1 giugno 2013

La quarta mano - John Irving

Patrick Wallingford, giornalista televisivo dal fascino irresistibile, si vede mozzare la mano da un leone durante un reportage su un circo in India: un evento decisamente tragico che però, per essere stato visto in diretta da milioni di persone, diventa per lui il miglior trampolino di lancio professionale. E' anche l'occasione che aspettava da anni il celebre chirurgo Zajac per effettuare il primo trapianto di mano nella storia della medicina. Mentre Zajac contatta Wallingford per proporgli l'intervento, Doris Clausen, fervente ammiratrice del giornalista, decide di donargli la mano del marito con conseguenze imprevedibili.

Una trama ai limiti dell'assurdo, sempre accompagnata da una scrittura straordinaria e condita da un humour svagato e sottile. Ma anche una satira contro il mondo dell'informazione e una grande storia d'amore.

Recensione

John Irving è conosciuto in Italia soprattutto per il romanzo "Le regole della casa del sidro", da cui è stato tratto un film che appare periodicamente alla televisione (anche se, si spera, non raggiungerà mai la frequenza con cui viene trasmesso Pretty Woman).

In "La quarta mano", un racconto piuttosto surreale, scritto con mano leggera, il protagonista è un giornalista, Patrick Wallingford, una specie di anchorman, che viene mandato dalla rete televisiva per cui lavora a fare un reportage in India su uno strano incidente capitato a una trapezista. La donna, rimasta ferita durante un esercizio acrobatico senza rete di protezione, era caduta uccidendo il marito che aveva tentato di prenderla al volo. Intervistando la vedova, Patrick viene a sapere che nei circhi equestri indiani lavorano come trapeziste bambine minorenni. Queste vengono cedute dai genitori indigenti per svolgere un'attività che, per quanto pericolosa, rimane l'unica alternativa alla prostituzione. Ma il capo della rete televisiva non è interessato a questo argomento, trova inoltre il servizio giornalistico di Patrick poco avvincente, e pretende che si rechi a intervistare il domatore di leoni. Durante le riprese, avvicinando troppo il microfono alla gabbia delle belve, la mano di Patrick viene artigliata dalla zampa di un leone e divorata.

L'incidente, ripreso in diretta televisiva, porta Patrick, giornalista non particolarmente noto, alla ribalta della cronaca. Una sua ascoltatrice gli offre la mano del marito, morto anch'esso in un infortunio, per un eventuale trapianto. Pretende però una contropartita: un figlio. La donna, infatti, desidera ardentemente la maternità, che il defunto marito, sterile, non era stato in grado di darle.

Nel romanzo si riscontrano alcune incongruenze. L'autore non spiega ad esempio il motivo per cui Patrick, bello, simpatico, benestante, sexy e gentile, abbia solo relazioni a  livello molto superficiale con l'altro sesso, fino a quando non incontra la donna che gli dona la mano del defunto marito. E' ben vero che lui è reduce da un matrimonio fallito, ma è il comportamento femminile che appare del tutto anomalo, dal momento che in genere le donne cercano relazioni stabili. Lo scrittore si limita a dire che c'era qualcosa di decisamente troppo fragile in Patrick Wallingford. Le donne cercavano sempre di proteggerlo. In un altro punto del libro viene aggiunto che Patrick è immaturo, ma come spiegazione rimane poco convincente: se le donne stringessero relazioni durature soltanto con uomini maturi, la razza umana si sarebbe già estinta.

L'autore inoltre non spiega cosa spinga il giornalista, così ricercato dal sesso femminile, a innamorarsi di una donna della sua stessa età (trentasei anni), provinciale, non particolarmente colta né particolarmente bella. Di lei viene detto che era piuttosto minuta, attraente, con un tono di voce eccezionalmente sexy e accanita tifosa della locale squadra di rugby, sport di cui Patrick non era assolutamente interessato prima di conoscerla. Dopo il rapporto sessuale avuto al loro primo incontro - rapporto voluto da lei in quanto era in periodo di ovulazione - la relazione viene praticamente interrotta e Patrick, modificando radicalmente il comportamento tenuto con l'altro sesso, dovrà farle una corte assidua per cercare di convincerla a sposarlo.

Nonostante le incongruenze sopra accennate, la storia si snoda piacevolmente, intervallata da alcuni flash sulla singolare vita del chirurgo che sottopone il giornalista all'operazione di trapianto.

Non bisogna aspettarsi un romanzo impegnato, ma la narrazione è molto coinvolgente e solletica il lato romantico femminile e quello maschile dell'avventura salace. La scrittura è scorrevole ed il tono piacevolmente ironico.

John Irving è un ottimo intrattenitore e riesce a rendere avvincente una storia improbabile. Se non sapete cosa leggere sotto l'ombrellone, consiglierei caldamente questo romanzo, con l'avvertenza che potreste scegliere di trascurare i bagni per arrivare a scoprirne il finale.

Giudizio:

+3stelle+ (e mezzo)

Dettagli del libro

  • Titolo: La quarta mano 
  • Titolo originale: The Fourth Hand 
  • Autore: John Irving
  • Traduttore: Giovanni Pannofino 
  • Editore: BUR
  • Data di Pubblicazione: 2004 
  • Collana: Scrittori contemporanei 
  • ISBN-13: 9788817001823
  • Pagine: 378
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 7,50 

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