6 giugno 2016

Prospettiva Avadhi - Paolo Durando


Siamo sul pianeta Avadhi, dove l’umanità è emigrata dopo il declino catastrofico della Terra. Assieme alla differenziazione sessuale, è stata superata la Storia. In questo postfuturo senza sorprese, il passato è un repertorio di eventi sempre disponibili, da rivivere immergendosi nel Memoverso. I protagonisti del romanzo fanno parte del movimento dissidente degli Unici, che intende ritrovare, insieme all’essere uomini e donne, la pienezza di un presente che si apra al mutamento. Rincorrendosi attraverso i secoli, tuttavia, troveranno una verità che non avevano saputo immaginare.


Recensione

Cosa c'entra la Storia con la fantascienza? Suppongo che non siano pochi a porsi questa domanda, cedendo anche inconsapevolmente a facili forzature terminologiche per le quali la Storia è il campo del passato, mentre la fantascienza è proiettata nel futuro. Ma se ci si sofferma un attimo a riflettere e ci si rende conto di come la Storia non sia ancorata al passato, non sia cioè atto, fatto, ma essere in potenza, e che la fantascienza, nell'immaginare (nella forme di sogni, ma spesso anche incubi) il futuro, attinga dal nostro presente e anche dal nostro passato, si capisce facilmente come in realtà le due dimensioni siano strettamente collegate.
L'aveva magistralmente inteso e rappresentato quel mostro sacro di Asimov, che non ha mai fatto mistero di come si fosse largamente ispirato a un monumento della storiografia romana (la storia dell'Impero Romano di Gibbon) per il suo celeberrimo ciclo della Fondazione, sollevando interrogativi circa la direzione ultima della storia umana, il senso della storia e l'uso della memoria per scopi presenti e futuri.

Gli stessi interrogativi vengono altrettanto sollevati in questo racconto sci-fi, rileggendo il valore della Storia alla luce della riflessione sul destino ultimo dell'umanità, a sua volta intrecciata a riflessioni sulla definizione dell'identità. Quello di Prospettiva Avadhi è un genere umano apparentemente oltre il punto di non ritorno: un trans-umanesimo, proiettato oltre i limiti fisici e spazio-temporali, che ha letteralmente superato la Storia e "bucato" il Futuro, oltre il quale la vita si arena su un eterno presente immobile. Anche in questo riecheggia un po' di Asimov, quella Fine dell'Eternità che pure è molto lontana per ambientazione e trama. Ma abbondano anche i richiami filosofici: se questi oltre-uomini, che hanno superato la mortalità (ma anche la distinzione di sesso e genere) portano alle estreme conseguenze disegni filosofici come quello nietzschiano dello Übermensch, o quello trans-umanista, il movimento dissidente degli Unici, che è tornato a riappropriarsi di un corpo corruttibile e sessuato, è un esplicito riferimento alla filosofia dell'Unico di Max Stirner, attraverso il quale viene sollevato il problema, tutto contemporaneo, del rapporto tra la massa e l'individuo.

L'impianto dell'intreccio è quello classico dell'utopia che si scopre distopia e del (vano) tentativo del protagonista di rovesciare lo stato di cose. Un impianto classico della fantascienza, ma non solo, un intreccio così che classico che si può far risalire addirittura al teatro comico greco antico, il quale, lungi dall'aver perso valore, è comunque abilmente rivitalizzato dall'autore grazie alla costruzione di una storia fantascientifica particolarmente originale, sostenuta da adeguate scelte stilitiche e una densa carica riflessiva.

Il rapporto con la Storia è invece introdotto dal cosiddetto "Memoverso": la costruzione di un universo virtuale meta-storico, che permette, a chi vi si immerge, di ripercorrere l'intera storia mondiale. Il meccanismo di base mi ricorda un po' l'Animus della serie di videogiochi Assassin's Creed, ma l'autore va oltre la mera riproposizione di un simile topos fantascientifico, legando il Memoverso alla clonazione: il genere umano, già straniato perché emigrato in un nuovo esotico pianeta, oltre ad aver abbandonato la differenziazione sessuale ha anche scelto la clonazione prendendo a modello proprio i personaggi della storia, i grandi personaggi ma anche i più sconosciuti, una anonima sacerdotessa babilonese, per esempio, "archetipo" del protagonista. Grazie a questo espediente l'autore riesce ad arricchire la storia prettamente fantascientifica di vivide pennellate storiche, sin dagli albori della civiltà mediterranea.
Un curioso pastiche metastorico e metafantascientifico, dunque, che valorizza una trama pur semplice e lineare, catturando l'attenzione del lettore e suscitando quesiti e riflessioni inattese per quel che potrebbe esser frainteso come un raccontino di divertissement fantascientifico.


Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Prospettiva Avadhi
  • Autore: Paolo Durando
  • Editore: Edizioni Scudo
  • Data di Pubblicazione: 2016
  • Collana: Long Stories Sf
  • ISBN-13:
  • Pagine: 138
  • Formato - Prezzo: ebook - 2,99 Euro

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