11 luglio 2011

Diario di lettura: 1984 - George Orwell

Winston Smith lavora per il Ministero della Verità a Londra, la capitale del Settore Uno. Il Grande Fratello scruta da ogni poster, la Polizia del Pensiero è in grado di scoprire ogni atto di tradimento. Quando Winston si innamora di Julia, scopre che la vita non deve essere per forza ebete e vuota e si risveglia per nuove possibilità. A dispetto degli elicotteri della Polizia che sorvolano e sorvegliano dall'alto, Winston e Julia cominciano a mettere in dubbio il ruolo del Partito; vengono condotti verso una cospirazione.
Ma il Grande Fratello non può tollerare il dissenso, neppure solo mentale. Per i ribelli con la capacità di sviluppare un pensiero originale ha inventato la Stanza 101...

Il diario di lettura

La guerra è pace
la libertà è schiavitù
l'ignoranza è forza

Questo mantra accompagna il lettore dall'inizio del racconto di Winston Smith - nome così banalmente britannico che più non si potrebbe - fin quasi alla fine.
Quasi perché mancano ancora un po' di pagine da consumare.
Curiosamente leggendolo sono riemerse nella mia memoria le immagini di un vecchio adattamento televisivo che avevo visto da bambino, nello stesso modo in cui ai personaggi del romanzo di fantapolitica (fanta?) appaiono piccoli frammenti di memoria da un passato recentissimo, eppure diventato remoto se non del tutto sparito per le manipolazioni che il Partito opera sulle coscienze: si trattava delle sequenze in cui Winston, grazie a Julia, scopre, o meglio riscopre il profumo del caffè vero, del pane, della marmellata.
Un po' come le madeleine della zia Lèonie di Marcel Proust, queste percezioni sono la porta che apre uno spiraglio su un passato diverso. E accendono la speranza anche di un futuro diverso.

Per questo sono proibiti: sono atti di psicoreato, come vengono chiamati nel nuovo linguaggio creato dai tecnocrati di Oceania, uno dei tre super-stati (gli altri due sono Estasia ed Eurasia, quest'ultima citata dai Muse nel loro canzone United State of Eurasia).

Uno dei momenti fondamentali nella costruzione del credo del Socing, l'ortodossia ideologica al pensiero del Grande Fratello, figura mitica e forse neppure reale, il 'Bispensiero' (la capacità di non far collidere due proposizioni diametralmente opposte), passa attraverso la costruzione di un linguaggio il più limitato possibile, la 'Neolingua', che limiti il più possibile la facoltà del pensiero autonomo: la maledizione di Babele, la confusione biblica delle lingue si rivela essere in realtà una benedizione; la molteplicità e il frastuono garantiscono la libertà, al contrario l'eccesso di semplificazione portano al pensiero unico...

Qui venivano prodotti giornali-spazzatura, che non contenevano altro se non sport, cronaca nera, oroscopi, romanzetti da quattro soldi, film intrisi di sesso e canzonette melense composte da strumenti meccanici...

La tecnica del panem et circenses nell'era moderna si trasforma, al posto del circo ci sono i nuovi media, che danno alla propaganda un significato nuovo, di portata inimmaginabile: i teleschermi del Partito hanno assunto l'aspetto seminascosto delle migliaia di webcam, telecamere e occhi satellitari che ci seguono ogni giorno. La produzione di contenuti per l'anestetizzazione delle coscienze è ormai un sistema rodato, l'ideologia del soft power, il controllo delle masse attraverso l'informazione (o disinformazione) piuttosto che gli eserciti, teorizzata dal sociologo Mattelart un ventennio fa era già contenuta in profezia nel romanzo di Orvell.

Il 1984 non è ieri, è oggi:

Chi controlla il passato controlla il futuro, e chi controlla il presente controlla il passato.

Così scandisce uno degli slogan del Partito, un'organismo totalizzante al punto di non avere neppure un nome, così ripete O'Brien nelle sedute di rieducazione di Winston Smith: la sua figura riassume in pochi tratti (gli occhiali, l'andatura, la solidità) tutta la lunga tradizione letteraria legata alla figura dell'Inquisitore. Dal Dostoevskij dei Fratelli Karamazov a Poe di Il pozzo e il pendolo, fino al posteriore Bernardo Gui da Il nome della rosa, l'Inquisizione indossa la maschera del controllo del pensiero. L'Inquisitore ricerca il bene dell'individuo sollevandolo dalla fatica di scegliere e liberandolo dal fardello della libertà.

Il Grande Fratello (meglio secondo l'originale il Fratello Maggiore) incarna il controllo totale sulle coscienze e l'annullamento del tempo, che si cristallizza in un presente continuo, senza prima nè poi, fatto di noia, annichilimento e fame.

Anche i sapori e gli odori in questa dimensione di 'ucronia' tendono a svanire: sono una parte di quella memoria che, costruendo la coscienza dell'individuo, va eliminata. Anzi va asservita al Bispensiero: dev'essere tanto malleabile da poter essere modellata a seconda delle esigenze del Partito. Da poter ammettere che 2+2=5 senza avvertire contraddizioni.

Nella nostra società coloro che hanno un maggior grado di consapevolezza riguardo ciò che sta accadendo sono anche i più lontani dal vedere il mondo per quello che è realmente. In generale più profonda la comprensione, più forte sarà la delusione: più si è intelligenti, maggiore il grado di follia.

Ancora una volta mentre leggo mi ritornano in mente le parole di uno pseudo-inquisitore: in uno dei volumi proibiti della biblioteca segreta di 'Il nome della rosa' Adso da Melk legge un passo biblico tratto da Qohelet (1, 13): "ed è per questo che nel grande sapienza risiede un grande e colui che allarga la conoscenza aumenta anche la sofferenza".

Le riflessioni storiche che introducono gli ultimi capitoli del romanzo ucrònico di Orwell potrebbero essere prese anche da un manoscritto medievale, dunque. Di questi giorni è la notizia arrivata su tutte le prime pagine del mondo dello scandalo sul controllo e le intercettazioni attraverso una rete capillare gestita dai tabloid dell'impero della comunicazione e dell'informazione del 'cittadino Murdoch': il sistema aveva il - quarto e oltre - potere di 'ascoltare' le vite degli altri, e questi altri erano potenzialmente tutti coloro che potevano entrare negli ingranaggi di un meccanismo di potere globale.

"Nulla di nuovo sotto il sole" commenterebbe, ancora una volta preveggente, Qohelet (1,10)...

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: 1984
  • Autore: George Orwell
  • Traduttore: Gabriele Baldini
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 1949
  • Collana: Oscar Classici Moderni
  • ISBN-13: 9788824710336
  • Pagine: 326
  • Formato - Prezzo: Brossura, Euro 11,00

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