27 agosto 2016

Omicidio in piazza Sant'Elena - Alessio Piras

Rientrato a Genova dopo aver trascorso quindici anni lavorando come ricercatore e professore tra Londra e Barcellona, Lorenzo viene coinvolto nell’inchiesta che dovrebbe risolvere il caso della morte del figlio della sua nuova vicina di casa, Alba, avvenuta nei pressi del mercatino di Shangay. La prima diagnosi del medico legale parla di overdose, ma il commissario Pagani, intervenuto sul posto poco dopo il ritrovamento, non la pensa nello stesso modo e inizia a indagare. Le indagini rischiano di portare a galla i vizi e lo squallore di uno degli uomini più in vista della città e per questo vengono ostacolate dal PM, che ha fretta di chiudere il caso senza troppo clamore. Ma Pagani non si dà per vinto e, grazie all’apporto di Lorenzo, trova la soluzione del caso tra le pagine di un classico del romanzo poliziesco. La trama noir s’intreccia con quella del ritorno del protagonista nella sua città, in cui rivive con nostalgia alcuni momenti della sua infanzia e riprende contatto con i luoghi che l’hanno visto diventare adulto. In compagnia del fantasma di un vecchio filosofo e della sua nuova compagna, Lorenzo Marino inizia a ricostruire l’intricato puzzle della sua vita.

Recensione

Romanzo breve e che si legge velocemente grazie alla capacità dell'autore di scrivere in modo molto scorrevole.

Lorenzo, tornato a Genova dalla Spagna dove faceva il ricercatore, prende il posto di un suo ex professore che, lasciando la cattedra universitaria in filosofia, lo aveva proposto come suo successore.
Va ad abitare in un appartamento in affitto e si trova come vicina di casa una prostituta il cui figlio viene trovato morto per overdose. Lorenzo ed il commissario di polizia incaricato del caso lo ritengono un omicidio. Partendo dallo spacciatore che ha fornito la droga, i due investigatori, uniti in una improbabile intesa, si metteranno alla ricerca del colpevole.

Il romanzo presenta aspetti positivi e negativi. Fra questi ultimi c'è il prologo, nel quale Lorenzo racconta la storia narrata in questo libro ad un marinaio appena conosciuto in un bar e che mi è sembrato improbabile oltreché superfluo; l'unica funzione che vi ho ravvisato è quella di rendere un po' più varia una storia di per sé semplice, ancorché i frequenti spostamenti di luoghi e tempi delle azioni la rendano più articolata.
Anche l'originalità dell'intreccio è discutibile, ma riesce difficile ormai immaginare una trama originale, specie quando constatiamo tutti i giorni che la realtà supera la fantasia.

L'autore, inoltre, si affretta a raccontare che Lorenzo al primo appuntamento va a letto con la agente immobiliare, donna particolarmente avvenente, a cui si era rivolto per trovare l'appartamento. Più che cadere nel solito clich ;che risponde ad una scontata fantasia maschile, la sensazione è che l'autore non abbia avuto voglia di soffermarsi sui preliminari del corteggiamento e abbia preferito pertanto tagliare quella parte andando subito al sodo. Ma se ciò è comprensibile in una pellicola cinematografica in cui si ha l'esigenza di riassumere la storia in meno di due ore, pur se certe cose nella realtà possono accadere (agli altri), in un romanzo mi sembra una forzatura, specie aggiungendo che la donna in questione risulta essere bellissima e quindi doveva avere molti pretendenti e molte occasioni per fare sesso, e che pertanto, per scegliere Lorenzo fra tutti gli altri, fa ritenere che dovesse avere notevoli qualità di cui, peraltro, nel romanzo non si fa cenno.
Infine la soluzione del caso, che non si vuole rivelare, appare un po’ banale e non credo necessitasse di scomodare Sciascia a cui i protagonisti fanno spesso riferimento. Non questa è l’unica forzatura e si notano anche alcune superficialità.
Ad esempio quando l'autore afferma che Lily si scaglia contro l’uomo che ha messo incinta una delle prostitute cui insegnava il mestiere esclamando:“L’hai messa incinta, maiale, perché non volevi usare il profilattico e sapevi che non poteva usare la pillola.” Forse l’autore per esigenze di intreccio ha voluto sorvolare su altri tipi di anticoncezionali perché, anche se la prostituta non poteva usare la pillola, esistevano altri sistemi (meccanici e chimici) già a quell’epoca (anni ’90) per non rimanere incinta e Lily, che era una vecchia professionista, non poteva non esserne informata. A questo proposito si rileva che la figura della prostituta dal cuore d'oro è uno stereotipo ormai un po' troppo sfruttato e un esordiente dovrebbe ricercare maggiore l'originalità per tentare di distinguersi nella marea di opere letterarie in commercio.
Malgrado poi Piras, al fine di sviare le indagini della polizia dal vero colpevole, abbia cercato di indirizzare gli indizi su personaggi diversi dal vero assassino, soffermandosi a fare parecchie digressioni, la fine del romanzo risulta piuttosto affrettata.

Sono invece altri gli spunti piacevoli del romanzo in cui si percepisce maggior passione da parte dell’autore. Per quanto la caratterizzazione dei personaggi sia apprezzabile, la parte del romanzo che ho trovato più interessante è quella che ha per oggetto la città e gli altri aspetti riguardanti il territorio. La parte vecchia di Genova è infatti la vera protagonista della storia. È un peccato che la conoscenza piuttosto superficiale della città per coloro che non abitano nel capoluogo ligure non consenta di seguire puntualmente gli itinerari percorsi dai personaggi fra strade e carruggi.
Sicuramente è un libro adatto a coloro che amano Genova e a tutti i buongustai che apprezzino le specialità della regione.
In conclusione si può affermare che, anche se il romanzo non brilla per eccessiva originalità, la scrittura è piacevolmente sciolta e interessanti e risultano le divagazioni culinarie e paesaggistiche dell’autore.



Giudizio:

+3stelle+ e mezza

Dettagli del libro

  • Titolo: Omicidio in piazza Sant'Elena
  • Autore: Alessio Piras
  • Editore: Fratelli Frilli Editori
  • Data di Pubblicazione: 2016
  • Collana: I Tascabili
  • ISBN-13: 9788869430824
  • Pagine: 155
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 10,90

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