musiscista dotato, smette di suonare la chitarra e diventa ingegnere. Ma Ethan e Ash, i migliori amici ora sposati di Jules, sono diventati incredibilmente famosi, realizzando i loro sogni artistici, con anche la ricchezza e le possibilità che permettono loro di continuare ad espandersi. L'amicizia sopravvive e perfino prospera, ma sottolinea anche le differenze fra i loro destini, in ciò che ne è stato dei loro talenti e l'aspetto preso dalle loro vite.

Dio di illusioni di Donna Tartt

Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. A loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. In pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d'amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. Per nascondere il quale è ora necessario commeterne un altro ancora più spietato...




Stoner di John Edward Williams

Stoner è il racconto della vita di un uomo tra gli anni Dieci e gli anni Cinquanta del Novecento: William Stoner, figlio di contadini, che si affranca quasi suo malgrado dal destino di massacrante lavoro nei campi che lo attende, coltiva la passione per gli studi letterari e diventa docente universitario. Si sposa, ha una figlia, affronta varie vicissitudini professionali e sentimentali, si ammala, muore. E’ un eroe della normalità che negli ingranaggi di una vita minima riesce ad attingere il senso del lavoro, dell’amore, della passione che dà forma a un’esistenza


Hild di Nicola Griffith

Hild è nata in un mondo in fase di cambiamento. Nella Bretagna del settimo secolo, piccoli regni emergono, di solito con violenza. Una nuova religione sta per sbarcare; i preti degli antichi dei sono preoccupati. Edwin di Northumbria complotta per diventare re degli Angeli, usando senza remore ogni strumento a sua disposizione: sangue, corruzione, credo.
Hild è la nipote più giovane del re. Ha la curiosità sfrenata di una ragazzina sveglia, una volontà di ferro e un modo di vedere il mondo-di studiare la natura, di combinare causa e effetto, di osservare la natura umana e prevedere ciò che accadrà- che può apparire fuori dal comune a coloro attorno a lei. Ella si fa strada come veggente del re. E diventa indispensabile-a meno che non conduca il re fuori strada. In gioco ci sono0 la vita o la morte: per Hild, la sua famiglia, le persone a lei care e per il crescente numero di persone che cerca protezione presso la strana ragazza che può prevedere il futuro.
Hild è una giovane donna al centro della violenza, inganni e misticismo del Medio Evo-tutti elementi brillantemente evocati dalla luminosa prosa di Nicola Griffith che racconta qui l'affascinante e pericolosa vita della ragazza destinata a diventare Santa Hilda di Whitby.

Nigerians in Space di Deji Olukotun

1993. Houston. Un geologo lunare riceve una bizzarra richiesta: rubare un pezzo della luna. Dr. Wale Olufunmi ha una vita per cui molti immigrati Nigeriani ucciderebbero, ma è anche vero che molti Nigeriani non sono Wale: una grande mente scientifica in esilio con ambizioni galattice. Mettendo a rischio sia la sua gloria personale che quella nazionale, Wales riesce nell'impossibile, avviandosi per un viaggio di ritorno in Nigeria che conduce ovunque tranne che a casa.
Cira 20 anni dopo, nel Sud Africa di oggi, il ragazzo di strada Thursday Malaysius ruba qualcosa di qualcosa di quasi altrettanto prezioso- l' aliotide sudafricana - e presto si trova alle calcagna la polizia, la malavita e praticamente chiunque altro.
Il romanzo di debutto di Deji Olukotun's, Nigerians in Space sfida ogni tentativo di categorizzazione-la storia di un intrigo internazionale che affronta domande più complesse sull'esilio e l'identità.

La valle dell'Eden di John Steinbeck

In un moderno Eden, la valle percorsa dal fiume Salinas, nella California settentrionale, si intrecciano le complesse vicende di varie generazioni, gli Hamilton e i Trask. E' un mondo primitivo e pagano, popolato da personaggi - contadini e sognatori, uomini e donne simboli del bene o del male - dietro i quali agiscono conflitti primordiali, ataviche miserie che si tramandano di padre in figlio come una forza acuta e invincibile. Una saga familiare che tra odi e antagonismi scorre parallela ai grandi momenti della storia americana, dalla guerra civile al primo conflitto mondiale. Scritto nel 1952, soggetto dell'omonimo film di Elia Kazan (1955) interpretato da James Dean, "La valle dell'Eden" è una sorta di summa delle tematiche affrontate da Steinbeck nel corso della sua lunga attività letteraria. A tinte forti lo scrittore californiano dipinge un affresco in cui realismo e poesia, simbolismo e humour fanno da calibrato supporto alla denuncia degli effetti di quelle pulsioni violente e irrazionali che la coscienza contemporanea vorrebbe negare e alla visione critica di una società fattasi con il trascorrere dei decenni sempre più pessimistica.

Sotto il bosco di latte. di Dylan Thomas
Dylan Thomas descrive ventiquattr'ore della vita di un paesino gallese: in un fluire d'alta densità poetica, dove tutto è affidato alla voce e dunque alla parola, le storie e i frammenti di storie dei suoi eccentrici abitanti compongono un ritratto del Galles dove emergono, insieme, humour, tristezza e violenza.





Austerlitz di W.G. Sebald

Jacques Austerlitz è un professore di storia dell’architettura che vive a Londra in un appartamento spoglio come una cella, privo di affetti e povero di amicizie. Dietro la sua eccentrica e vastissima dottrina si spalanca il vuoto: Austerlitz semplicemente non sa chi è – e a lungo ha resistito ad accertarlo. Ma a un certo punto, come se si trattasse di intraprendere una delle usuali peregrinazioni erudite alla ricerca di un edificio o di un luogo ignorato, si mette alla ricerca delle proprie tracce. Così scoprirà di essere giunto a Londra, durante la guerra, con uno di quei convogli di bambini che dall’Europa centrale partivano per l’Inghilterra, mentre i genitori venivano deportati nei campi di concentramento e di sterminio. Strada per strada (a Praga, Theresienstadt, Parigi), volto per volto, oggetto per oggetto, fotografia per fotografia, emerge un passato lacerante, che Austerlitz sente di avere sempre ospitato in sé come una sequenza di negativi non ancora sviluppati.

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