10 maggio 2012

Scomparsa - Chevy Stevens

È una mattina d'estate qualunque per la giovane agente immobiliare Annie O'Sullivan. Quel giorno, le sue uniche preoccupazioni sono l'ennesima lite con la madre, l'open house da organizzare in una casa in vendita nel pomeriggio e la cena con Luke, il suo fidanzato. L'open house va per le lunghe, ma quando si presenta un potenziale acquirente dal sorriso gentile, Annie pensa che possa essere il suo giorno fortunato. Non è così. L'uomo le punta una pistola addosso e, dopo averla drogata, la chiude in un furgone. Al risveglio, Annie scopre di essere stata portata in una casa sperduta tra le montagne. Dove si trova? E chi è quell'uomo? Intrecciato con la storia dell'anno di prigionia che viene svelata durante gli incontri con la psichiatra - un secondo filo narrativo racconta l'incubo del ritorno dopo la liberazione: la lotta di Annie per ricomporre un'esistenza ormai spezzata, le ricerche della polizia per identificare il rapitore e il turbamento per la consapevolezza che questa esperienza, sebbene conclusa, è molto lontana dall'essere superata. Un thriller mozzafiato, una storia di paura e dolore, ma anche di sopravvivenza, della forza di raccontare e di esplorare i recessi più oscuri della psiche umana, dove la verità non sempre rende liberi.

Recensione di Pythia

Annie viene rapita: perde, in un attimo solo, la famiglia, gli amici, il lavoro, il contatto con il mondo esterno. Perde la propria libertà. E perderà anche sé stessa, costretta a fare i conti con la propria sopravvivenza in compagnia di un pazzo che potrebbe ucciderla da un momento all'altro. Le violenze fisiche e psicologiche cui è sottoposta la trasformano radicalmente.

L'incubo è finito, questo è quello che pensano tutti: ormai Annie è tornata a casa, si sta affidando alle cure di una psicologa, è ora di lasciarsi questo incubo alle spalle e guardare avanti. Ma ci sono ancora dubbi irrisolti, come anche irrisolto è il trauma della giovane.

Il lettore riceve le confidenze di Annie al posto della psicologa che la segue: è a lei infatti che la donna si rivolge nel raccontare il suo rapimento e il ritorno alla vita. Questa figura evanescente, senza un volto, senza una voce talvolta disturba: è una presenza che non si riesce ad individuare, che viene richiamata di tanto in tanto con un commento sul vestire, una domanda retorica, e che tutto sommato avrebbe anche potuto non essere affatto presente. La trovo una scelta strana, che mi ha convinta poco: ma è l'unica perplessità che ho nei confronti di questo romanzo.

Annie è un personaggio credibile, né eroina sopravvissuta al mostro, né nevrotica reduce da una tragedia: solo una donna provata duramente che cerca in tutti i modi di riprendersi la propria vita e che agli altri chiede solo rispetto - non compassione, non pietà, non falsa delicatezza. Dalle sue parole emergono chiaramente anche gli altri caratteri, ben definiti e obiettivi, nonostante il punto di vista del post-trauma. I due tempi della narrazione, il passato del rapimento e il presente del ritorno alla vita, si incastrano con coerenza senza strappi. La tensione è ben viva: all'inizio, quando Annie parla della propria prigionia, ma anche successivamente, quando capiamo che i conti non tornano.

L'autrice non risparmia dettagli crudi, che inquietano profondamente, eppure ci conquista nei panni di una donna che si scopre più forte di quanto avrebbe mai creduto, regalandoci un thriller ben congegnato e avvincente.

Giudizio:

+4stelle+

Recensione di Sakura

Annie O’Sullivan ha trent’anni quando, durante un’open house in una mattina d’estate, viene drogata e caricata su un furgone da uno sconosciuto che le era sembrato così gentile. David, così le ha detto di chiamarsi, ha intenzione di crearle una nuova vita, protetta in un nido sperduto tra le montagne. Annie dovrà comportarsi da brava padrona di casa, obbedendo alle ferree regole del Pazzo che scandiranno sonno, pasti, rapporti sessuali, igiene personale, bisogni fisiologici, ogni aspetto – insomma - della sua vita da prigioniera.

La storia della tremenda esperienza di Annie viene narrata in prima persona dalla stessa protagonista, che sta tentando di rielaborare il trauma frequentando lo studio di una psicologa (presenza muta, passiva spettatrice dei suoi resoconti). Potrebbe sembrare una semplice seppur agghiacciante cronaca di prigionia, se la storia si fermasse con la liberazione di Annie: ma c’è qualcosa che non torna, e la Stevens non ha ancora finito di stupire.

Scomparsa di Chevy Stevens non è certamente un romanzo eccellente: lessico e sintassi sono fin troppo semplici, alcuni personaggi (tra cui il Pazzo) rimangono piuttosto nell’ombra, la narrazione – sebbene non manchino dettagli disturbanti – riesce a restituire inquietudine ma non orrore.

Eppure il ritmo narrativo, che alterna le riflessioni di Annie e le difficoltà della sua vita presente alla cronaca della sua segregazione, è scandito in modo impeccabile, tanto che risulta difficile staccarsi dalle trecentosessanta pagine del romanzo prima della fine. Ad Annie, la cui personalità viene progressivamente annullata finché un istinto primordiale ancora più potente di quello della sopravvivenza le permette di reagire, va tutta la solidarietà di chi legge, ma è inevitabile, insieme alla rabbia e al disgusto, provare un pizzico di comprensione (una sindrome di Stoccolma da lettore, se vogliamo) nei confronti del Pazzo, il quale tra una violenza e un sopruso rivela stralci della malata storia personale che l’ha reso ciò che è.

La vicenda di Annie, per nulla irrealistica, sembra voler ricordare al mondo che la tragedia di queste donne – spesso bambine – sottratte alla loro vita, martirizzate nel fisico e nella psiche, plagiate, non termina con la loro liberazione, e che il ritorno alla normalità è pressoché impossibile: ciò è vero tanto più nel caso di Annie, la cui storia rivela retroscena finali peggiori di un pugno nello stomaco.

Un’ottima opera prima, in definitiva, la cui lettura è sconsigliata alle persone particolarmente sensibili riguardo al tema trattato proprio a causa del modo realistico con cui è reso.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Scomparsa
  • Titolo originale: Still Missing
  • Autore: Chevy Stevens
  • Traduttore: Velia Februari
  • Editore: Fazi
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • ISBN-13: 9788864112466
  • Pagine: 361
  • Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - 18.60 Euro

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