8 giugno 2011

Vendetta! - Marie Corelli

Immaginate che i vostri parenti e amici vi credano morti di colera. Di essere sepolti vivi e di risvegliarvi in una bara. Adesso, immaginate il disperato tentativo di risalire alla luce dagli oscuri meandri della vostra tomba per poi scoprire qualcosa di ancora più terribile... Nella Napoli di fine Ottocento, il conte Fabio Romani scopre un'atroce verità e decide di mettere in atto il suo castigo. Irriconoscibile e invecchiato dal colera, il conte assume una nuova identità e trova il modo di reinserirsi nell'alta società partenopea, riallacciando così sotto mentite spoglie il rapporto con la moglie che lo crede morto. Il tutto per portare a termine il suo diabolico piano di nemesi. "Vendetta!" è un'opera che celebra la follia, l'orrore e la decadenza umana al massimo stadio di degenerazione, e che ha fatto di Marie Corelli la regina del tardo-gotico di età vittoriana.

Recensione

La Vendetta così come la concepisce Marie Corelli è decisamente un piatto da servire freddo, o meglio, gelido come la cripta che accoglie le spoglie, mortali ma non morte, del creduto fu Fabio Romani.
Novello Edmond Dantes, il nostro conte si fa beffe della tomba risorgendo più ricco che mai e pronto a deporre i suoi tesori ai piedi della sua angelica moglie, ma il destino ha in serbo per lui un altro tiro e gli tocca assistere, da un posto di prima fila, alla metamorfosi dell'angelo in demone tentatore e traditore.

Ha inizio così questo secondo romanzo della scrittrice di età vittoriana Marie Corelli, datato 1886 e per la prima volta tradotto in italiano. Voce narrante dell'opera è lo stesso Fabio:

Io che scrivo queste pagine, sono morto. Legalmente morto - le prove sono evidenti - morto e sepolto!
E la sua è una voce amara, disillusa, è la voce di chi ha deciso di portare a termine ciò che il colera aveva iniziato: uccidere se stesso, uccidere l'ingenuo conte Romani per rinascere come il cinico e freddo Cesare Oliva. Trasformazione, va detto, alquanto miracolosa, che avviene nel giro di qualche giorno grazie all'osservazione di un vecchio lord inglese dal quale il redivivo conte mutua gesti, atteggiamenti, tono di voce e fa un lavoro così accurato che neppure sua moglie sarà in grado di riconoscerlo.
Tornato dall'oltretomba Fabio Romani si fa artefice della sua vendetta diventandone sceneggiatore, regista ed interprete principale e ponendo una cura maniacale ad ogni dettaglio:
Andai a dare un' occhiata al palcoscenico allestito per un'importante scena del mio dramma, e controllai che l'ambiente, le luci e gli effetti generali fossero tutti in perfetto ordine.

Le scenografie sono impeccabili e tratteggiate con tale cura dall'autrice da farci pensare che, più che narrare una storia, ella stia mettendo in scena una revenge tragedy, genere tanto caro a Shakespeare che nel libro viene definito "il miglior poeta del mondo".

Nel libro si intrecciano i più diversi generi letterari: dal racconto di memorie al romanzo gotico passando per il feuilleton e il melodramma. Il risultato è una miscela che in certi punti risulta efficace e coinvolgente ma in altri stanca ed annoia il lettore. Questo avviene soprattutto quando l'autrice dà sfogo alle sue pretese moralizzanti e comincia lunghe tirate sulla corruzione del suo tempo e sulla disonestà delle donne dell'alta società, che se in un primo momento servono a meglio caratterizzare la personalità del misogino conte, a lungo andare risultano ripetitive e infarcite di luoghi comuni.

Noi uomini di mondo, che abbiamo una posizione da mantenere, consideriamo poco o niente la femminilità contadina; dobbiamo sposare le "signore", le ragazze cosiddette "raffinate [...] mentre le fanciulle immacolate come Lilla diventano troppo spesso schiave nelle case di comuni artigiani o braccianti.

Una nutrita serie di topoi viene snocciolata anche per caratterizzare Napoli e i suoi abitanti che, ovviamente, vivono cantando canzoni d'amore, bevendo caffè a tutte le ore, suonano il mandolino e ballano per riscaldarsi durante l'inverno "o ciò che i napoletani riconoscono come tale" perché a Napoli, si sa, il sole non scompare mai (ad eccezione del momento finale, ma solo per attingere ad un altro topos letterario: quando uno sta per raggiungere il culmine della sua vendetta la tempesta è d'obbligo).

Fatta eccezione per queste parti che agli occhi dei lettori contemporanei risultano anacronistiche, credo che l'esperimento della Gargoyle sia interessante perché permette la riscoperta di una personalità singolare come quella della "Queen of Victorian best-seller".

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Vendetta!
  • Titolo originale: Vendetta! The story of One forgotten
  • Autore: Marie Corelli
  • Traduttore: M. Meloni
  • Editore: Gargoyle Books
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • Collana: Storie
  • ISBN-13: 9788889541548
  • Pagine: 345
  • Formato - Prezzo: Brossura - 15,00 euro

2 Commenti a “Vendetta! - Marie Corelli”

  • 8 giugno 2011 alle ore 15:27
    Ivanalessia says:

    Di questa autrice ho letto da poco Ziska-la strega delle piramidi e il suo primo romanzo: l'idillio dei due mondi.
    Mi piace molto e spero di leggere al più presto vendetta

  • 8 giugno 2011 alle ore 22:02

    A differenza dei due che hai citato in questo romanzo non ci sono elementi propriamente soprannaturali, diciamo che il "gotico" sta più nelle atmosfere e nelle ambientazioni. Da quello che ho capito alla Corelli piaceva spaziare molto con la creatività...

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