7 ottobre 2012

Le nebbie di Vraibourg - Veronica Elisa Conti

Le nebbie di Vraibourg narra la storia del diciottenne Etienne Dorin che, dopo essere cresciuto in un collegio, viene convocato dal nobile Tancrède Des Essarts per istruire il figlio. Arrivato al castello della Guyenne, il giovane viene presto invischiato nelle nebbie del mistero che avvolgono il piccolo paese normanno di Vraibourg. A rendere più insidiosa la ricerca della verità è Dorian, il figlio di monsieur Des Essarts, che fugge via da ogni lezione per nascondersi, “animale immemore”, tra le ombre del bosco che circonda il castello, in un buio che protegge e consola dalla consapevolezza di essere un ragazzo, dicono in paese, toccato da Dio. In un inquietante scenario, intessuto di falsità e inganni, si muovono i personaggi delle Nebbie di Vraibourg, avvinti da una caleidoscopica catena di eventi e intrecci imprevedibili. Un romanzo sull’ambiguità che si macchia del sangue della vendetta; una celebrazione gotica del rancore quando si arma di fine e diabolica astuzia.

Recensione di Morwen

Se avessi solo tre parole a disposizione per poter recensire questo breve romanzo direi che si è trattato, per me, di una bella sorpresa.

Le nebbie di Vraibourg è un romanzo gotico classico, di cui condivide tutti i punti fermi del genere: un castello freddo e ammantato dalle nebbie, un protagonista orfano e ingenuo, una presenza schiva e misteriosa che infesta una piccolo borgo. Anche la trama è semplice: il giovane Etienne Dorin accetta l’incarico di precettore del figlio di Tancrède Des Essarts, signore del castello normanno di La Guyenne, sperando di affrancarsi da una vita passata da orfano in collegio. Arrivato nel borgo di Vraibourg si troverà, però, al centro di una rete di ambiguità e menzogne che tenterà di intrappolarlo, fino alla scoperta della verità sottostante.

Non dirò di più sulla trama per non svelare i numerosi colpi di scena della storia (che meritano di essere scoperti pagina dopo pagina), tranne che lo sviluppo ribalta completamente un presupposto fondamentale del romanzo gotico tradizionale. Qui, infatti, come si sentirà dire Etienne a un certo punto della storia, “la verità è brutta e banale”; esattamente come nel mondo reale.

Davvero un bel libro, anche per lo stile essenziale ma per nulla insipido della narrazione, che ha alcune pecche solo in alcuni repentini cambi di prospettiva durante la seconda parte: sarebbe forse stato più d’effetto concentrarsi solo su impressioni e sensazioni di Etienne, senza “inquinarle” con quelle provenienti da altri punti di vista.

Le nebbie di Vraibourg ha vinto il Premio Luigi Malerba per la narrativa e la sceneggiatura, nell’edizione 2011.

Giudizio:

+4stelle+

Recensione di Pythia

Un romanzo che si legge d'un fiato, non tanto per il suo spessore minimo quanto per la trama avvincente e la scrittura scorrevole che catturano il lettore e non lo lasciano andare fino all'ultima pagina.

La giovane autrice si diverte a creare un piccolo mondo sospeso in un tempo che fu, con strizzatine d'occhio alla tradizione delle educatrici alla Jane Eyre e un elenco del telefono che sembra preso dai romanzi di Zola.

Etienne, orfano cresciuto in convento, si trova assunto dall'uomo misterioso che se ne è caricato il sostentamento fino alla (odierna) maggiore età, nei panni di insegnante del figlio Dorian. Personaggio sfuggente, questo, che attrae come un buco nero tutta l'attenzione: creatura oscura e misteriosa, lo intravediamo grazie alla luce che gli altri personaggi proiettano attorno a lui - e più di tutti Etienne, protagonista e "cameraman" inconsapevole della vicenda. È infatti grazie a lui e ai suoi movimenti che conosciamo la storia e ne intuiamo i punti oscuri.

Primo tra questi, la scelta di Etienne come insegnante privato di Dorian: il giovane si chiede perché la scelta sia caduta proprio su di sé, quali meriti possa aver dimostrato e soprattutto perché sia stato preferito a docenti con maggiore esperienza di lui. L'inquietudine aumenta man mano che si addentra nella vita di Vraibourg, paesino dove tutti conoscono tutti e i segreti hanno vita breve, tanto quanto i torti l'hanno lunga.

Ciascuno dei personaggi inquadrati dell'occhio di Etienne è una vita a sé, ben caratterizzata e coerente, senza scadere nel cliché. Peccato non poter dire tanto di più, per evitare di svelare eccessivi dettagli e privare di gusto la lettura.
Che sotto sotto ci sia un mistero è palese fin dall'inizio, ma in pochi credo arriveranno a indovinarlo prima dell'epilogo. La tensione resta viva e costante per tutto lo svolgimento, con colpi di scena inaspettati: le poche svenevolezze di Etienne verso la sua bella non disturbano, anche se spesso ci si chiede il perché di questa sua preferenza - ma si sa, a diciott'anni capelli d'oro e occhi innocenti valgono più di mille parole.

Vincitore del Premio Luigi Malerba 2011: finita la lettura, si comprende il perché di questo onore. E se anche il romanzo non potesse vantare questo merito, non ne risentirebbe affatto: lettura consigliatissima, peccato per il il prezzo un po' altino.

Postilla: il mio personale gusto non ha incontrato la scelta delle anticipazioni a inizio capitolo, che tanto mi ricordano i flash in bianco e nero di N.C.I.S. e che, dopo la prima, ho sempre saltato in tronco.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Le nebbie di Vraibourg
  • Autore: Veronica Elisa Conti
  • Editore: Monte Università Parma
  • Data di Pubblicazione: Luglio 2012
  • Collana: Premio Luigi Malerba
  • ISBN-13: 9788878474048
  • Pagine: 182
  • Formato - Prezzo: Brossura - 15 Euro

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