19 febbraio 2011

Dal libro al film: Pomodori verdi fritti alla fermata del treno

La locandina del film

Evelyne Couch (Kathy Bates) è un'infelice e pingue casalinga sulla quarantina. In una casa di riposo di Birmigham, in Alabama, fa la conoscenza della simpatica e stramba Ninny (Jessica Tandy), vecchietta dall'irrefrenabile parlantina, narratrice entusiasta del suo mondo di ricordi ambientati nella cittadina ormai quasi abbandonata di Whistle Stop.
Ed ecco che le lancette della ruota del tempo tornano indietro all'Alabama in un periodo che copre dagli anni '20 agli anni '60, quando Whistle Stop prosperava grazie alla presenza della ferrovia e si poteva ancora gustare un buon arrosto dell'enorme Big George (Stan Shaw) o mangiare un boccone degli ottimi pomodori verdi fritti di Sipsey (Cicely Tyson) giù al caffè presso la fermata del treno. Ninny le rivede ancora, la bellissima Ruth (Mary-Louise Parker) e l'infaticabile tomboy Idgie (Mary Stuart Masterson), devotissime l'una all'altra e legate da un profondo sentimento d'amore e fiducia. Idgie, che perso l'amato fratello maggiore ha ritrovato una ragione di vita in quella che avrebbe dovuto diventare sua cognata, e l'angelica Ruth, che pur di stare con lei ha trovato la forza di abbandonare il nuovo -e violento- marito.
Evelyne, stanca della sua grigia esistenza e dell'incuria del consorte, diviene sempre più dipendente dai racconti di Ninny, tanto da prendere Idgie a modello da imitare per superare le piccole avversità della vita. 

Idgie e Ruth in una scena del film

La versione cinematografica di Pomodori verdi fritti alla fermata del treno (1991) ha persino superato in fama il fortunato libro di Fannie Flagg. Il regista Jon Avnet decise di metterlo in scena dopo aver letto il romanzo, che l'aveva entusiasmato, ma a causa del limitato budget il progetto rischiò più volte di essere abbandonato, soprattutto a causa della particolare costruzione narrativa del libro che mal si prestava a una riduzione a sceneggiatura (vi si provò anche l'autrice stessa, ma dovette rinunciare a malincuore). Infine fu Jon Avnet stesso a occuparsene, e dopo tre anni, finalmente, la bozza finale fu pronta -con il beneplacito di Fannie Flagg.

Ninny ed Evelyne in una scena del film

Quel ch'è certo è che la versione cartacea contava innumerevoli personaggi con le loro storie, molti dei quali vennero giocoforza esclusi dalla trasposizione cinematografica. In tanti, inoltre, lamentano il fatto che il film glissi sulla relazione omosessuale tra le due donne, presentandole quasi come amiche del cuore: personalmente credo che il rapporto tra Idgie e Ruth non sia così esplicito nemmeno nel libro, e posso dire, nonostante la parola amore non venga mai pronunciata, di averle recepite più come coppia proprio nel film -forse perché seguiva l'evolversi della loro relazione molto più da vicino- che nel romanzo (in cui, come ho avuto modo di scrivere nella mia recensione, questa relazione è molto raccontata e poco vissuta). Tra le differenze sostanziali, Ruth nel film è la fidanzata di Buddy, il fratello che Idgie adorava, prendendo così il posto del personaggio cartaceo di Eva, mentre nel romanzo è una catechista battista in visita a Whistle Stop, e il suo ingresso nella famiglia Threadgoode non viene ben

L'edizione americana del libro
giustificato. Il film, diminuendo i personaggi e gli episodi collaterali, riesce a dare più spazio a ognuno di loro, rendendo molto più sentite le relazioni che instaurano. La conclusione (della storia di Evelyne Couch, non quella di Idgie e Ruth, che romanzo e film condividono quasi completamente – il film teatralizza appena appena la triste conclusione della vicenda), infine, diverge profondamente nelle due versioni, considerando anche che il film produce più di un dubbio sull'effettiva identità di Ninny, lasciando aperta l'ipotesi che possa trattarsi proprio di Idgie fino a un attimo prima dell'epilogo.

Il film può vantare le ottime interpretazioni di almeno due grandi attrici: Kathy Bates, già oscar come migliore attrice per la sua interpretazione in Misery non deve morire, e Jessica Tandy, premiata anche lei con l'oscar come miglior attrice per il film A spasso con Daisy.

Un ottimo film sulla forza dell'emancipazione e della solidarietà femminile, che muovendosi su un doppio binario mostra le problematiche razziali e sessuali degli anni della Grande Depressione e il grigiore della vita delle casalinghe americane degli anni Ottanta, bloccate dai precetti bigotti della loro infanzia in una società sul punto di esplodere. 



Il trailer italiano del film
La più recente edizione italiana del romanzo

1 Commenti:

  • 20 febbraio 2011 alle ore 11:12
    L.Z. says:

    In assoluto uno dei miei film preferiti!

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