19 ottobre 2013

Speciale Premio Hugo: La svastica sul sole - Philip K. Dick

Vincitore del Premio Hugo nel 1963, La svastica sul sole è uno dei più famosi esempi di ucronia, tipo di narrazione nella quale viene raccontata una storia alternativa a quella reale. I suoi inizi vengono fatti risalire addirittura a Tito Livio e a un suo brano ne Ab Urbe Condita. Philip K. Dick è uno dei nomi che hanno fatto grande la fantascienza e al quale è dedicato un premio per i migliori romanzi del genere pubblicati direttamente in edizione economica. Il libro era destinato ad avere dei seguiti che non sono mai stati pubblicati, se non in brevi accenni che si possono trovare in alcune edizioni. Nel 2001 ne è stata stampata una versione della Fanucci Editore dal titolo "L'uomo nell'alto castello", con traduzione di Maurizio Nati.


Philip Kindred Dick, nato nel 1928 a Chicago da una famiglia dai legami burrascosi, esordisce nella fantascienza nel 1952 sulla rivista Planet Stories. è autore di romanzi e racconti di fantascienza. Tra le sue opere più famose: Cronache del dopobomba, I simulacri,Un oscuro scrutare, Il Cacciatore di Androidi (conosciuto anche come Ma gli androidi sognano pecore elettriche?). Da quest'ultimo è stato tratto il capolavoro di Ridley Scott Blade Runner. Sposato cinque volte, dipendente da anfetamine, paranoico e soggetto ad allucinazioni, Dick ha avuto più successo dopo la morte, avvenuta nel 1982 per un attacco cardiaco proprio quando i diritti per le sue opere cominciavano a dargli una certa sicurezza economica. 


Le forze dell’Asse hanno vinto la seconda guerra mondiale e l’America è divisa in due parti, l’una asservita al Reich, l’altra ai Giapponesi. Sul resto del mondo incombe una realtà da incubo: il credo della superiorità razziale ariana è dilagato a tal punto da togliere ogni volontà o possibilità di riscatto. L’Africa è ridotta a un deserto, vittima di una soluzione radicale di sterminio, mentre in Europa l’Italia ha preso le briciole e i nazisti dalle loro rampe di lancio si preparano a inviare razzi su Marte e bombe atomiche sul Giappone. Sulla costa occidentale degli Stati Uniti, i Giapponesi sono ossessionati dagli oggetti del folclore e della cultura americana, e tutto sembra ruotare intorno a due libri: il millenario I Ching, l’oracolo della saggezza cinese, e il best-seller del momento, vietato in tutti i paesi del Reich, un testo secondo il quale l’Asse sarebbe stato in realtà sconfitto dagli Alleati.

Recensione

Non è facile recensire “La svastica sul sole”: i piani di lettura sono talmente tanti che il rischio di tralasciare qualcosa è alto. Da cultore della fantascienza dovevo colmare la lacuna Philip K. Dick e questo libro è stato sicuramente un ottimo modo per farlo. 

Classico esempio di ucronia (genere che risale addirittura alla letteratura latina e nel quale vengono narrati avvenimenti di finzione partendo dal presupposto che uno o più episodi storici abbiano preso una piega diversa da quella reale), vi sono raccontate le vicende di un gruppo eterogeneo di persone, collegate labilmente tra di loro, durante un 1962 nel quale gli Stati Uniti sono divisi tra Giappone e Germania nazista.

La grandezza della prosa di Dick non sta nel presentare al lettore semplicemente la grande storia in maniera alternativa. Agli eventi vengono preferiti gli effetti che questi hanno avuto, hanno e avranno sulla vita di tutti i giorni. Quindi ci troveremo a leggere di un negoziante che commercia con i giapponesi – padroni della costa ovest degli USA – in oggetti tradizionali indigeni come pistole della guerra di secessione o orologi di Topolino, di un mite funzionario giapponese che si troverà costretto ad agire per impedire un complotto ai danni della sua nazione e di una insegnante di judo che viene coinvolta da una spia italiana al soldo della Germania nazista nel piano per uccidere uno scrittore “dissidente”. Proprio questo scrittore – a cui il titolo originale inglese “The Man in the High Castle” fa riferimento -, di nome Hawthorne Abendsen, è l’autore di un best-seller dal titolo “La cavalletta non si alzerà più” (in originale “The Grasshopper Lies Heavy"), che, come in un gioco di specchi, narra le vicende del dopoguerra di una realtà alternativa in cui sono l’Impero Britannico e gli Stati Uniti a dominare il mondo. Dick, con cinica ironia, prende in giro il lettore medio: un’opera che racconta un argomento simile a quello de “La svastica sul sole” ma che è trattata in maniera completamente differente diventa un best-seller. Ucronia nell’ucronia, “La cavalletta non si alzerà più” è un riuscito tentativo di metalibro diametralmente opposto alla realtà raccontata dall’autore. Quest’opera, al pari del libro cinese degli oracoli, l’”I-Ching”, influenza enormemente la vita dei personaggi che popolano la realtà alternativa descritta.

Difficile, insomma, dare dei giudizi negativi o positivi netti: i motivi per cui amare o odiare“La svastica sul sole” sono gli stessi. Il lettore potrebbe imputare a Dick un eccessivo caos narrativo, dovuto alla sua incredibile fantasia visionaria. Si rimane esterrefatti dalla quantità di idee che vengono condensate in nemmeno trecento pagine. Idee, tra l’altro, che verranno letteralmente saccheggiate dagli autori di fantascienza negli anni a venire. Un altro punto di discussione potrebbe essere quello dell’eccessiva indulgenza verso la cultura giapponese, che Dick presenta come un impero colonizzatore pacifico, ultimo baluardo prima della totale resa del mondo ai nazisti, quando in realtà le cronache dei massacri perpetrati dall’esercito dell’impero del Sol Levante in Cina e nel sud-est asiatico risalgono a prima della Seconda Guerra Mondiale.

In conclusione, “La svastica sul sole” merita un posto d’onore nella nutrita bibliografia di Philip K. Dick. Il premio Hugo del 1963 non avrebbe potuto avere un vincitore più meritevole. Il lettore che cerca una disamina su un mondo alternativo potrebbe storcere la bocca davanti alle pagine di questo “mostro”. La storia intricata, nel quale Dick si diverte sadicamente a togliere continuamente la terra  sotto i piedi al lettore, non è facile da seguire. Gli amanti della fantascienza in generale e delle ucronie in particolare non dovrebbero farsi assolutamente sfuggire questo importante pezzo della storia letteraria alternativa americana.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: La svastica sul sole
  • Titolo originale: The Man in the High Castle
  • Autore: Philip K. Dick
  • Traduttore: Maurizio Nati
  • Editore: Fanucci Editore
  • Data di Pubblicazione: 2010
  • Collana: Collezione Ventesima
  • ISBN-13: 9788834716083
  • Pagine: 271
  • Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - 12.90 Euro

1 Commenti:

  • 17 giugno 2015 alle ore 17:51
    Unknown says:

    Son d'accordo con la recensione in linea generale anche se a me personalmente piacciono molto più i racconti di Dick che i suoi romanzi!

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