22 giugno 2013

Il Ritornante - Lorenzo Manara

"La speranza di vita di un uomo, da queste parti, è circa cinquant'anni. La mia è di tredici giorni esatti. Il marchio con cui sono stato maledetto si dissolve rapidamente e la sua scomparsa significa morte. C'è un solo modo per mantenerlo integro e riavviare il conto alla rovescia: uccidere. Potrei andare avanti così per l'eternità... Immortale? No, sono solo un ritornante."




Recensione

Il prologo di questa storia ha inizio ai primi del '600 con Giovanni dalle Bande Nere e il suo mentore, Jacopo Salviati, che, durante una battuta di caccia al cinghiale, vengono gravemente feriti. Sarebbero sicuramente morti se, raggiunto un convento, non fossero stati sanati dal potere sovrannaturale che si sprigiona da uno strano cubo. Si trasformano così in "ritornanti".
A distanza di secoli -così si presume in mancanza di una spiegazione da parte dell'autore-, possiamo immaginare che gli avvenimenti che seguono l'antefatto si svolgano in una Toscana di un mondo parallelo, e precisamente in una città industriale simile alla Londra del diciottesimo secolo, ma tecnicamente più avanzata (ci sono mitragliatrici Gatling, macchine fotografiche ed automobili). Oltre ad essere coperta da una densa cappa di smog dovuta alle ciminiere dell'industria siderurgica in funzione, la città è caratterizzata da quartieri degradati, miseria e operai sfruttati. In questo contesto si fronteggiano bande di criminali senza alcun controllo da parte delle autorità con cui sono spesso conniventi.
Protagonista di questa storia è Nero de' Medici, sedicente giornalista, che si trova immischiato in una guerra fra bande. Preso prigioniero, è costretto a percorrere i vecchi sotterranei del convento distrutto in cui il suo avo Giovanni era stato risuscitato in grazia dei "cubi". Nei sotterranei vivono esseri mostruosi che si nutrono di carne umana. Durante uno scontro fra questi mostri e tre bande in conflitto fra loro, Nero viene ferito a morte ma, a contatto con un "cubo", risuscita diventando un "ritornante". Accanto al protagonista si muovono personaggi minori quali il suo migliore amico, Ettore Dandy, che -come si evince dal cognome- è sempre particolarmente elegante; Arianna, la ragazza innamorata di Nero, e un folto gruppo di "cattivi". Avventure rocambolesche e colpi di scena si susseguono senza soluzione di continuità, ma questo libro, primo di una serie, si arresta quando il nostro protagonista torna nei sotterranei per trovare il modo di ridiventare una persona normale e coronare il sogno d'amore con Arianna. Forse è per la repentina fine di questo primo libro che permangono alcune perplessità, specialmente in relazione ai mostri. La& loro comparsa è da collegare ai "ritornanti", ma non sono chiare le modalità ed i tempi di formazione. In un caso essi emergono dal vomito di un uomo il cui braccio, tranciato poco prima, si riforma a contatto con il "cubo", ma quando Nero de' Medici diventa ritornante, le creature mostruose non si formano.

Il romanzo, indubbiamente originale (l'autore è anche al lavoro su una trasposizione a fumetti), è indirizzato a un pubblico adolescenziale senza troppe pretese linguistiche e logiche, ma desideroso di immergersi in un avvincente libro di avventure.
Prima dell'autopubblicazione l'autore avrebbe dovuto provvedere a fare un buon editing. Diverse frasi sono involute ancorché comprensibili (come ad esempio: "ondeggiava i glutei consapevole dello sguardo che attraeva a sé con il corpo"), altre ermetiche ("il sangue pompava così fortemente nelle vene da costringere ad afferrarsi il collo per evitare che quel potente flusso ematico implodesse da un momento all'altro"), altre frasi sono concettualmente errate ("fino a che la vecchiaia non lo avesse colto nel sonno", il che dimostra, se ce ne fosse bisogno, che l'autore è molto giovane e non si è ancora accorto che la vecchiaia non coglie nessuno nel sonno, ma è graduale come la calvizie). Si notano poi diversi errori grammaticali (piccole stradine, piccoli passettini, eccetera) e tempi verbali errati, avendo l'autore una vera idiosincrasia verso i trapassati prossimi cui antepone i passati remoti.
Dialoghi e frasi altisonanti sono più confacenti al fumetto che a una narrazione e, come ogni fumettista che si rispetti, l'autore è bravo nelle descrizioni, dimostrando una capacità rara in un giovane esordiente. Molti dei paragoni espressi sarebbe stato meglio tralasciarli perché, oltre ad essere talvolta discutibili, appesantiscono il racconto. Molto buona l'idea di trasformare in "ritornante" proprio Giovanni dalle Bande Nere, vista l'aggressività sempre dimostrata in vita dal giovane condottiero della famiglia de' Medici, macchiatosi di diversi omicidi e osannato da Machiavelli. Ancorare la saga a fatti storici documentati rende inoltre il racconto meno astratto.
Gli errori linguistici influiscono notevolmente sul giudizio del romanzo, ma auguro all'autore la stessa fortuna del suo quasi omonimo Milo Manara nel campo del fumetto.

Giudizio:

+1stella+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il Ritornante
  • Autore: Lorenzo Manara
  • Editore: Amazon
  • Data di Pubblicazione: 2013
  • ASIN: B00D1AEW5A
  • Pagine: 379
  • Formato - Prezzo: Ebook Kindle -  0.99 €

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