23 giugno 2011

Tam_9.0 - Alessio Gradogna

"Tam_9.0" è una storia in bilico tra erotismo, perversione, possesso, avidità, materialismo, gelosia e ossessione. Una torbida discesa nel buio della mente, nel quale il sesso diviene un nemico capace di condurre verso il limite della follia. Brian e Tamara sono amanti, e godono di una straordinaria ed appagante sintonia sessuale. Un giorno lui le propone di provare a mettere a frutto le loro capacità per ottenere un guadagno economico, e le chiede di diventare una webcam girl. Tamara accetta, in breve tempo scopre un mondo che la entusiasma, e diventa una stella del sesso virtuale, idolatrata dai clienti che spiano i suoi conturbanti spettacoli attraverso il computer. Quello che era iniziato come un gioco, si trasforma però gradualmente in un incubo: Tamara non può più fare a meno di esibirsi, e Brian si sente trascurato, tradito, preso in giro. L'uomo perde il controllo della propria vita, e inizia a covare propositi di vendetta...

Recensione

La protagonista di questo libro è un personaggio da lettura estiva, l'aggettivo “facile” la connota nella sua interezza, dai capelli rosso fuoco alle caviglie strette. Tamara non è solo facile sessualmente, è facile in qualunque aspetto che la riguardi.

È facile a prendere decisioni, a chiudere un rapporto, a diventare una webcam girl, ad ambire a soddisfare più clienti possibili per fare soldi e comprarsi ninnoli, a sopportare quella lagna di Brian, l'amante che spinge Tam nel sesso internauta e il lettore nella storia. Tam è facile da giudicare, il lettore capisce subito da quale parte della bilancia si manifesta la giustizia, e di solito non è quella dove la psicosi manovra un corpo femminile. La protagonista si lascia prendere la mano, trascura il suo protettore e fa del suo secondo lavoro una mania, o almeno questo è quello che ci dice Brian. Quello che ci vuole fare credere. O almeno questo è quello che vuole l'autore per preparare un finale a sorpresa, che pone tutti sopra il carro dei perdenti. Una storia estiva, un gelato da gustare sotto l'ombrellone ma di cui non si capisce il gusto: c'è il sesso ma non c'è erotismo, c'è la tensione di un omicidio ma non c'è assassino o vittima, c'è la voglia di psicoanalisi ma poi ci si ripensa tanto ci sono i soldi, ci sono due personaggi noiosi, una può vestirsi di pizzo e l'altro brandire un coltello ma la voglia di leggere altro prima o poi prende. Che Brian sia geloso di ciò che ha creato, e si scopra un uomo uguale a tanti altri poco importa. Si lamenta per tutto il libro mentre Tam geme di fronte a una webcam. Durante la lettura si sente una vocina che ripete “Brian levati dalle scatole e fammi vedere cosa fa Tam”, e poi dopo aver visto Tam la vocina continua “Ma non è meglio leggere l'ultimo di Stephen King?”. E tra una vocina e l'altra il libro viene riscritto secondo regole che non sono dell'autore. L'incipit è un'eiaculazione precoce, uno spogliarello prematuro, si dà troppo al lettore per poi non riuscire a gestire il ritmo durante la narrazione. L'explicit al contrario è un coito interrotto, vuole indurre alla riflessione senza concedersi del tutto. Il piacere bisogna saperlo gestire dall'inizio alla fine.

È una questione di ritmo e non solo di realizzazione, un'idea va gestita e non espansa per includere più generi se non strettamente necessario. In ogni caso questo libro può definirsi un esempio di scrittura maschile, soprattutto nei dialoghi. La resa del personaggio femminile è un altare sacrificale per delineare quello maschile e comprenderne l'evoluzione. Peccato che tutto langue in un sentore di déjà vu. Basta accendere la televisione e guardare Italia 1.

Giudizio:

+2stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Tam_9.0
  • Autore: Alessio Gradogna
  • Editore: CIESSE Edizioni
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • Collana: Pink
  • ISBN-13: 9788897277798
  • Pagine: 134
  • Formato - Prezzo: Brossura - 13,00 Euro

5 Commenti a “Tam_9.0 - Alessio Gradogna”

  • 24 giugno 2011 alle ore 17:32
    Anonimo says:

    Ciao! Ho letto il libro e mi è sembrato un bel racconto, Tamara è un personaggio ambiguo, egoista e sensuale, Brian un uomo superficiale e avido. E' Brian a parlare, racconta una storia di sesso che scivola nella gelosia e poi nella follia... non mi è sembrato così dejà vu. Molto bello il finale, davvero non me lo sarei aspettato! In totale l'ho trovato emozionante, credo che sia ben strutturato e molto ben scritto, ma questo, ovviamente è solo la mia opinione. Luisa

  • 24 giugno 2011 alle ore 19:45
    sakura87 says:

    Ciao, Luisa, benvenuta! Qui i pareri, anche e soprattutto contrari, sono bene accetti tra i commenti =)

  • 24 giugno 2011 alle ore 19:58
    Lorem Ipsum says:

    Ciao Luisa,
    ti ringrazio per il commento. Trovo stimolante confrontarmi su pareri discordi soprattutto se riguardano i libri.
    Per quanto riguarda l'opera effettivamente non è scritta ma gestita male. La storia di per sè non è originale quindi bisognava puntare sullo stile e i personaggi.

    Per qualunque chiarimento sono a disposizione.

    Alla prossima

  • 4 luglio 2011 alle ore 11:44
    Anonimo says:

    Gentile Lorem,
    sono Alessio, l'autore del romanzo.
    Dopo un momento di riflessione ho deciso di scrivere un commento relativo alla sua recensione.

    Premetto che ovviamente ogni parere è lecito e sacrosanto, quindi lei è liberissima di esprimere il suo giudizio. A me però pare che il libro sia stato trattato in maniera non sufficientemente approfondita.

    Leggendo la sua analisi mi sembra di cogliere una certa irritazione, dovuta al fatto che forse lei ha inteso TAM_9.0 come un romanzo "maschilista", nel quale la donna è soltanto un "altare sacrificale", un oggetto "facile in ogni aspetto".
    Be', in realtà il senso del libro segue un percorso diametralmente opposto: è la donna infatti a essere il soggetto forte, il fulcro su cui ruota la narrazione, il personaggio scaltro e vincente, che mantiene le redini del gioco. Brian, invece, non è altro che un burattino, un individuo indeciso, tremolante, solo e in fondo disperato, così come i "clienti" che assistono agli spettacoli di TAM: sono dunque gli uomini a porsi come soggetti negativi della vicenda, non certo le donne.

    Lei afferma che nel romanzo "c'è sesso ma non c'è erotismo": certo, è ovvio che sià così. La catalogazione "thriller erotico" è utile affinché i distributori possano inserire il libro in un genere specifico, ma è chiaro come il sesso sia soltanto una cornice, dentro alla quale si sviluppa il vero senso della storia, ovvero la discesa all'Inferno di un uomo che gradualmente perde contatto con la propria razionalità e si smarrisce in un pericoloso labirinto senza uscita.

    Qualche sera fa ho effettuato la prima presentazione pubblica del libro, e con il pubblico presente, che aveva letto il romanzo, si è sviluppata un'interessante discussione relativa al tema dell'ossessione, al controverso mondo delle webcam girls, all'ambigua moralità dei due personaggi: argomenti pregnanti, a cui lei nella recensione nemmeno accenna, limitandosi ad affermare che Brian "si lagna tutto il tempo" e che Tamara "è facile da giudicare".

    Se mi è consentito dirlo, queste mi sembrano affermazioni assai grossolane, e nient'affatto esaustive.

    Lei inoltre dice che leggendo questo romanzo si ha "un sentore di deja vu", che la storia "non è originale", e che per avere prodotti simili "basta guardare Italia Uno". Per favore, mi dica i titoli di altri romanzi ambientati nel mondo delle webcam girls, e di programmi televisivi che abbiano trattato l'argomento in quest'ottica specifica.
    Mi dica i titoli, perché sinceramente a me non ne viene in mente nemmeno uno.

    Siamo circondati da trasmissioni relative al sesso in ogni momento, ma questo romanzo segue strade molto differenti: sicuramente ha dei difetti, e può darsi che come lei sostiene non sia stato sviluppato nella maniera migliore, ma mi pare vada ben oltre alla semplice storia da programma televisivo.

    In conclusione, spero che lei non mi giudichi come il classico scrittore irritato per aver ricevuto una recensione negativa. Come ripeto, è liberissima di esprimere il suo parere, ci mancherebbe. Per fortuna mi stanno arrivando molti riscontri positivi. Lei la pensa all'opposto, ci sta, va bene così. Sono e saranno i lettori a giudicare.

    Quello che però mi dispiace, è il fatto che il libro sia stato liquidato in modo frettoloso e superficiale.

    Cordiali saluti.
    Alessio

  • 4 luglio 2011 alle ore 23:18
    Lorem Ipsum says:

    Gentile Alessio,
    la ringrazio per la sua analisi, ricca di spunti.
    L'autore è quello che ha la chiave interpretativa più vicina alla verità. Vero è anche che ogni lettore è libero di trarre da un'opera ciò che più preferisce.

    Anche la mia recensione è soggetta a interpretazioni. Esempio ne è la sua, così attenta e ricercata. Potrei dirle che ha frainteso certi passaggi, e che grazie all'uso sapiente della parola maschilismo, lei ha rinchiuso il mio giudizio su una sfera determinata, da cui nè io nè lei potremo uscire. Ma non lo farò.

    Non si preoccupi, non la giudico il classico scrittore irritato per aver ricevuto una recensione negativa. Io invece le lascio la libertà di giudicarmi come meglio crede, magari leggendomi ancora e cercando di capire quali sono i miei parametri di giudizio.

    La invito di contro a inviarmi, se lo vorrà, qualche suo saggio sul cinema, in cui sono sicura di trovare esiti interessanti.

    In attesa di riscontro

    Lorem Ipsum

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