27 ottobre 2013

Speciale Premio Hugo: Incontro con Rama - Arthur C. Clarke

Considerato uno dei migliori esempi di hard sci-fi, Incontro con Rama ha vinto i più importanti riconoscimenti della letteratura fantascientifica mondiale. Tra questi, il Premio Hugo per il miglior romanzo del 1974, per il quale erano candidati Lazarus Long l'immortale (Robert A. Heinlein), Il difensore (Larry Niven), Il popolo del vento (Poul Anderson) e ... per proteggere l'uomo dal male (David Gerrold). Il libro contra tre seguiti, scritti da Gentry Lee con il benestare di Clarke: Rama II (1989), Il giardino di Rama (1991) e Rama rivelato (1993). Tra le più celebri opere dell'autore, ha ispirato un videogioco negli anni Ottanta, mentre la rigorosa descrizione dell'astronave Rama ha stimolato la creatività di molti artisti. Il tema, introduttivo, del pericolo degli asteroidi ha contribuito all'istituzione, da parte della NASA, di un reale progetto di Guardia Spaziale.


Recente scomparso (nel 2008), Arthur C. Clarke è stato inventore e scrittore di fantascienza, due ambiti in cui si affermò con pari fama e che mescolò sempre, influenzando la sua scrittura di rigore scientifico e attingendo immaginazione dal genere narrativo. In campo tecnico-scientifico ha teorizzato per primo, nel 1945, il sistema delle telecomunicazioni tramite satelliti in orbita geostazionaria. Per molti anni è stato inserito nella triade dei più grandi scrittori di fantascienza, insieme a Robert A. Heinlein e Isaac Asimov, ma il suo successo più grande resta il film 2001: Odissea nello spazio, del quale scrisse la sceneggiatura insieme al regista Stanley Kubrick e successivamente i romanzi della serie. Per i suoi meriti in entrambi i campi è stato più volte omaggiato dalla NASA: portano il suo nome un asteroide scoperto nel 1981 e la stessa orbita geostazionaria della Terra, chiamata "Fascia di Clarke". Ancora in suo onore è stato istituito nel 1987 il Premio Clarke. Ha vissuto gran parte della sua vita in Sri Lanka. Nell'ultima parte della sua vita ha più volte ammesso la sua omosessualità, provocando nel 1998 l'attacco del quotidiano inglese The Sunday Mirror, che l'accusò, infondatamente, di pedofilia.


11 settembre, data fatidica: in quel giorno (ma nel 2077) un grosso meteorite si abbatte sulla Pianura padana, devastandola. Per evitare che disastri del genere possano ripetersi, viene approvato d’urgenza il progetto Guardia Spaziale, con il compito di catalogare e studiare l’orbita degli asteroidi nel sistema solare. Poi, nel 2130, i radar della Guardia Spaziale individuano un oggetto che sulle prime viene scambiato per un grosso asteroide, ma che è in realtà un oggetto volante sconosciuto. Il comandante Norton riceve l’ordine di esaminare da vicino, con la sua astronave Endeavour, il silenzioso colosso, e se possibile sbarcarvi. È la storia di questa memorabile visita che Arthur C. Clarke ci racconta col suo inimitabile piglio avventuroso e scientifico, ironico e drammatico, magistralmente realistico e carico di affascinanti aperture sull’Universo.

Recensione

Prima e dopo Rama, l'immagine dell'enorme, enigmatica, disabitata astronave vagante nello spazio è l'emblema della fantascienza dell'ignoto, misura del confronto sproporzionato tra l'uomo e i suoi limiti, tra ciò che è noto e ciò che è sconosciuto e destinato a rimanere tale. Clarke, in effetti, non inventa niente di nuovo: si limita - ma non è poco - a raccontare in modo diverso. Laddove un Lem elabora un mondo ignoto che diviene specchio dell'inconscio umano, e un Asimov traccia i limiti della scienza e dell'etica umana, Clarke preferisce dipingere un'avventura razionale che però ha come oggetto qualcosa di irrazionale, o, per meglio dire, di diversamente razionale. Tale è il confronto tra l'umanità del XXII secolo e la geometrica enigmaticità di Rama, un'Arca spaziale apparentemente priva di intelligenza eppure imprevedibile, capace di cambiare rotta a proprio piacimento, di sfuggire ai tentativi di difesa o di attacco dell'umanità, di costringere gli uomini e la scienza a riscrivere i concetti di umano, biologico e artificiale.

A ben vedere, il successo di Rama si deve fondamentalmente alla magistrale scrittura da manuale di Clarke: ma se lo si spoglia dell'artificio tecnico, che pure ha incantato le giurie del Premio Hugo, del Nebula e così via, rimane un romanzo visionario e al contempo lucido, che però non si discosta particolarmente né dagli altri grandi nomi della fantascienza (Asimov per cominciare), né dalle altre opere di Clarke stesso, alle quali il romanzo richiama con riferimenti espliciti e più impliciti che comunque si fanno notare. Se la forma cilindrica, netta, precisa e implacabile, richiama lo stesso timore reverenziale suscitato da più noti monoliti, di piccoli riferimenti a opere minori, soprattutto racconti, è pieno il romanzo: dall'avventura di Giove Quinto alle gare di vela solare.

Un giudizio non elevato che non vuole però togliere al romanzo i suoi indiscutibili meriti. Fosse solo per la nostalgica amarezza che ti coglie, chiusa l'ultima pagina: pari a quella provata da quei pochi uomini che hanno avuto il privilegio di confrontarsi con Rama, prima della sua temuta e al contempo attesa ripartenza.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Incontro con Rama
  • Titolo originale: Rendez-vous with Rama
  • Autore: Arthur C. Clarke
  • Traduttore: B. Della Frattina
  • Editore: Urania
  • Data di Pubblicazione: 2012
  • Collana: Urania collezione
  • Pagine: 308
  • Formato - Prezzo: Brossura - 5,90 Euro

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