6 settembre 2009

The Scar - China Miéville

Questa è la storia del viaggio di un prigioniero. Della ricerca di un'isola di gente dimenticata, della più sorprendente bestia di tutti i mari e, infine, di un posto leggendario, un'enorme ferita nella realtà, fonte di un inimmaginabile potere e di un inimmaginabile pericolo...






Recensione

Prima di addentrarmi nel commento vero e proprio vorrei fare una considerazione. Se ho messo il titolo in lingua originale, l'editore inglese e il prezzo in sterline è perché questo libro, edito in italiano da Fanucci con il titolo La città delle Navi, è letteralmente introvabile, pur essendo abbastanza recente. Perciò, a meno che non abbiate il ben noto colpo di c... ehm, fortuna e ve lo ritroviate fra le mani mentre rovistate in un banchetto dell'usato o negli anfratti di una libreria (come è capitato a me ed io, beata ignoranza!, l'ho lasciato dove stava per mai più ritrovarcelo!) non vi resta che ordinarlo in inglese. Vi avverto, la prosa di Miéville non è proprio semplicissima. Inoltre, ci sono un sacco di termini tecnici: nautici, biologici, ecologici, e più in generale scientifici, che rendono il tutto ancora più complicato. Come ciliegina sulla torta, alcune parole non le troverete mai, perché sono invenzioni originali dell'autore. Riassumendo: sono quasi ottocento pagine, raramente vi capiterà di poter fare a meno del vocabolario per più di un paio di fila e dovrete metterci del vostro per capire che conformazione fisica abbiano le varie "razze" che Miéville mette in scena. Insomma, è una faticaccia.
Ne vale la pena? Sì, absolutely.

La protagonista principale, Bellis Coldwine, in fuga dalla tentacolare città di New Crobuzon, si imbarca, in qualità di interprete, sulla nave Terpsichoria, diretta nella lontanissima colonia di Nova Esperium. Insieme a lei, ci sono vari altri passeggeri, fra i quali spicca il dottor Johannes Tearfly, naturalista nonché unica persona con la quale la gelida Bellis parli. Nella stiva inferiore, lontano dall'aria, dalla luce e dagli sguardi dei passeggeri paganti, c'è un carico vivente. Si tratta dei Remade (traducibile come "Rifatti"): esseri viventi - umani e non - cui sono stati fatti degli impianti (meccanici o di tessuti alieni) come punizione per i loro crimini. Il loro destino è vivere da schiavi nella colonia. Solo che la Terpsichoria a Nova Esperium non arriverà mai: dopo aver fatto sosta a Salkrikaltor City e aver imbarcato il misterioso Silas Fennec, la nave verrà assaltata dai pirati: il comandante verrà ucciso dal misterioso capo degli assaltatori, lo spadaccino Uther Doul, mentre il resto delle persone a bordo (passeggeri, prigionieri e sopravvissuti dell'equipaggio) vengono portati nella più straordinaria città che Bellis abbia mai visto: Armada.
Armada è una città galleggiante, composta da centinaia e centinaia di navi e vascelli di epoche, fattura e destinazioni diverse collegati insieme da ponti. Fra essi c'è persino una balena, ossificata secondo un procedimento chimico ormai perduto, che ospita una birreria. Perché dove una volta esistevano le sovrastrutture tipiche delle imbarcazioni ora ci sono case, negozi, biblioteche, fabbriche, serre, locali, bische e bordelli e persino un parco pubblico con tanto di alberi. Al di sopra delle coffe, funi assicurano piccoli dirigibili e palloni aerostatici, su cui si trovano le vedette. All'esterno della città, centinaia di piccole imbarcazioni a vapore e sommergibili la trainano lentamente mentre vaga senza sosta.
L'economia di Armada si regge essenzialmente su due cose: il commercio e la pirateria. Le navi pirata compiono scorrerie e ritornano con il loro bottino, che viene poi venduto (a parte i libri, reputati molto preziosi). Nei confronti dei prigionieri, la politica armadana è del tutto tollerante e mira al loro assorbimento all'interno della cittadinanza, anche perché una volta vista la città è impossibile, per ragioni di sicurezza, andarsene. Molti di loro. rinnegati, prigionieri, Remade, non ne hanno il minimo desiderio: per loro, Armada rappresenta una vita differente, migliore, colma di quella dignità che era stata tolta loro per i motivi più diversi, ancor più preziosa perché inaspettata. Ma per Bellis non è così. Nonostante sia in fuga, consapevole che New Crobuzon le è preclusa se vuol aver salva la vita, le è impossibile accettare l'idea di non tornare mai più indietro, di vivere e morire ad Armada: Bellis è decisa a trovare a tutti i costi un modo per andarsene e questa sua ossessione la renderà vulnerabile e la esporrà a essere usata come una pedina nei vari intrighi di potere che si sviluppano nella città e che mirano ad una cosa ben precisa: portare Armada alla ricerca di the Scar, una frattura nella realtà intorno alla quale avvengono strani fenomeni legati alla probabilità degli eventi.

Il libro è scritto benissimo (le prime tre pagine sono una meravigliosa descrizione della vita e della morte sottomarina) e la trama, di cui non ho dato che un breve assaggio, è complicata ma interessante. Non si tratta di una storia che si legge con un occhio solo, però, e non unicamente in ragione della lingua: niente è come sembra e tutti, o quasi, hanno un secondo fine, quindi è necessario prestare molta attenzione per captare i minuscoli indizi che l'autore dissemina.

Per quel che riguarda l'ambientazione, Miéville dimostra una fantasia sfrenata e l'universo nel quale si muovono i personaggi, a metà fra il weird e lo steampunk, è originale, grottesco, sorprendente, ben congegnato e lascia a bocca aperta, colmi di meraviglia.

In sostanza, dovrei dire che si tratta di un libro sulle possibilità e sui ricordi. Forse è più esatto dire che si tratta di un libro sulla vita, su quel che prende, su quel che toglie e sulle cicatrici che lascia e che rappresentano il legame fra l'individuo di oggi e l'individuo di ieri. Il titolo, infatti, cambiato in modo disgraziato nell'edizione italiana, è estremamente importante e denso di significato. Non si tratta solo di un richiamo alla meta finale del viaggio di Armada: il "tema delle cicatrici" si sviluppa lungo tutto l'arco della storia e tocca i personaggi principali.
Cicatrici deturpano i volti dei Lovers, i governanti di Garwater, il più forte fra i ridings di Armada, coloro che metteranno in moto il viaggio verso the Scar. Una cicatrice sfigura il volto del mozzo Shekel, ferito al volto durante l'attacco della flotta di New Crobuzon che, grazie al tradimento di Fennec e alla involontaria complicità di Bellis, è ora in grado di localizzare Armada. Cicatrici segneranno la schiena di Bellis e Tanner Sack, uno dei Remade, sottoposti a fustigazione perché implicati nella fuga di notizie che ha portato all'attacco. E infine, cicatrici dovute al sole sfigurano il Brucolac, il vampiro, governante del riding di Dry Fall, crocifisso all'albero maestro del Grand Easterly, la nave dei Lovers, colpevole di aver tentato un ammutinamento per impedire la navigazione verso the Scar. Il Brucolac sopravviverà, verrà liberato, tutti gli armadani riconosceranno che aveva un giusto motivo per ribellarsi, ma quelle cicatrici lo renderanno diverso per sempre.

Come dice Bellis alla fine: I carry my memories of Armada on my back. Like sutures they stitch the past to me..

Dettagli del libro

  • Titolo: The Scar
  • Autore: China Miéville
  • Editore: MacMillan
  • Data di Pubblicazione: 2003
  • ISBN-13: 9780330392907
  • Pagine: 795
  • Formato - Prezzo: Brossura - 7.99 Sterline

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