13 giugno 2011

Cicatrici nascoste - Antonio Paganelli

Cicatrici nascoste prende lo spunto da un fatto realmente successo, in Sicilia nel 1871. La storia raccontata scorre lungo l'arco temporale di un secolo: due personaggi della stessa famiglia, Rosa e Salvatore, la nonna e il nipote, ne sono i protagonisti. Salvatore, aspetta di andare in pensione per mettere ordine nella propria vita, per tirar fuori gli scheletri dagli armadi. Con onestà e rigore si tuffa nella memoria a far rivivere i momenti più salienti del suo passato, sia quelli poco limpidi di gioventù in epoca fascista sia quelli dolorosi della guerra. Al culmine di questa ricerca sbucherà, dal doppiofondo di un cassetto, una misteriosa vecchia cartella polverosa il cui contenuto metterà in discussione alcune sue certezze.

Recensione

Cicatrici nascoste non è un romanzo facile da commentare, perché la storia di Salvatore è in realtà un pezzo di storia del nostro paese, un passato così noto da sembrare scontato ma che forse raramente viene compreso nei suoi mille risvolti.
Salvatore nasce nella Sicilia degli anni '20 del secolo scorso e vive sulla sua pelle ogni momento dell'epopea fascista, dalla fulminea ascesa fatta di illusioni e violenze alla rovinosa caduta, pagando in prima persona e a caro prezzo le conseguenze delle scelte sciagurate del regime.
Come molti giovani dell'epoca, Salvatore si trova coinvolto un po' per caso e un po' per mancanza di alternative nei fasci di combattimento che si andavano organizzando in quel periodo, aderendo dapprima con quel moderato entusiasmo che nasce dal sentirsi parte di un gruppo, per poi cercare una scappatoia per tirarsi fuori dal fascio al primo nauseante impatto con la violenza cieca. Da quale momento la vita di Salvatore diventa un complicato esercizio di diplomazia, necessario per evitare di venir risucchiato dalle maglie di un regime sempre più invadente pur continuando a coltivare le proprie aspirazioni e i propri ideali. A sostenerlo in quella che si profila sempre più come la vita di un dissidente sono gli insegnamenti di nonna Rosa, donna forte e indipendente che l'ha allevato secondo un'etica che non accetta compromessi quando si parla di onestà e ideali.Anche nel personaggio di nonna Rosa si combinano finzione e realtà, perché una Rosa Tropea è veramente esistita, come dimostrano i documenti riportarti in appendice al romanzo e con ogni probabilità si trattava di una donna forte e coraggiosa se nella Sicilia di fine '800, ancora ragazzina, decide di sfidare le convenzioni e i pregiudizi portando in tribunale il religioso che tentò di violentarla e ucciderla.

Nelle intenzioni dell'autore la storia di Rosa dovrebbe intrecciarsi fortemente con quella di Salvatore, portandolo a scavare nel suo passato per risolvere un mistero che coinvolge lui quanto la nonna. In effetti, questo è uno degli aspetti meno riusciti del racconto, a mio parere, perché la figura di Rosa va e viene nel racconto con discontinuità, un attimo prima viene esaltata come fondamentale e poi sparisce per capitoli interi senza che nessuno la citi o ne senta la mancanza. Quando Salvatore, eseguendo delle ricerche per lavoro, incappa nel nome della nonna in merito ad un affare giudiziario, invece di essere stuzzicato a saperne di più, assurdamente accantona la cosa nel giro di un paio di righe, liquidando il fatto come una semplice coincidenza e bisognerà aspettare la fine del libro perché venga tirata fuori nuovamente. Questo atteggiamento fa parte di un altro aspetto un po' irritante, ovvero il fatto che il protagonista abbia un carattere contraddittorio: a volte si comporta con coraggio, sostenendo la propria posizione anche a costo di perdere dei privilegi o addirittura il lavoro, altre volte mostra invece un'atteggiamento quasi omertoso che lo spinge a scegliere la strada più comoda e a voltarsi dall'altra parte facendo finta di non vedere, atteggiamento aggravato da una certa tendenza a giustificarsi con scuse un po' deboli, della serie "avrei voluto intervenire ma è stato meglio così". Ciò è particolarmente evidente se si pensa alla condotta tenuta verso il collega insegnante ammanicato col partito che si scopre essere un pedofilo, o al tipo di rapporto che Salvatore instaura col figlio.

Per questo motivo ho trovato difficile affezionarmi al protagonista e appassionarmi veramente alle sue peripezie, impresa comunque non facile a causa di uno stile eccessivamente composto e distaccato. Se da un lato si apprezza l'assenza di toni eccessivamente melodrammatici, d'altro canto si è poco coinvolti da uno stile che a volte faceva pensare ad una relazione ministeriale, completa e dettagliata ma decisamente impersonale.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Cicatrici nascoste
  • Autore: Antonio Paganelli
  • Editore: Ciesse Edizioni
  • Data di Pubblicazione: 2010
  • Collana: Green
  • ISBN-13: 9788897277019
  • Pagine: 208
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 16,00

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