18 febbraio 2010

Norwegian wood/Tokyo blues - Murakami Haruki

Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui.

Recensione

All'inizio era molto il mio scetticismo su Murakami e le prime pagine di questo libro non facevano altro che confermarlo.
Lento, quasi incomprensibile, freddo. Poi pian piano il racconto decolla e mi sono ritrovato risucchiato in una storia bellissima, giocata sui ricordi del protagonista, alter ego dell'autore.

La trama di per sé può sembrare già sentita: un uomo racconta dei suoi vent'anni da ragazzo "normale", tra la crescita personale e il contrasto interiore per l'amore verso due ragazze molto diverse tra loro, ma accomunate da una serie di tragedie che le faranno diventare "instabili" e bisognose di quella tranquillità che il ragazzo emana attraverso la sua anonima normalità. Il tutto durante il periodo delle rivolte studentesche giapponesi del biennio '68-'70, che rimangono comunque sempre sullo sfondo senza partecipare granché alla narrazione.

Detta così sembra una storia qualunque. Invece Murakami, con una delicatezza incredibile, riesce a fotografare perfettamente, grazie alla sua prosa fortemente descrittiva e ai personaggi ottimamente definiti, il disagio della maturazione e della rielaborazione del lutto, attraverso anche l'uso della musica e dei libri dell'epoca. Così il lettore si trova coinvolto emotivamente con i protagonisti senza che la narrazione scada nel morboso, soprattutto nei momenti di sesso.

In definitiva, è un libro che mi sento fortemente di consigliare. E' una storia fragile ma al tempo stesso forte, proprio come il ricordo di un'amore di gioventù perduto tra le pieghe del tempo ma ancora vivo nella mente di chi lo ha vissuto e può raccontarlo. La prosa lenta di Murakami e la storia infinitamente triste può scoraggiare il lettore (per questo non mi sono sentito di dare cinque stelle: rimane comunque un giudizio personale), ma questo rimane in ogni caso un capolavoro tra i romanzi di formazione orientali.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Norwegian Wood / Tokyo blues
  • Titolo originale: Noruwei no mori
  • Autore: Murakami Haruki
  • Traduttore: Giorgio Amitrano
  • Editore: Einaudi
  • Data di Pubblicazione: 2006
  • Collana: Super ET
  • ISBN-13: 9788806183158
  • Pagine: XX-379
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 9,80

3 Commenti a “Norwegian wood/Tokyo blues - Murakami Haruki”

  • 19 febbraio 2010 alle ore 08:54
    Lou says:

    Un bel romanzo di formazione. Non mi è dispiaciuto il suo ritmo "lento". E' stato il mio primo romanzo di Murakami, poi sono passata alla "Fine del mondo e il paese delle meraviglie": il genere è molto diverso, ma se apprezzate la prosa di Murakami leggetelo.

  • 19 febbraio 2010 alle ore 10:18
    sakura87 says:

    E' stato il mio primo Murakami, letto nell'estate a cavallo tra il diploma e l'università: inutile dire che non potevo scegliere un periodo migliore.
    L'ho adorato fin dal primo istante, è un romanzo di formazione profondo e onesto. Mi ha lasciato così tanto che non sono mai riuscita a commentarlo: dovrei provare a leggerlo per la terza volta. Chissà che effetto mi farebbe ora?
    Io gliele ho date, cinque stelline. E lo consiglio assolutamente.

  • 19 maggio 2014 alle ore 16:43
    Unknown says:

    Il primo che ho letti di M. e' stato 'l'uccello che girava le...' e sinceramente non mi era dispiaciuto ma neanche entusiasmato... Norwegian wood e' dolcissimo, e' affascinante... questo mi ha fatto apprezzare anche gli altri suoi romanzi letti in seguito...

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