4 agosto 2018

La Colombaia - Manfredo Corona

Incastonata lassù, fra le stelle, la colombaia che si affaccia sui tesori architettonici di Parma è testimone prima di un sogno e poi dei drammi di Sonia, che vive nella gabbia dorata. Il giovane ispettore De Martino segue le tracce lasciate dal predatore che semina morte nella città ducale ed è l'unico a capire che dietro al sanguinario assassino si cela una fredda e potente organizzazione ramificata ovunque, anche tra le mura del monastero di San Giovanni.Una storia dal ritmo incalzante vissuta tra tesori d'arte e tormentosi ricordi di fanciullezza e dove nulla è ciò che sembra, almeno fino al momento in cui… 

Recensione

In La Colombaia si immagina l'esistenza una setta, ramificata in diverse parti del mondo, dedita alla produzione e commercializzazione di film snuff che, come dice l’autore per bocca del protagonista:

Sono film girati e montati con autentiche scene di torture, violenze di ogni genere, anche nei confronti di bambini, e morti violente. È un orrendo mercato che si sta sempre più affermando e con sempre maggiori pretese. 

Nella setta in questione, a capo della quale ci sono uomini potenti di diversa estrazione sociale, non sono esclusi i componenti del clero che, anzi, risultano indispensabili per selezionare i potenziali killer psicopatici di cui l’organizzazione criminale si serve per le proprie finalità delittuose. Nella loro funzione di depositari dei segreti più turpi rivelati durante la confessione, i preti sono in grado di canalizzare gli impulsi dei giovani e istruirli a dovere perché compiano i crimini più efferati secondo le modalità desiderate.
Il killer che opera a Parma, dove si svolge l'azione del romanzo, e che prende di mira un gruppo di ragazze, è un maniaco con il complesso di Edipo e l’ossessione per il pelo pubico, tanto ché viene soprannominato dai media “Il barbiere”.
Da ciò si può comprendere come l’intento dell’autore fosse quello di scrivere una parodia dei  romanzi sugli assassini seriali e sette occulte, filone che trova probabilmente la sua espressione più nota nel best seller Il Codice da Vinci.
E' solo partendo da questo punto di vista che si potrà apprezzare l’ironia dell’autore in La Colombaia e non si rimarrà perplessi per le descrizioni di omicidi effettuati con modalità talmente cruente e sadiche da poterle definire tendenti all’orrido, e che potrebbero sembrare solo frutto di una mente perversa. Si rileva anche un certo pessimismo da parte dell'autore, dato che non sempre la virtù viene premiata, anzi, talvolta sono le cattive ragazze a spassarsela meglio.
Buona la caratterizzazione dei personaggi, specie del killer protagonista. Qualche piccola incongruenza nella logica dell’intreccio è poco importante, così come è giustificabile che l’assassino riesca ad apparire e sparire a suo piacimento anche sotto gli occhi vigili delle forze dell’ordine che non brillano per elasticità mentale. Un caso a parte è però il vice ispettore De Martino, il poliziotto che segue il caso delle giovani uccise, che riesce col suo intuito infallibile, partendo praticamente da niente, se non con l'aiuto di internet, a comprendere di essere di fronte ad un’organizzazione a delinquere internazionale.
Una lettura pertanto piuttosto avvincente, ironica, ricca di colpi di scena, che potrebbe anche avere un seguito, dato che la setta criminale non risulta debellata.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: La Colombaia
  • Autore: Manfredo Corona
  • Editore: 0111 Edizioni
  • Data di Pubblicazione: 2014
  • Collana: LaGialla
  • ISBN-13: 9788863076561
  • Pagine: 204
  • Formato - Prezzo:  Brossura Euro 15,50

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