13 marzo 2013

La maschera di Belleville - Flavia Maria Macca

Michelle Perrin, una studentessa universitaria di ventiquattro anni, sta correndo nel quartiere di Belleville a Parigi, cercando di sfuggire a un misterioso uomo mascherato che la sta inseguendo. Purtroppo, l'uomo la raggiunge e la rapisce. Cosa c'è dietro il rapimento di Michelle? Quale torbida storia? Il commissario Claude Roche e i due ispettori, Alex Renard e Henry Rupert, si troveranno a dover districare un'imbrogliata matassa che li porterà ad indagare all'interno di una grande industria farmaceutica di Parigi, la Paris Pharma, e a fare i conti con una serie di omicidi seriali. Un romanzo che descrive i pericolosi percorsi e le deviazioni della mente umana, ai quali si intrecciano i sentimenti più veri: l'amore e l'amicizia.

Recensione

Abbastanza originale questo romanzo d'esordio di Flavia Macca, la quale dimostra di saper scrivere con proprietà e disinvoltura. Buona anche la caratterizzazione dei personaggi e intrigante l'atmosfera tenebrosa che riesce a creare e che ricorda per taluni aspetti quella nei racconti di Poe.

Se partiamo dal presupposto però che nella scrittura di genere, e in quella gialla in particolare, si è centrato il bersaglio quando non si arriva a scrivere una parola in più o in meno di quanto non sia necessario, il romanzo presenta, specie nella prima parte, un esubero di informazioni che rallentano notevolmente il ritmo.

Alcune di queste informazioni potevano essere posposte, altre indicate al più come note a piè pagina, ma la maggior parte poteva tranquillamente essere eliminata. Non c'era bisogno, ad esempio, di soffermarsi a descrivere con ricchezza di particolari le caratteristiche fisiche delle amiche di Michelle, la ragazza rapita, visto che fanno solo una brevissima apparizione all'inizio del romanzo: sarebbe stato sufficiente al più accennare che fossero due belle ragazze. Inoltre le informazioni che l'autrice rilascia al lettore devono essere pertinenti, dal momento che la sua missione, per quanto lodevole, non è quella di acculturare i lettori. Per fare un esempio, vanno benissimo le notizie sulla farmacologia per la cura dell'Alzheimer, ancorché possano sembrare astruse ai profani, meno bene che, indicando il luogo di ritrovamento del giubbetto macchiato di sangue di Michelle presso la tomba del fiorentino Cherubini, l'autrice aggiunga che la sua morte risalga al 1842. Se le sembrava indispensabile farne cenno, nel timore che il lettore lo confondesse con Jovanotti, poteva inserire la data nelle note.

Il linguaggio risulta spesso non appropriato. I giovani -e qui parliamo di studenti universitari e poliziotti di età poco superiore- hanno un modo molto diverso di interloquire fra loro rispetto a quello delle persone più anziane. Non si rivolgono l'un l'altro chiamandosi "vecchio volpone", né usano termini come "adorabili diavoletti" per riferirsi a ragazze eccitate sessualmente. Anche il linguaggio usato in un commissariato non è esattamente quello che ci si aspetterebbe in un collegio svizzero per signorine di buona famiglia. Si può immaginare al massimo che sia un mezzo gradino più elevato rispetto a quello usato in caserma. Pare inverosimile che un incazzatissimo commissario, per indicare un gruppo di giornalisti invadenti, si riferisca a loro come "imbrattacarte da strapazzo". E comunque, se anche l'autrice per propria esperienza si fosse mai trovata in un commissariato in cui tutti parlassero in punta di forchetta, avrebbe dovuto adattarsi ad usare un linguaggio più consono a quelle che sono le aspettative. La polizia francese è infatti conosciuta come una delle più dure d'Europa. I modi  dei "flic" sono spicci e mal si prestano alle formule di cortesia che la scrittrice mette loro in bocca anche nei momenti più drammatici.

I dialoghi, indispensabili nel colloquio con i testimoni, dovrebbero servire anche a spezzare la monotonia del reperimento delle prove materiali, ma quelli che l'autrice inserisce sono spesso ripetitivi e banali, tanto da renderne spesso superflua la stesura.

A interrompere le indagini intervengono anche le situazioni personali degli agenti incaricati del caso. L'autrice si ostina a ripetere quanto sia intelligente Roxane, la donna di cui è innamorato Alex -in pratica il protagonista della storia-, ma la ripetizione di un concetto non lo rende più verosimile. L'immaginario del lettore è rimasto colpito dall'attività di spogliarellista di Roxane, funzione per cui l'intelligenza non è notoriamente un requisito essenziale. Occorre "far vedere" qualcosa che dimostri la caratteristica che si voglia far risaltare. Per fare un esempio esplicativo ancorché assurdo, se a Roxane cadesse fuori dalla borsa, anziché un'edizione economica di "50 sfumature di grigio", un manuale di fisica nucleare, il lettore potrebbe pensare che oltre al corpo ha anche una testa degna di considerazione.

Per quanto riguarda l'intreccio, il romanzo appare inizialmente originale. Sui presupposti di un uomo scomparso misteriosamente quattro anni prima, una ragazza rapita e seviziata, un'industria farmaceutica che deve improvvisamente cessare la ricerca su un farmaco contro l'Alzheimer -che potrebbe dare lustro e ricchezza all'azienda- e una serie di omicidi, senza apparente motivo e connessione fra loro, si crea una giusta dose di aspettativa. Poi però la credulità del lettore viene messa a dura prova con giustificazioni al di fuori di ogni logica e il caso gioca un ruolo eccessivamente elevato nella soluzione del giallo. Sarebbe stato a mio avviso opportuno preparare adeguatamente certi passaggi nella ricerca degli indizi anziché lasciarli in balia della fortuna. Inoltre il romanzo, nella sua parte finale, diventa più lento e lacrimevole, snaturando in qualche modo il genere "poliziesco" e virando verso il sentimentale.

Si sa che l'opera prima di un esordiente, specie se così lunga e complessa come quella scritta dall'autrice, difficilmente può risultare pienamente soddisfacente. Tuttavia, a mio avviso, viste le buone capacità della scrittrice, un suggerimento adeguato da parte della casa editrice avrebbe potuto notevolmente migliorarne lo svolgimento.

Giudizio:

+2stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: La maschera di Belleville  
  • Autore: Flavia Maria Macca  
  • Editore: CIESSE Edizioni 
  • Data di Pubblicazione: settembre 2012 
  • Collana: Black & Yellow 
  • ISBN-13: 978-88-6660-052-7
  • Pagine: 320
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 18,00

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